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Il tema delle storie natalizie è sempre stato caro a Carl Barks, il cui indiscusso genio ha dato vite alle pagine più felici del fumetto Disney. Ma quella storia natalizia di quel 1947 presentava un personaggio particolare, quel personaggio. Era Scrooge McDuck, Paperon de Paperoni da noi, personaggio destinato a un rapida evoluzione e alla consacrazione nella rosa principale del panteon disneyano. Ebbene sì, tutto questo giro di parole per arrivare alla saga Tutti i Milioni di Paperone, scritta per il sessantenario del personaggio. Come da titolo questa saga in dieci episodi indaga sui primi 10 milioni del papero più ricco del mondo; e si sa, il passato dei personaggi Disney è assai controverso e si divide in miriadi di varianti, ma quello di Paperone lo è particolarmente, vista la celebre saga sulla sua vita di Don Rosa, ispirata sull’opera barksiana. A chi si sarà ispirato Fausto Vitaliano per la cronologia della saga? A Rosa? A Barks? A Martina? Ad Al Levin? Beh, almeno per il primo episodio, Il mio primo milione (Vitaliano/Mazzarello), sembra essersi ispirato… a se stesso. La storia, infatti, pur presentando forti elementi della tradizione italiana (i giochi di parole dal sapore martiniano il Klondike westernoso) non si sbilancia in nessuna direzione, non fornendo sufficienti coordinate spazio-temporali. Meglio così: la storia, scevra da implicazioni filologiche, si presenta per ciò che è, ovvero una piacevolissima avventura, per nulla pretenziosa, anzi, sobria e ben dosata in tutte le sue parti. Un buon prodotto che forse risente un po’ dell’assenza di quello spirito vitalianico che invece caratterizza le altre storie dell’autore (si veda il ciclo di Dinamite o Il Somaro Conteso). Insomma, bene così, ma mi aspetto un Vitaliano veramente scatenato nei prossimi episodi, che sappia far raggiungere picchi eccelsi a questa saga. E IMHO è nelle sue capacità. Il fronte grafico delude un po’, con un anonimo Mazzarello, che pur svolgendo un onesto lavoro, risulta uniformante e, alla lunga, stancante. Buone le ambientazioni, pecca per il Paperone ancora cercatore con le ghette.
Paperinik contro tutti: Paperinik contro i Twin Boys (Salati/Palazzi): di male in peggio. Trama futile, si riscatta dalla banalità con il simpatico espediente di Paperinik. Stona un po’ troppo il Paperinik Help di Paperone, mentre le gag sono carine ma nulla più. Però basta. Dopo i due WoM ecco che riprendono a prometterci grandi cose (insomma, nel sito c’è un’immagine di Pikappa, evidentissima esca per noialtri… e che non vengano a dire che era un’immagine scelta a caso…) per poi rifilarci robetta. Basta prendere per i fondelli noi poveri lettori. E anche voi stessi, su.
Con la speranza che la collaborazione con i danesi sia in futuro più fruttuosa…
Indiana Pipps e la Laurea ad Honorem (Sarda/Meloni): e qui ci sta un colossale SIGH. Perché mentre noi irriducibili illusi fantastichiamo su IPNA e balle varie, ecco cosa ci viene rifilato. Da Sarda, poi. Intendiamoci, la storia è ben confezionata, forse un tantino divagante, ma simpatica. Però poi è ovvio che la gente consideri Indiana un personaggio da quattro soldi, finché sono queste le storie in cui viene impiegato… sigh e risigh.