Bè, il nuovo corso del settimanale a fumetti per antonomasia non poteva iniziare meglio.
Le novità, come è stato sottolineato più volte, si manifesteranno man mano sempre di più, ma già da questo numero è possibile scorgere la nuova strada intrapresa dalla direttrice De Poli, nel tentativo di risollevare le sorti del nostro amato
Topolino. Onestamente, rispetto a prima, molte cose sono migliorate, e poche sono da rivedere.
Le sorprese in positivo cominciano sin da subito (cover a parte, che riprende la moda anni '80/'90 delle copertine sbrilluccicose [tipo il n°1882]), a partire dall'editoriale della direttrice, che da come è collocato non sembra essere un'eccezione, ma pare destinato a rimanere un appuntamento fisso del Topo.
Ma elenchiamoli gli altri punti a favore: l'approfondimento su autori e fumetto prima della storia iniziale (che la prossima volta dovrebbe focalizzare l'attenzione sul ritorno di Paperetta Yè-Yè); la posta posizionata all'inizio, che parrebbe aprirsi (finalmente) anche a lettere non totalmente smielate; le strip in stile manga di Soffritti, che portano una ventata di novità, dato che le gag autoconclusive dei Ciak (ora diventati "Gulp"... [ci sarà lo zampino di Mollica sulla scelta di questo nome?
]) ormai stanno esaurendo quell'appeal che avevano un tempo, o quantomeno, l'hanno ancora, ma solo quando c'è Faccini (molto di rado); le rubriche, che migliorano sensibilmente (spostare giochi e compagina bella in fondo è stata un'ottima idea), soprattuto quella che punta ad essere strettamente collegata ad una delle storie ospitate nell'albo (in questo caso "Universi Pa(pe)ralleli"), sia dal punto di vista grafico che contenutistico.
Peccato per il
Che Aria Tira... slittato sino in terz'ultima pagina, che però è destinato ad essere maggiormente curato nel disegno dalla Ziche... inoltre, dal titolo sembra che d'ora in poi ogni vignetta si svolgerà in una "location" diversa...
Le storie, poi, in questo numero raggiungono un picco qualitativo importante:
ZP in: Un altro Natale sul Monte Orso delude parzialmente (tra virgolettissime!) le aspettative, ma visto che Faraci è molto più a suo agio col mondo dei Topi, e che la storia stata pensata come un vero omaggio (meglio nel complesso comunque dell'altra "dedica" di Panaro), ci si può "accontentare" alla grande. E' già stato detto tutto, però mi limito a menzionare la gag del bastone di Battista...
Universi Pa(pe)ralleli esordisce bene, e non è mai semplice riuscirci avendo a disposizione soltanto dieci pagine (mi viene in mente il recente
Papere alla deriva, zoppicante sin dal principio), che solitamente servono per dare l'incipit alla vicenda. Ottime le caratterizzazioni di Paperoga e Paperina, discreti i disegni di Camboni, apparso cmq in ripresa rispetto all'ultima sua apparizione. Ho letto da qualche parte che sarà una mini-saga, si spera quindi che i prossimi episodi siano a più ampio respiro, ma non è detto.
Paperino Paperotto e l'invito natalizio è carina, ma prevedibile nel finale. Da promuovere se non altro per l'inserimento di Tuck e la sua banda (a me non ha dato fastidio) senza avere creato particolari scossoni nella continuity paperottiana. Ma la palermitanissima Vetro (Daniela prossima Maestra Disney!!!! ... ehm... si nota che sono leggermente di parte, eh?
) aveva già esordito da autrice completa?
Topolino e l'evaso di mezzanotte si fa apprezzare in modo "altalenante". Lo spunto non è originalissimo, però ci mostra un Mickey tosto e intraprendente. Pastrovicchio super, soprattuto nei primi piani di un Topolino reso splendidamente e nelle pose gotfredsoniane. Se le brevi/centrali fossero tutte così non potremmo lamentarci poi tanto...
Paperino e la vigilia strapazzante ci conferma ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno (purtroppo, i lunghi tempi di attesa fra una storia e l'altra, da un lato ci rendono più esigenti e dall'altro a volte ci fanno quasi scordare che sia ancora attivo sulle pagine del Topo, se escludiamo i Ciak), che Faccini è un genio allo stato puro, e la "riesumazione" di Timoteo Piccione si rivela una mossa azzeccata. Sublimi le citazioni barksiane (la letterina di Qui, Quo Qua, e lo stesso Babbo Natale che viene dritto dritto da
Paperino e la scavatrice), inserite senza forzature in una trama che scorre in modo esilarante, e che ha come apice la sfilza di domande poste al povero Paperino della simpatica guest star (in alcune vignette, quando spunta da tutti i lati, Timoteo sembra citare il celebre uccello matto "aracuan", protagonista di una serie di cartoon di Donald). Nonostante l'esito della storia verso la fine sia scontato, è difficile non mostrare un sorriso guardando l'ultimissima pagina, che presenta una particolare predisposizione delle vignette e una variazione dell'inquadratura che sfuma sempre più.
Insomma, il mio personalissimo bilancio del nuovo
Topolino è decisamente buono, fermo restando che sbilanciarsi dopo un solo numero è prematuro (è chiaro, ad esempio, che le storie qui presenti sono state selezionate accuratamente per l'occasione), ma se oltre al restyling col tempo avverrà un costante mantenimento dell'alta qualità di ogni numero, quella sarà la ciliegina sulla torta... ovviamente considerando anche quello che era il livello medio del Topo fino a qualche mese fa, e IMHO è giusto guardare indietro, senza per questo dimostrare così di volersi accontentare...
Ottime cose sono venute poi dal sito, rinnovatosi poco nella sostanza, ma egregiamente per quanto riguarda la sezione fumettistica (il sottotitolo sotto al numero del Topo che anticipa il tema principale dell'albo è stuzzicante, così come la visualizzazione di tutte le tavole e la panoramica sulla altre uscite Disney in edicola), anche se spero che in futuro ritorni l'archivio autori.
... e se pensiamo che la nuova fase è appena cominciata c'è da essere ottimisti...
P.S. scusate il post fiume...