Copertina stavolta dedicata ad un concorso di lettura, la prima volta dopo parecchio che non vi è una correlazione con una storia. E’ il numero in cui si conclude Il Mondo Che Verrà, lasciandoci a bocca asciutta di un certo tipo di fumetto Disney per molto tempo ancora.
Paperinik e la Magica Moneta (Ambrosio/Mazzarello): Ambrosio stavolta inscena il crossover. Conclude (si spera per sempre) ‘sta fregnaccia di Papernova facendolo scontrare con quel Mr. Invisible che era stato l’avversario finale della Saga da due lire Paperinik Contro Tutti, e che era tornato poi dopo un sondaggio che lo proclamava il nemico più interessante della serie. Siamo quindi alla sua terza apparizione.
Storiella senza pretese.
Topolino e il Mondo Che Verrà - Cap. IV: La Minaccia sul Mondo (Casty): La Minaccia sul Mondo rappresenta, infine, un unicum nel fumetto Disney di questi ultimi anni. Una battaglia finale lunga diciassette tavole è qualcosa di mai visto sin dai tempi delle lunghe sequenze d'azione con cui Scarpa soleva chiudere le sue primissime storie. E adesso che siamo abituati a vedere le lotte concludersi in due vignette, ci fa strano vedere come a suo tempo Pietro e Mickey usassero scazzottarsi e rincorrersi per pagine e pagine, tra una gag e un momento di pathos, intrattenendo a sufficienza il lettore, come se si trattasse di un film. Per avere il tempo (e lo spazio) per poterci restituire una vera battaglia ad ampio respiro, Casty si occupa di sbrigare ogni chiacchiera nel capitolo precedente, lasciandosi così il campo sgombro per la costruzione del suo personalissimo climax d'azione. Climax che vede Topolino e Eta Beta atterrare sull'aereo-dirigibile della Spia, e la guardia reale dell'Inusitania intraprendere una battaglia aerea come si deve nel tentativo di salvare il mondo. Una vera e propria guerra, quindi, che non toglie spazio alle gag visive: bellissima Minni che apre la porta delle cucine in faccia alla Spia, o Eta Beta che tranquillissimo annoda l'antenna con una chiave inglese. E si vedono qua e là alcune influenze miyazakiane: nella battaglia nei cieli, nelle avventure "fisiche" di Topolino e Minnie, perennemente aggrappati l'un l'altro e nella presenza dei quattro giganti. Un misto tra Laputa, Nausicaa e Porco Rosso con il finale di Conan, oserei dire. E niente male pure il finale con l'inquietante vignetta della mano della Spia Poeta, che a sorpresa salta fuori dall'acqua e il discorso "pacioso" di Bonomox.
Passato, presente e futuro del fumetto Disney si incontrano così in un lavoro dalla qualità eccelsa, che si teme potrebbe non vedere mai più la luce sulle pagine di Topolino, in cui sembra starsi facendo largo una tipologia ben differente di saga, o storia a puntate. Topolino e il Mondo Che Verrà è un'immane opera, che si spera proprio non debba essere l'ultima dell'autore, ormai sempre più lontano dalle pagine di Topolino. Certo, come testamento creativo è una meraviglia, un monumento a quanto Casty ha fatto in questo lustro di attività Disneyana, nonchè un modo di chiudere in bellezza una carriera. Ma di Casty, di Faraci e di altri autori Disney che prendano seriamente questa tipologia molto particolare di fumetto, c'è un grande bisogno laggiù in Disney dove ci si sta sbilanciando sempre più verso lo humor, a scapito di altri generi. Rimane apprezzabile il fatto che a questa storia sia stata dedicata la copertina, non nell'albo di esordio (lì c'era Papertotti, sigh) ma nel successivo, segnale che questa tipologia di fumetto Disney potrebbe godere ancora di un certo appoggio.
Per il resto il numero offre un Cimino piuttosto fiappo e un riempitivo di Concina così modesto da fare attrito con l’immagine che di sé dava l’autore nelle sue ultime uscite pubbliche.