Che Aria Tira… (Ziche): divertente, anche se sarebbe risultata più comica se il concetto non fosse poi ribadito anche nella storia cui si riferisce. Belle comunque le espressioni e l’intenzione della Ziche di fare ironia sull’albo stesso.
Ultraheroes – Muscoli e Cervello (Ferrari/Dalena): davvero poco indolore il passaggio di testimone tra la precedente accoppiata Secchi/Turconi e il duo autore di questo scassatissimo episodio che ai testi è ora dispersivo ora compresso: di certo non un binomio vincente. La trama, che comunque non ha molto da offrire, si dimostra confusa e sconclusionata e più volte il filo logico si disperde tra i continui stacchi che invece che movimentare il ritmo lo intorpidiscono tra gag magari anche divertenti (Topolino facchino su tutte) ma messe giù in maniera orribile. I disegni invece sono terribilmente altalenati: se nelle pose statiche e più iconiche Dalena si dimostra più che valido appena si richiede un po’ di dinamismo le postura iniziano a farsi macchinose ed innaturali inficiando l’episodio su tutti i versanti. Siamo ancora all’inizio, ma si spera vivamente che questi sbalzi qualitativi non debbano ripetersi a ogni cambio d’autori.
Topolino e lo Stabilimento 13 (Savini/Dalla Santa): al contrario della lettura precedente, ecco una storia rilassante, senza pretese ma ben scritta da uno sceneggiatore che ha molto da offrire ma che è sempre più latitante. La trama non è particolarmente complessa ma la buona tecnica narrativa unita ad un soggetto comunque interessante la rendono accattivante e meritevole di interesse e sebbene non abbia molte tavole a disposizione riesce a prendersi i suoi tempi mantenendo un ritmo costante. Forse un po’ tirate per i capelli certe trovate (soprattutto quella del sudore) ma non stonano grazie all’uso sapiente e moderato che riesce ad integrarle nella atmosfera discretamente misteriosa favorita da un’ambientazione inconsueta e particolarmente azzeccata. Dalla Santa nel suo habitat naturale (che spazia dai gialli alle storie in costume ottocentesco) illustra con efficacia i testi riuscendo ad aggiungere mordente ad alcune scene come l’incontro tra Matilda e Jeremy.
E’ questa la storia, non eccezionale ma ben realizzata (e, purtroppo, ormai la buona qualità non è più ovvia), che salva dalla mediocrità l’ennesimo numerello insipido che di notevole non offre null’altro che la discreta ma piatta
Zio Paperone e il Furto su Concessione (Transgaard/Fecchi). E la settimana prossima, quanto pare, altre guest star traslate nel mondo dei Paperi. E se all’inizio si giustificava al cosa pensando che il Topo ne avesse bisogno per risalire la china e poi spiccare il volo autonomamente questo abuso di nomi celebri ficcati un po’ ovunque inizia ad infastidire e non aiuta a migliorare questo Nuovo Corso che dopo appena una decina di numeri dal
restyling appare sempre più stentato e smorto con crescenti difficoltà ad affermarsi in maniera stabile ed indipendente. Allarmante.
Sbaglio o è la prima volta che appaiono poliziotti corrotti nella polizia topolinense?
Naaa, Gottfredson e MM.
poi a me Asteriti piace...
Ma dico, l'avete vista bene quella Gioconda? Bravissimo...