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Topolino 2737

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marisa
Gran Mogol
PolliceSu

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  • Che splendida papera!Come ho fatto a non notarla?
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PolliceSu
    Re: Topolino 2737
    Risposta #45: Domenica 11 Mag 2008, 10:15:05


    La vera storia di Novecento Baricco/Faraci/Cavazzano

    E' una di quelle storie che ti danno la risposta quando dopo settimane e mesi di storie mediocri ti chiedi perchè alla tua età compri ancora Topolino. Adoro il monologo di Baricco, che creò una storia in cui la musica è resa con l'armonia della parole, in uno stile asciutto e creativo come il Jazz; amo follemente il film, che aveva anche l'ingrato compito di rendere reale quella musica incomparabile, solo immaginata; sono stata rapita da questa storia a fumetti che ha dovuto riportare in letteratura le note, riuscendo a mantenere con i testi di Faraci e le immagini da sogno di Cavazzano tutta la poesia originaria, pur dovendo scendere a patti con l'happy end disneyano, anch'esso perfetto, non stonato. Capolavoro

    Inutile e orribile, piuttosto, la divisione in due tempi, (figlia dell'abitudine di avere sempre la pubblicità a interrompere le emozioni?) L'intervista poteva andare alla fine, magari con domande meno infantili (e questo riguarda TUTTE le interviste del Topolino).

    Double Duck-episodio 3 - F. Vitaliano/M. Mazzarello
    L'atmosfera creata da "La vera storia di Novecento", per fortuna non viene subito cancellata passando a questo episodio di DD molto ben confezionato, con una vera spy-story dietro (anche se  piuttosto complicata), disegni di impatto e humor molto ben dosato e interessanti colpi di scena.

    Stavolta si arriva a metà giornale col sorriso sulle labbra


    *

    Tyrrel
    --
    PolliceSu   (1)

    PolliceSu   (1)
      Re: Topolino 2737
      Risposta #46: Lunedì 12 Mag 2008, 15:24:50
      Ok, non so da dove iniziare. E' da due giorni che ho letto la storia e mi chiedo se riuscirò a descrivere le emozioni che provo e che ho provato.
      Ad iniziare dalla cover: non so quante volte l'ho guardata e riguardata. Bellissima nei disegni di uno strepitoso Cavazzano e nei colori di Intini. Ma c'è di più. Perché osservandola bene, e cercando per un attimo di non lasciarsi ammaliare dal tutto, si nota anche la sapiente scelta della Redazione per celebrare l'Evento. Nessuno strillo di copertina, nemmeno riferito al terzo episodio di DoubleDuck, il logo della storia, con tanto di Topolino e Novecento che danzano con il pianoforte, e la semplice indicazione nella barra sovrastante il titolo:"Dal grande Romanzo di Alessandro Baricco". Una cover semplice, essenziale, elegante. Una cover da numero da collezionare e tenersi stretti.

      Poi uno apre l'albo, e dopo essersi sforzato a non richiudere per guardare la cover, si appresta a leggere l'albo. Non so voi, ma io prima di iniziare la lettura delle storie leggo sempre gli editoriali. Sempre. E' un'abitudine che ho dai tempi di Pkna. Posso anche tralasciare le rubriche, e non leggere le storie in sequenza se ce n'è una che mi attira particolarmente, ma l'editoriale viene per primo. E leggere gli editoriali della De Poli è sempre piacevole.
      Orbene, inizio a leggere l'editoriale di questo numero e subito una bellissima sensazione mi pervade. E dopo averlo letto tutto, mi sarei levato il cappello se ne indossassi uno e se mi fossi trovato davanti all'autrice. Perché questo editoriale, che andrebbe stampato e incorniciato, è un bellissimo elogio al fumetto. Al fumetto come mezzo di comunicazione, come forma d'Arte, e al fumetto Disney. Cosa poteva esserci di meglio per una storia di questo tipo? Ma alla storia ci arrivo tra un attimo. Prima mi si permetta di dire che il grande amore e rispetto che Valentina ha dimostrato di avere per il fumetto, non è solo una gioia ma è anche la dimostrazione che lei è la persona giusta al posto giusto. Grazie Valentina e in bocca al lupo!

      La Vera Storia di Novecento (Baricco-Faraci/Cavazzano): chiariamo subito un aspetto: io il monologo non l'ho mai letto, non ho mai assistito ad una sua rappresentazione teatrale, ma ho visto il film di Tornatore. Almeno un paio di volte, forse tre. Ebbene, questo non mi è stato di nessun disturbo, anzi casomai mi ha permesso di apprezzare maggiormente alcuni aspetti della storia. Non ho pensato neanche per un momento di trovarmi dinnanzi alla parodia del film o del libro, per il fatto che questo è chiaro sin da subito. Dalle prime vignette di quel nuovo inizio, con il Virginian al largo e Topolino e Minni, scritto direttamente da Alessandro Baricco, e dal titolo; non "Topolino e Pippo in..." o "La leggenda di Pippo sull'Oceano" ma "La Vera Storia di Novecento".
      E questo indica una cosa sola: questo è il fumetto di un'opera fortunata che ha avuto modo di essere rappresentata con vari linguaggi: la letteratura, il teatro, il cinema. E ora il fumetto. Interpretato da attori straordinari, i characters disneyani. E lì dove nel film c'erano Tim Roth e Pruitt Taylor Vince, qui ci sono Pippo e Topolino. Mai scelta fu più azzeccata.

      Perchè Pippo in particolare, per il suo "pensiero laterale", per il suo essere un "genio nell'ombra", è un Novecento perfetto! E anzi, mi viene da pensare che in fondo Pippo lo sia sempre stato Novecento.
      Però Topolino non è da meno. Perché dopo il lavoro fatto dallo stesso Tito e da autori come Casty, per levare al personaggio l'errata immagine di perfettino e primo della classe, è anch'egli perfetto nel ruolo di controparte e miglior amico di Novecento.
      C'è poi Macchia Nera: sceglierlo come antagonista di Novcento se la storia fosse stata fatta alcuni anni fa, non avrebbe avuto senso. Fortuna che Casty insieme a Savini e Cavazzano hanno recuperato il personaggio, trasformandolo in un pericoloso criminale dandy; perché così Faraci ha avuto l'antagonista perfetto per Novecento, che ha preso vita grazie alla maestria di Cavazzano, che da quanto fatto in precedenza è partito per realizzarne una versione davvero sublime.

      Ci si faccia un favore: non la si chiami parodia, o Grande Parodia Disney; qui siamo oltre. Perchè questa non è una parodia, questo è il fumetto di Novecento. Punto. E' come in Casablanca; anzi di più. Perchè qui non solo non si tratta di parodia, ma per la prima volta l'autore del testo letterario collabora alla realizzazione della storia. Non solo coadiuvando lo sceneggiatore, ma dando il suo contributo fondamentale scrivendo un nuovo inizio e un nuovo finale. Che pur essendo differenti da quelli del film, e quindi del monologo, ho apprezzato moltissimo, per il fatto che calzano a pennello con la storia. Per il ruolo svolto nella realizzazione della storia e per l'apprezzamento e il rispetto che prova per il fumetto Disney, Alessandro Baricco meriterebbe un grosso abbraccio da parte di ogni lettore e fan che si consideri tale.

      E veniamo ai due autori di casa. Forse sarò di parte perchè a me piace tantissimo, ma per questa storia non avrei visto sceneggiatore più adatto di Tito Faraci. E il risultato finale è li a confermarlo. Tutto è perfetto, l'uso sapiente delle didascalie, l'impostazione delle vignette, le gag, i dialoghi... e la poesia che da tutto questo traspare. Le emozioni nella lettura sono state tante, e il merito è soprattutto per l'interpretazione di Pippo, Topolino e Macchia Nera, così riusciti come interpreti nel loro rimanere se' stessi. Straordinario! Avrei forse apprezzato qualche tavola in più, per la scena della danza con l'Oceano e per l'esibizione finale di Novecento nel Duello, ma la bravura di Tito si vede anche qui: nulla risulta sminuito, e tutto fila alla perfezione sino al finale. Per il quale non nego che al momento dell'esplosione del Virginian mi sono domandato, allarmato:"E Novecento?!".

      Un disegnatore differente sarebbe riuscito ad esaltare soggetto e sceneggiatura di questo calibro? Forse sarò di parte anche in questo caso, ma credo di no. Giorgio Cavazzano è un Maestro, e quando leggi una storia da lui disegnata l'apprezzi sempre. Però ci sono dei casi in cui riesce a superarsi, ad andare oltre se' stesso. Questo capita quando si ritrova a lavorare su sceneggiature che evidentemente lo emozionano e lo esaltano, spingendolo a dare più del massimo. E' quello che è successo in questo caso, dove non c'è una singola vignetta o espressione che non sia estasiante; il tutto valorizzato da una colorazione riuscitissima. Non posso non citare le 2 tavole iniziali del prologo, la tavola finale (e grazie alla signora Elena!), la sequenza della danza con l'Oceano e quella del Duello. Duello nel quale l'interpretazione di Novecento e Black Pot tocca vette sublimi, e dove le note che escono potenti dal piano forte e invadono la vignetta sembrano quasi farti male ai timpani. Eccelso!

      E allora GRAZIE! A Baricco, Faraci e Cavazzano per il risultato straordinario ottenuto, cioè una trasposizione del monologo che ha pari dignità delle altre e che nello stesso tempo è una storia squisitamente disneyana! E alla Direttora, che questo progetto la voluto e l'ha amato!

      P.S.: certo, le rubriche per una storia così che ci siano o non ci siano non cambiano molto. Ma ho apprezzato molto la rubrica pre-storia e l'intervista a cavallo tra i 2 tempi.

      [Continua]
      « Ultima modifica: Lunedì 12 Mag 2008, 15:25:21 da Tyrrel »

        Re: Topolino 2737
        Risposta #47: Lunedì 12 Mag 2008, 15:25:00
        Doubleduck - Episodio 3 (Vitaliano/Mazzarello): dopo una storia come quella di Novecento, uno è sicuramente appagato dalla lettura del Topo. Gli fossero seguite storielline mediocri, non avrebbero intaccato lo stato di appagamento. Ma invece ci si ritrova DoubleDuck, che già nei precedenti episodi è stata su ottimi livelli, e che in questo non è da meno.
        Ok Mazzarello non sarà stato al massimo e stona rispetto allo stile di Freccero e Mangiatordi, ma a me è piaciuto. Sarà forse merito della sceneggiatura di Vitaliano che pota avanti la storia senza scoprire le carte ma anzi ingarbugliandole di più, tra spie, controspie e spie e controspiano altre spie, in puro stile Alias. Ad una puntata dalla fine ancora s'ignora chi possa/no esser il/i cattivo/i e cosa possa essere accaduto a Paperino nei 3 giorni di "buco". Fantastico!
        La storia mantiene il ritmo da spy-story, senza rinunciare alle gag (bellissima quella del resto al tassista), e addirittura proponendo pkteamiche citazioni ("Bertoon Street"). Ma discorso a parte merita la sequenza iniziale: una delle scene di coppia più divertenti tra Paperino e Paperina!
        C'è un solo neo: si tratta del penultimo episodio. Ma perchè solo 4 puntate? Non si poteva farne almeno 6? Vabbè dai, adesso aspettiamo l'ultima puntata e speriamo che sia un finale sulla linea degli altri 3 episodi.

        Next: Indiana Pipps. E vedendo la preview nella mia mente ha incominciato a suonare una nota marcia di un altro noto archeologo con il cappello.
        Ma... perchè sul sito del Topo non compare tra le storie del prossimo numero?!
        « Ultima modifica: Lunedì 12 Mag 2008, 15:25:37 da Tyrrel »

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        GaeT
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          Re: Topolino 2737
          Risposta #48: Lunedì 12 Mag 2008, 20:28:33
          Next: Indiana Pipps. E vedendo la preview nella mia mente ha incominciato a suonare una nota marcia di un altro noto archeologo con il cappello.
          Ma... perchè sul sito del Topo non compare tra le storie del prossimo numero?!

          rinviata a data da destinarsi :(
          Essere originale è un pregio; volerlo essere è un difetto


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          Brigitta MacBridge
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            Re: Topolino 2737
            Risposta #49: Lunedì 12 Mag 2008, 22:05:09
            Mi verrebbe la tentazione di non scriverlo, questo messaggio, perché non c'è nulla che io possa dire sulla storia evento di questo numero che non sia già stato detto, prima e meglio, da qualcun altro. Ma questa, inutile negarlo, è una storia evento e merita qualche parola, fosse anche un isolato "non mi è piaciuta" del solito bastian contrario Zironi  ;) o un banale "mi è piaciuta" di molti, molti altri lettori.

            A me Baricco non entusiasma come scrittore (come "presentatore" televisivo e teatrale, invece, mi piace). Il libro non lo ho letto, il film lo ho visto una volta e tutto sommato mi è piaciuto molto anche se, come spesso mi capita con Tornatore, verso i tre quarti ho cominciato ad avvertire una eccessiva lunghezza (prediligo di gran lunga la versione originale di "nuovo cinema Paradiso" alla director's cut, inutilmente lunga e pesante). Il fumetto non risente di questo difetto e forse forse ne esce quasi vincente. Peccato non potesse evere una colonna sonora (quella del film era splendida).
            Dicevamo, una storia-evento. Non una parodia, come giustamente è già stato detto, ma una versione realizzata per un diverso media. Cavazzano al lavoro NON con la sua solita maestria, ma con quella delle grandi occasioni. Quella che si vede già dalle prime tavole, ma che esplode in tutto il suo splendore con l'entrata in scena del protagonista. Disegni splendidi. Ottima anche la sceneggiatura, diversi gli spunti carini che Faraci ha saputo infilare nella storia per renderla più leggera senza sminuirla (le varie ipotesi sull'origine del nome, il tormentone di Basettoni mancato poliziotto). Un Pippo che sembra essere ritornato alle sue meravigliose origini, un po' genio un po' stralunato, splendidamente a suo agio nella parte. E un Topolino che di fronte ad una simile interpretazione non  può che accontentarsi del ruolo di spalla-narratore-ammiratore.
            Quali sono le battute che ti restano impresse, in una storia del genere? Vattelapesca perché, la mia preferita, che mi ha in qualche modo risuonato dentro. è questa: "Naaaa! Il jazz non l'ha mica inventato lui!" "Mi sa che hai ragione!"





            Le altre storie, manco me le ricordo. Fatemici ripensare...

            ...carina la vignetta della Ziche, giustamente dedicata al tema dei libri, dato che la storia principale è legata al mondo della letteratura. Anonime le ciak. Senza infamia e senza lode la storiella sul rugby. Carina senza esaltarmi la puntata di DoubleDuck. Bruttissima la "password variabile", la ho trovata veramente terribile.
            « Ultima modifica: Lunedì 12 Mag 2008, 22:51:00 da Brigitta_McBridge »
            I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

            "You must be the change you want to see in the world" -- Gandhi

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              Re: Topolino 2737
              Risposta #50: Lunedì 12 Mag 2008, 22:28:48
              Mi verrebbe la tentazione di non scriverlo, questo messaggio, perché no c'èn nulla che io possa dire sulla storia evento di questo numero che non sia già stato detto, prima e meglio, da qualcun altro. Ma questa, inutile negarlo, è una storia evento e merita qualche parola, fosse anche un isolato "non mi è piaciuta" del solito bastian contrario Zironi  ;) o un banale "mi è piaciuta" di molti, molti altri lettori.

              Aggiungerò qualcos'altro io. Incuriosito dalla bellezza della storia ho comprato il monologo (diamine, solo 5 euro... con lo sconto 4 :P), e l'ho appena letto. Consiglio a tutti di farlo ci vogliono 35 minuti netti, non è un grande impegno.

              Mi sono sempre tenuto lontano da Baricco... mi faceva dormire quando lo beccavo in TV secoli fa e da qualche spezzone letto in giro... be', mi faceva dormire pure da quelli. Ma la storia sul Topo era così bella che ero curioso.

              E devo dire che, nonostante NON mi piaccia per niente lo stile pseudo familiare in prima persona con cui la storia viene raccontata e nemmeno quei (rari) pezzettini in cui le frasi vengono frammentate in maniera, immagino, poetica (?)... è davvero bellissimo. La storia e il personaggio sono davvero fantastici, e ora la versione a fumetti mi piace ancor di più. E riguardo al famoso finale diverso... be', il finale originale non me l'ero immaginato così, non è proprio la cosa più ovvia che verrebbe in mente sapendo che qui era stato cambiato.
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                Re: Topolino 2737
                Risposta #51: Domenica 18 Mag 2008, 19:30:10
                Partiamo dall’aspetto negativo: la pubblicità. Che non c’è stata, nemmeno da parte di Baricco stesso ospite a Che Tempo Che Fa il che è imbarazzante e pure insensato. Insomma, al di là dei gusti personali è innegabile che Baricco abbia uno spessore ben più elevato di Papertotti: ed è un peccato che l’iniziativa che vede collaborare Baricco con Faraci e Cavazzano non abbia goduto nemmeno di un decimo degli strombazzamenti al beccuto goleador, visto che una marea di lettori neofiti si sarebbero imbattuti di punto in bianco in qualcosa di eccezionale.
                La Vera Storia di Novecento (Baricco/Faraci/Cavazzano) è infatti una notevolissima lezione di stile. Una storia che si fa leggere con piacere e leggerezza, senza troppi fronzoli, segue una trama fresca e lineare, sintetica e molto divertente. La parte da leone la fanno i personaggi, splendidamente caratterizzati: le divertenti allusioni di Basettoni, l’umano Topolino e soprattutto Novecento, che coincide perfettamente nell’eccentrico ma genuino Pippo: la perfezione fatta personaggio, una forte ma semplice personalità, passionale eppure ineffabile. La spensieratezza dell’approccio di Novecento al mondo è inusuale ma non straniante, per quanto entri in contrasto con il ben più pratico Topolino, spalla e narratore perfetto, che riesce a rendere bene come la semplicità di Novecento ne sia paradossalmente la ragione che lo porta al di fuori di qualsiasi definizione e schema: Faraci è superlativo nel dipingere attorno a Pippo un’aura indefinita eppure terribilmente carismatica tramite pochi e definiti particolari che ben si adattano anche all’originario personaggio disneyano aggiungendo una sana dose di valori intrinsechi. Ottimo poi Macchia Nera nei panni di Blackspot, un villain sinistro ma raffinato ed elegante il cui limite sta nell’essere un mero (per quanto abile) esecutore e non un Sognatore che vive con passione e si lascia coinvolgere dalla propria Arte.
                Cavazzano poi è Dio armato di matita e china. Eccellente dalla prima all’ultima tavola senza un momento di debolezza o un particolare stonato, i suoi capolavori a guisa di vignetta sono una delizia per gli occhi meritevoli di una rilettura muta, che comunque il meglio di sé lo danno proprio in totale sinergia con la trama. Splendide le inquadrature sghembe della tempesta, fantastica la faccia pulita e sincera del suo Novecento, di grande effetto la cura per i particolari e i disparati ambienti, eccezionali le scene dei vari concerti in cui con grande statico dinamismo riesce a rendere efficacemente sinestesie fumettistiche. Ma il meglio lo da nel duello, già splendidamente sceneggiato ma ancor meglio trasposto in disegni, con pose ed espressioni azzeccatissime: impossibile stancarsi di rimirare il suo Blackspot cupo ed esausto o Novecento che beatamente accende il sigaro e glielo porge.
                Possibile trovare una pecca in questa storia? Al di là di un po’ di retoricità facilmente trascurabile, il difetto maggiore sta nei tempi della storia, che manca totalmente di una parte centrale in cui prendere il fiato e dilatare un po’ gli eventi. Un vero peccato, perché avrebbe giovato assai maggiormente della divisione in due parti, rilassando la trama e raggiungendo così un livello ancor più vertiginoso di quello già raggiunto in questa eccezionale connubio di due Artisti all’ennesima potenza.

                Cosa potrebbe non sfigurare a paragone? Di certo non la banalissima e traballante Paperino e la Password Variabile (Panaro/Barbaro) che pure vanta i bei disegni del redivivo Barbaro.
                No, la storia da notare è invece Doubleduck – Episodio 3 (Vitaliano/Mazzarello), in cui il buon fausto si districa agilmente nella trama fin’ora intessuta con il proprio personalissimo stile comprensivo di battute salaci e citazioni a Speed Loop, Bertoni, Ginger Rogers, Colazione da Tiffany e probabilmente anche alle Spie Atomiche barksiane. Un ottimo presupposto per il gran finale, un po’ rovinato da un uniformante Mazzarello che tratteggia una Kay K davvero orripilante.  
                No man commanded Jean Louise.
                Not on land and not on water.
                Jean did whatever he pleased,
                Until he kissed the gunners daughter.

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                  Re: Topolino 2737
                  Risposta #52: Mercoledì 21 Mag 2008, 12:25:58
                  La Vera Storia di Novecento

                  L'avete già detto tutti. Capolavoro. Poesia allo stato puro. Ben oltre la "parodia disney" questo è già un classico. Da ripubblicare in volumetto brossurato con note ed interviste.

                  Ma ci tenevo ad aggiungere il mio umile e personale inchino di fronte ad una triade di Artisti. Chapeau.

                   

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