visto che queste didascalie interiori su Topolino le avrò viste giusto un paio di volte in storie Faraciane...
Questo tipo di didascalie sono anche una prerogativa del "poeta" Bruno Enna.
ed effettivamente l'atmosfera è un po' pikappica, anche se la trama è una normale rapina
Concordo, anche se volendo potrebbe anche aver preso spunto dalla famosissima serie "Dal diario di Paperina". Forse gli omaggi non sono finiti qui...
Passo in avanti, cmq, per la saga vitalianica, sia dal punto di vista grafico (pur essendo uno di quelli che non apprezza così tanto i disegni di Mottura [i suoi panorami però, uau!]) che narrativo. Dopo il primo episodio, pensavo che il Klondike avrebbe fatto da scenario più di una volta, ma invece non è stato così, meglio. Anch'io non ho gradito molto lo scarso ringiovanimento di Paperone (occhialetti, basette e tuba rendono meno l'idea... forse lo fanno per mantenere "riconoscibile" un personaggio universale come ZP anche dai più piccoli, distinguendolo da Paperino? non sarebbe la prima volta...), considerando che mancano ancora molte puntate all'epilogo, e che, mi pare di aver capito, il tempo scorra a grandi passi col passare degli eventi. C'è da dire che letta la storia è un dettaglio che passa decisamente in secondo piano. Veramente difficile trovare altri difetti nella storia, trama lineare e scorrevole, comprimari all'altezza (che non fanno solo presenza, o battutine trite e ritrite) e un pizzico di cultura, che non guasta mai. Le scene al di fuori del racconto non danno nemmeno fastidio, come succede solitamente in questi casi (l'espediente della foto finale, che anticipa l'episodio successivo, forse sarà strausato, ma mi piace). Direi anche di smetterla di cercare affinità con l'opera di Don Rosa, questa saga si discosta in modo evidente, ma non per questo risente di questo ipotetico gemellaggio, visto poi che non mi sembra abbia fatto storcere il naso ai nerd più sfegatati (almeno sinora). Ad esempio, è ottima l'iniziativa di Fausto, che continua a proporre la propria versione sulla nascita di alcuni classici stereotipi made in Italy (il club dei miliardari, il Paperone registratore di cassa, etc.). Se ogni storia si assesta sul livello di questa, prevedo solo consensi, considerando la qualità prevalentemente medio bassa, a cui siamo abituati da tempo, delle altre storie "standard" del topo.
Promossa, inaspettatamente, anche la 3° storia di Paperinik e i cattivi, che si discosta abbastanza dalle precedenti. Delle didascalie è già stato detto, speriamo che sia un buon viatico per concludere al meglio (anche se dicevamo lo stesso quando un capitolo di WoM era convincente, e alla fine Ambrosio ricadeva sempre negli stessi errori...).