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Certo che l'ha scritto e non è affatto una boiata, è in effetti, come dicevo, l'unico problema che c'è:

"A seconda, quindi, di dove si posiziona la linea editoriale del momento (linea dettata,ritengo, non dal capriccio, ma da strumenti conoscitivi (marketing, interviste) che né io né voi possediamo) anche i 'generi' delle storie cambiano. In particolare , per quanto riguarda Indiana Pipps, mi era stato chiesto di non ripetermi troppo con il solito cliché dell'avventura misteriosa e di fare storie più divertenti, magari anche commedie dove il lato comico del personaggio potesse emergere meglio ."

Scusate tanto, ma una cosa e' dire "la redazione preferisce storie comiche" ed un'altra e' dire "i picchi negativi sono frutto di scelte editoriali". Qui non e' Fausto che sta facendo i giochi di parole.

E poi, chi l'ha detto che le storie comiche siano per definizione inferiori a quelle "serie"? Il Topolino e' sempre stato ironico, le storie non si sono mai prese sul serio. Per quel tipo di storie c'e' la Bonelli, Hugo Pratt, Crepax e tante altre creazioni, ma non il Topolino

Scusate tanto, ma una cosa e' dire "la redazione preferisce storie comiche" ed un'altra e' dire "i picchi negativi sono frutto di scelte editoriali". Qui non e' Fausto che sta facendo i giochi di parole.

Ma i picchi negativi SONO frutto di scelte editoriali, è un dato di fatto, punto. Dove in questo si possa leggere che questi sono volontari sinceramente mi sfugge.

E poi, chi l'ha detto che le storie comiche siano per definizione inferiori a quelle "serie"? Il Topolino e' sempre stato ironico, le storie non si sono mai prese sul serio. Per quel tipo di storie c'e' la Bonelli, Hugo Pratt, Crepax e tante altre creazioni, ma non il Topolino

Come già detto quel miliardo circa di volte, il problema sorge quando ci sono SOLO storie comiche.

Adnan, a volte mi dai l'impressione di avere una concezione sminuente del mondo Disney. Ed è un peccato che certe cose escano dalla bocca di una persona quadrata come te.
Sappiamo benissimo tutti e due di cosa è capace il mondo Disney, non prendiamoci in giro, su.

Scusate tanto, ma una cosa e' dire "la redazione preferisce storie comiche" ed un'altra e' dire "i picchi negativi sono frutto di scelte editoriali".

Oh quanto ti do ragione!
(temo però, dato anche che è dai tempi immemori delle prime polemiche su WoM che lo faccio, che il mio supporto stia perdendo efficacia e mordente [)

Qua mi sembra che fate polemiche apposta...
Comunque sia, è il solito discorso dei punti di vista: "le scelte editoriali" di Topolino che hanno portato Sarda (o Panaro) a fare storielle leggere, son quelle che Sprea, piccolobush, New_AMZ e quant'altri definiscono "picchi negativi"... perché loro li percepiscono come tali, non certo perché lo siano (per il solito discorso di target e via dicendo...)

No no, lo sono proprio invece, il target è la solita scusa da asilo nido. Scusate, ma del politically correct mi sono davvero scassato le palle.

Ma i picchi negativi SONO frutto di scelte editoriali, è un dato di fatto, punto.

Qui c'e' qualcosa che mi ricorda Gio.  

Qui c'e' qualcosa che mi ricorda Gio.  

Qui c'è qualcosa che mi fa tristezza, invece.

Caro Sprea, non sto affatto giocando con le parole. Caso mai, mi pare che lo stia facendo un po' tu.
Ringrazio molto Adnan di avermene dato atto.
Se si attribuiscono frasi che uno non ha mai scritto, poi non si può cazzeggiare dicendo "Dài, hai capito benissimo cosa volevo dire". Queste sono tipiche berlusconate.

Adnan, a volte mi dai l'impressione di avere una concezione sminuente del mondo Disney. Ed è un peccato che certe cose escano dalla bocca di una persona quadrata come te.
Sappiamo benissimo tutti e due di cosa è capace il mondo Disney, non prendiamoci in giro, su.

Ma io considero l'essere spiritosi, ironici e specialmente auto-ironici, un elemento di superiorita', per cui la mia non e' una concezione sminuente, tutt'altro.

No no, lo sono proprio invece, il target è la solita scusa da asilo nido. Scusate, ma del politically correct mi sono davvero scassato le palle.

A me del politcally correct non frega niente. Chi starei difendendo dicendo che la Disney Italia fa le sue scelte non inseguendo il bello o il brutto, ma il vendibile?
E se delle storie più leggere possono vendere di più perché fottono lo zoccolo duro di poche migliaia di lettori per cercare di sfondare in un pubblico più vasto di pischelli,  questo non è questione di bello o brutto, e non si difende nessuno.
Solo non si può fare (questioni di logica) l'associazione "questa scelta editoriale equivale a produrre un picco negativo", perché questa associazione è vera per te e non per un ragazzino (ad esempio) di 8 anni.
Se non capite questa semplice nozione di "equaglianza insiemistica" (al di là del fatto che sia corretta o meno) non si va da nessuna parte, mi spiace...

Adnan, a volte mi dai l'impressione di avere una concezione sminuente del mondo Disney. Ed è un peccato che certe cose escano dalla bocca di una persona quadrata come te.

Forse il vostro problema è che non avete idea di cosa significhi "azienda", "mercato", "lavoro". O se sì,  il vostro "mondo incantato di fiabe da cantar..." vi ottenebra la vista

Caro Sprea, non sto affatto giocando con le parole. Caso mai, mi pare che lo stia facendo un po' tu.
Ringrazio molto Adnan di avermene dato atto.
Se si attribuiscono frasi che uno non ha mai scritto, poi non si può cazzeggiare dicendo "Dài, hai capito benissimo cosa volevo dire". Queste sono tipiche berlusconate.

Magari potremmo evitare gli insulti, eh! io a te del Berlusconi non lo do!

Qui dentro comunque il senso della frase era chiarissimo, non capirlo vuol dire non capirlo apposta, e quindi giocare con le parole. Se l'hai fatto per mettere le mani avanti nel caso qualcun altro di esterno leggesse solo quel pezzo (e sicuramente la frase estrapolata dal contesto vorrebbe dire ben altro) e non capisse allora va benissimo, ma magari potevi semplicemente dirlo invece di tirar fuori le "boiate".

Qui dentro comunque il senso della frase era chiarissimo, non capirlo vuol dire non capirlo apposta, e quindi giocare con le parole. Se l'hai fatto per mettere le mani avanti nel caso qualcun altro di esterno leggesse solo quel pezzo (e sicuramente la frase estrapolata dal contesto vorrebbe dire ben altro) e non capisse allora va benissimo, ma magari potevi semplicemente dirlo invece di tirar fuori le "boiate".

E' un discorso circolare.
Se si sta a discutere della legittimità di questa scelta editoriale, non si può mettere tra le ipotesi che è sbagliata. Semmai che è sbagliata per te. Non sbagliata e basta. Punto.

Ma io considero l'essere spiritosi, ironici e specialmente auto-ironici, un elemento di superiorita', per cui la mia non e' concezione sminuente, tutt'altro.

Adnan, c'è ironia e ironia. Prendi Topolino e il Fiume del Tempo, prendi Zio Paperone e la Disfida dei Dollari, prendi Frammenti D'Autunno, Dinamite Bla e la Cena dei Buzzurri o il cortometraggio di Pippo "Motor Mania". Quanto bell'umorismo, e allo stesso tempo quanta serietà e intelligenza. L'umorismo che si fa veicolo per presentare in maniera più efficace ancora i suoi solidi contenuti.
Questo è il vero fumetto Disney. Non Indiana Pipps che ha paura del dottore, non la magicstation, non le storielle banali di Murry con Gambadilegno vestito da capitano. E' questo a cui bisognerebbe puntare, magari non riuscendo ad eguagliare gli illustri esempi di cui sopra, ma non per questo demordere e accontentarsi di certa roba maltagliata che ci viene propinata.

A me del politcally correct non frega niente. Chi starei difendendo dicendo che la Disney Italia fa le sue scelte non inseguendo il bello o il brutto, ma il vendibile?

E non l'ho detto anch'io? Solo che sbagliano (d'altronde non vendono, no?)

E se delle storie più leggere possono vendere di più perché fottono lo zoccolo duro di poche migliaia di lettori per cercare di sfondare in un pubblico più vasto di pischelli,  questo non è questione di bello o brutto, e non si difende nessuno.

Se vendessero di più allora ci ritireremmo in eremitaggio, probabilmente (o magari no, ma il discorso sarebbe completamente diverso). E invece no, e quindi?

Solo non si può fare (questioni di logica) l'associazione "questa scelta editoriale equivale a produrre un picco negativo", perché questa associazione è vera per te e non per un ragazzino (ad esempio) di 8 anni.

Ma il punto è che è esattamente il contrario! Non è vera per me perché io lo compro comunque e invece è vera per il ragazzino di 8 anni che non lo compra!

D'accordo. Per me, interrompo la discussione.
Comincio a capire perché alcuni miei colleghi dopo un po' ne hanno un po' piene le scatole.
Vi saluto.