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Che aria tira… (Ziche): stupenda. La Minni zichiana è fantastica, non credo ci siano altri aggettivi da attribuirle.
Topolino e la Coppa di Terracotta (Badino/Turconi): yaaaaawn. Macchina del Tempo. Origini del Calcio. Aforismi cinesi. Più scontato di così non si può, utilizzare la Macchina del Tempo per queste storielle all’acqua di rose è a dir poco svilente. Se non altro il piccolo colpo di scena finale è simpatico, ma comunque non basta a salvare la storia. Anche Turconi, decisamente più abile con i Paperi, non da il meglio: se la sua caratterizzazione di personaggi e ambienti è a dir poco ottima non si può dire altrettanto dei suoi personaggi disneyani, tirati via e poco precisi.
Zio Paperone, Rockerduck e la Battaglia discografica (Vitaliano/Pudu/D’Ippolito): no, fermi tutti. I danesi ci danno le lunghe e noi diamo loro le brevi? Perché il particolare lettering di questa storia sembra proprio adatto all’esportazione. Se così fosse, per quanto la storia sia piacevole, gradirei un’inversione dei ruoli, come da noi sempre auspicato. Beh, questo Pudu sembra rifarsi completamente allo stile di Vitaliano quindi la sceneggiatura è scorrevole e luminosa, anche se più dispersiva: ottimi i disegni di D’Ippolito, forse con degli inchiostri più marcati (ma non per questo meno funzionali) del solito. Domandina: sbaglio o questa storia ha avuto la propria genesi proprio sul Papersera? Se così fosse è stata realizzata a tempo record…
Papere alla Deriva (Bosco/Ziche): yaaaaawn. Uh? Siamo al penultimo episodio? Mh,bene.
I Bassotti bagnini truffaldini (Panaro/Gervasio): la storia costruita in modo particolare anticipatici da Panaro. Simpatiche le gag nel tribunale, la trama portante un po’ debole. Inizialmente simpatiche le gag del Giudice e dell’Avvocato Kemimport, dopo un po’ invece di diventare un tormentone finiscono per essere irritanti. Nel complesso una buona prova, valorizzata dall’idea del particolare intreccio. Nella norma Gervasio, sempre più propenso allo stile intiniano con qualche reminescenza cavazzanica.