Uh, la storia propagandistica, che propagandistica non è, visto che l’autore stesso ne certifica i genuini natali e dimostrando come non sempre le guest star siano bieche imposizioni della fredda dittatura del marketing. Ciò non toglie che in ampia percentuale le propagandistiche facciano schifo e che la loro presenza in questo Nuovo Topo sia eccessiva, visto che dovrebbero fungere da occasionale trampolino di lancio e non sconfinare per diventare quasi la norma. Questo ovviamente non deve far pensare ad un prevaricamento totale nei confronti di questo tipo di storie, ma solamente il fastidio nel vedere abbondare prodotti spesso deludenti che magari umiliano pure il mondo Disney stesso. Ma non di solo Ambrosio e Secchi si vive e lo dimostra Zio Paperone e Fab Sberlon, dei Telecronisti il Gran Campion (Vitaliano/Cavazzano) che vede Vitaliano alla sua terza prova con una propagandistica (per quanto il Ballo delle Sta(e)lle non lo sia in senso stretto, essendo stato spacciata per tale più dal contesto e dalla pubblicità dei media) di tutt’altro spessore rispetto alle porcherie delle settimane passate. Fausto imbastisce una trama semplice e lineare, molto concitata nonostante i molti dialoghi che rischiavano di appesantirla eccessivamente e che invece sono del tutto funzionali al tono da commedia. Forse meno sopra alle righe e briosa del Ballo delle Sta(e)lle ma pur sempre una gradita sorpresa con tanto di riferimenti ad Ambrosio e Bertoni. Azzeccatissimi poi i disegni di Cavazzano, sempre un grande anche nelle piccole cose, ad esempio quando tratteggia Sberlon e Peppino che claudicano in modo uguale.
Ultraheroes – Fortuna e Fama (Salati/Gula): *ding!* cambio d’autori. E si vede. Cioè, il soggetto è sempre abominevole e sembra persino peggiorare, ma l’inventiva di Salati, soprattutto per quanto riguarda le gag (quella di Superpippo in testa), mentre i duelli rimangono sempre un po’ debolucci. Il lato grafico invece, continua a lasciare perplessità: Gula è sicuramente più omogeneo ed abile di Dalena, ma le scene d’azione rimangono sempre confuse e poco chiare. Eccezionale comunque la punzecchiatura alla frittolata di Ambrosio con Spectrus e i riferimenti a Villa Rosa che finalmente la contestualizzano (non benissimo, ma almeno lo fanno) all’interno della saga.
Topolino e il Prestoriclub (Salati/Vian): ecco. Salati in autonomia è di gran lunga migliore, come dimostra questa gradevole avventura che richiama assai The Land of Long Ago di Gottfredson, mentre per certi versi riecheggiano influssi castyani provenienti in particolare dalle Regolissime del Guazzabù, dal Mistero dei Tergicristalli Spezzati e pure dalla Neve Spazzastoria. Riferimenti ed influssi a parte, storia piacevole anche se assai improbabile nello sbrigativo e un po’ confuso finale. Buona prova comunque, anche per Vian.
Da ricordare infine il Che Aria Tira… (Ziche), che riprende ancora una volta, con enorme ironia, una situazione già vista nella produzione zichiana (anche se questa volta la citazione non è proprio diretta ed immediata), ovvero la storiellina Super! (Sisto/Ziche).