Topolino e il malloppo di troppo (Bosco/M. De Vita): non c'è che dire, Bosco ha proprio ingranato (almeno a parer mio). Ottimi tutti i ruoli, soprattutto dei comprimarî - ma ho già notato altrove che la cura dei personaggî secondarî è una sua caratteristica. È bello vedere Basettoni che fiuta bene e Manetta che fa le irruzioni: se non altro si mostra che si meritano il loro lavoro, e che non è sempre Topolino quello che fa
tutto, lavorando alle spalle di un inetto corpo di polizia. Ottima la comparsata di un Zapotec completamente nel suo ruolo, e buona l'idea del "piano perfetto" scoperto solo grazie alla compresenza di un altro crimine che viene involontariamente a scombinarlo. Topolino si guadagna la deduzione decisiva, che è quello che ci vuole. La migliore del numero assieme a quella di Paperinik.
Lord Paperon e il giro del mondo in 5 ricette (Salati/Gatto): mah, questa saga non mi dice gran che, ma se non altro è divertente e gioca con spunti interessanti (qui il nome di Nonna Papera, Elvira, anche se è cugina di Paperone... ma dopotutto siamo in una realtà differente anche sul piano temporale
). Giusto una nota: a pagina 60 sono invertite le due onomatopee del canguro e di Pancho.
La Banda Bassotti, Rockerduck e l'indice di gradimento (Gaya Perini/Dalena): l'idea che il prestigio di un miliardario si misuri da quanto viene rapinato è quanto mai demenziale, e solo per questo salvo la storia
Per certi versi, la si può leggere anche come una critica al vittimismo come mezzo per raggiungere la celebrità (nel caso di Rockerduck piú che altro si tratta di aumentarla...). Momento topico: Nonno Bassotto che rifiuta l'offerta di Rockerduck per poi accettarla dopo essersi accorto che sarebbero stati pur sempre soldi guadagnati
Non male il riferimento alle chat con webcam.
Pippo e la millebiglia (Gagnor/Panaro): mah, non m'ha detto gran che.
Paperino e il traffico di idee (Salvagnini/Palazzi): Paperone che sfrutta la creatività di Paperino per far soldi non è male, e se non altro questa storia - come l'ultima - ha il pregio di mostrarci un Paperone piú interessato ai soldi che alla moralità del mezzo per ottenerli, anche se solo "sfruttando" la creatività del nipote...
Paperinik e il tesoro di Cornelius Coot (Sarda/A. Pastrovicchio): molto buona, e grandiosi i ruoli dei due magnati come antagonisti delle ben piú "buone" GM. A tal proposito, le pose da Übermensch figo che assumono i nipotini quando gli si fa notare che sono i piú buoni mi han fatto scompisciare
. Ho gradito particolarmente il Gran Mogol.