Un ottimo numero. Pur prediligendo spudoratamente i paperi, non ho dubbi nell'affermare che e' preferibile un numero in cui vengono trascurati come questo, se le storie di topi sono a un tale livello.
Solo quattro storie, tre delle quali sostanziose: spero si continui cosi'.
Una nota dolente le pagine di pubblicita' iniziali (e' gia' la seconda volta in poche settimane). Si sopportano se servono a mantenere vitale la nostra rivista preferita, ma spero che in futuro siano relegate in posizioni meno invadenti. (OT: quando ci penso trovo mostruoso che ci siamo cosi' abituati a considerare normale la pubblicita' in riviste che compriamo per leggere fumetti - o in troppe altre situazioni di vita quotidiana.)
Quanto alle storie: molto bella quella di Biagi, anche se mi infastidisce un po' una ristampa su "Topolino", dove mi aspetto storie nuove. Ma come eccezione e' tollerabile.
Topolino e il tesoro di Temugin
Splendida: uno dei gioielli di quest'anno (come la precedente sul capitano Nemo, d'altronde). Qualche dubbio sulla divisione artificiale in due puntate (in particolare avevo trovato orribile la scritta al computer alla fine della prima parte - come un'improvvisa stecca in un concerto).
Sono rimasto un po' perplesso dal racconto di Temugin a pag. 104: sembrerebbe implicare che l'impero mongolo si fosse immediatamente dissolto, senza lasciar posto a Kublai Khan e successori. Mi e' sembrato un po' stonato in un'avventura molto attenta alla correttezza dell'ambientazione storica.
La pagina finale (bellissima) mi ha ricordato la conclusione del film "L'ultimo imperatore" - che pero' ho visto un'unica volta, quasi vent'anni fa, non sono affatto sicuro che ci sia davvero una somiglianza.
Forse e' una mia paranoia, ma mi sono chiesto se la battuta di Indiana Pipps nella quinta vignetta di pag. 109 non sia stata censurata: la nuvoletta sembra dover contenere piu' parole e il testo che appare e' un po' poco per provocare la rabbia di Horduk.
Topolino e la leggenda dei robopresidenti
Mi ha proprio deluso - anche se l'avrei giudicata molto meglio se non l'avessi letta subito dopo due perle e se non avesse avuto la copertina (quest'ultima molto apprezzata). A parte un Macchia Nera piu' ridicolo che temibile e l'inopinata presenza di un suo "esercito" (da quando?), nonche' le debolezze gia' rilevate da Portamantello, mi ha molto infastidito la caratterizzazione dei topi: le differenze di comportamento tra Topolino, Minni e nipoti dovrebbero essere maggiori. Per esempio, mi sembra del tutto contrario alla loro psicologia che a pag. 145 l'iniziativa dell'esplorazione sia di Minni e non di Topolino; cosi' come mi e' dispiaciuto il fatto che a salvare la situazione siano Tip e Tap: Topolino esiste per essere l'eroe, dargli minor rilievo in tale ruolo e' quasi sempre dannoso agli equilibri della storia.
(La sensazione che Tip e Tap usurpino un ruolo non loro e' aumentata da confronto con la garbata naturalezza con cui, nella storia su Temugin, e' Topolino ad assumersi il duello con Horduk - fa quello che ci aspettiamo da lui, ma il suo intervento ci fa quasi dimenticare che anche Indiana sarebbe stato in grado di battersi; ed e' il maggior senso di giustizia di Topolino che lo porta a farsi avanti per primo.)
Comunque non voglio stroncare la storia: ho letto di peggio con minor fastidio. La pecca che suscita le mie critiche e' il non mantenersi all'altezza delle
aspettative che me ne ero fatto.