Anche se in ritardo, do il mio contributo alla discussione sulla tanto vituperata storia dei Paperi galattici, che personalmente ho trovato accettabile. Certo non mi ha fatto impazzire, ma è comunque ben congegnata e tenendo conto che è stato sicuramente un lavoro “su commissione” finalizzato ad accompagnare le uscite del gadget, direi che Ambrosio ha fatto un lavoro più che dignitoso. Per quanto rigurada poi il disegno vale l’insieme dei vostri commenti sul superbo Freccero, autore di un autentico capolavoro.
Sulla questione dell’assenza di riferimenti alle storie passate di ki-kongi e paperoidi tuttavia, mi permetto di dissentire da tutti voi. Portando il discorso su un piano generale, la questione è evidentemente quella della continuity nel contesto delle storie di Topolino, che deve sicuramente valere nei confronti dei personaggi principali e dei “grandi temi” che li caratterizzano. In parole povere, diamo (cioè, dobbiamo dare per acquisito e scontato che Minni è la fidanzata di Topolino, che Paperone abita al deposito, che Pippo ha una soffitta ingombra di cianfrusaglie etcetc., perché è ovvio che senza queste “fondamenta” non sarebbe possibile costruire storie nuove e plausibili. Ma per dei personaggi occasionali quali ki-kongi e paperoidi, per quanto belli e vividi nella memoria di noi lettori anziani il discorso cambia: qui si deve tener conto dei “lettori di riferimento” della rivista, che sono i bambini. Che senso avrebbe, per un lettore di otto anni, presentare come già conosciuti ai paperi dei personaggi apparsi una volta sola venti o addirittura trent’anni fa e che per venti o trent’anni non si sono più visti? Nessuno, evidentemente. Quindi, a mio modo di vedere, bene ha fatto l’autore a introdurli come personaggi nuovi perché effettivamente per i bambini si tratta davvero di personaggi nuovi. Mentre noi lettori adulti e, detto modestamente “esperti” sappiamo che non lo sono e appunto perché lo sappiamo non abbiamo nessun bisogno di rimandi espliciti alle storie passate. Anzi, da questo punto di vista trovo che Ambrosio ha avuto un vero gesto di riguardo nei nostri confronti, dandoci l’opportunità di ritrovare personaggi cari alla nostra infanzia, in un modo che secondo me non offende per nulla Cimino e Scarpa e che anzi vale come un doveroso omaggio alla loro maestria.
Chiudo commentando la seguente frase del nostro amico Alle che a mio modo di vedere racchiude alla fine il nocciolo della questione:
“Parliamoci chiaro, tra noi ma soprattutto tra noi e la redazione di Topolino, senza nasconderci: sono tre anni che esistono questo sito e questo forum; la redazione, più o meno di nascosto, lo frequenta; gli autori anche; quindi redazione ed autori sanno cosa e come la pensi l'appassionato medio disneyano che bazzica da queste parti: questi desidera che Topolino sia una rivista che ovviamente guardi al futuro, ma che allo stesso tempo non rinneghi il passato, per quanto lontano questo possa essere.”
Il mio modesto parere è che qui, appunto si tratta di necessaria e doverosa modestia. In rapporto alla massa dei lettori di Topolino questo forum è rappresentativo di una minoranza a tutti gli effetti insignificante, usando questo termine non in senso spregiativo, bensì meramente statistico. Mi permetto di dirlo pur partecipando da poco al forum (e comunque apprezzandolo moltissimo) ma questa, purtroppo mi pare l’evidente realtà. Come qualcuno scrive ogni tanto in modo scherzoso, in fondo non siamo altro che un gruppuscolo di “nerd” legati da una passione che, purtroppo per noi il mondo “esterno” non sembra condividere (o comunque non sembra condividere allo stesso modo nostro). Di conseguenza, pretendere che la redazione del Topolino segua le nostre “direttive editoriali” mi sembra una pretesa più che puerile, addirittura ridicola. La redazione deve impostare la sua politica in rapporto alle preferenze e alle esigenze dei bambini, che sono il suo vero pubblico di riferimento. E ciò non significa che noi non possiamo far valere il nostro diritto di critica, ma che la critica va indirizzata al suo obiettivo primario e cioè al lavoro che la disney compie nei confronti dei suoi “veri” lettori, che sono i bambini appunto. Noi, in quanto adulti interveniamo per così dire “in seconda battuta” ed è giusto che sia così.
Scusandomi per essermi dilungato ben oltre il lecito auguro a tutti una buona domenica.