Numero con sole quattro storie...ottimo! Numero senza Topi...sgrunt. Ma soprassediamo, ormai si è capita la struttura di Topolino, la nuova struttura, che nelle roboanti conferenze passate non era stata esplicitamente annunciata. Erano state anticipate saghe e iniziative, non si era detto però che d'ora in poi tutto si sarebbe strutturato a tranci di 4-9 numeri incentrati su questa o quella saga, col resto a far da riempitivo. E infatti a ben notarsi dall'inizio di tutto abbiamo avuto di fila e con rare sovrapposizioni Universi Pa[pe]ralleli, Il Mondo Che Verrà, WoM, Ultraheroes, Doubleduck. Il quale promette di tornare tra qualche mese, per lasciar spazio adesso al nuovo ciclo dell'orrido Wizards of Mickey. Ecco su cosa ci sarebbe da lavorare invece: una maggior omogeneità qualitativa tra le saghe, e un bel po' di piazza pulita da inutili zavorre quali l'onnipresente saga sui maghetti ambrosiani, una maggior "pulizia" qualitativa in saghe come Ultraheroes.
Doubleduck - Episodio 4 (Bosco/D'Ippolito): Approved. La storia si conclude bene, con ogni cosa spiegata. Riguardo alla prevedibilità e la scontatezza di cui la si può accusare, ritengo che così non sia, visto che in questo genere di storie, dove tutti sono contro tutti, in cui ognuno è potenzialmente buono e cattivo, e in cui si gioca a ribaltare la situazione di continuo, è logico poter prevedere due o tre possibilità per il finale. La sorpresa sta tutta in quale sarà il finale ad esser scelto.
Una sceneggiatura scolastica, priva di guizzi ma ben fatta e funzionale alla narrazione si sposa bene coi disegni di D'Ippolito che collocherei quindi al terzo posto nella mia classifica personale dei disegnatori coinvolti nel progetto (al primo e al secondo metterei Mangiatordi e Freccero). Molte sorprese e una certa tensione rendono il tutto più interessante, e la cosa migliore è che tutto riesce a starci nelle 36 tavole, senza soffrire troppo di compressione. Anzi, se c'è una scena troppo veloce è proprio l'ultima tavola che però è fatta apposta per straniare e far discutere. Insomma un giudizio positivo alla cui luce viene ampiamente riscattato il terzo episodio, sul quale non mi ero ancora espresso, visto che bisognava verificare dove la storia andasse a parare. Sull'intero progetto Doubleduck invece posso dire che deve assolutamente continuare: la strada intrapresa è Pikappica con molta voglia di sperimentare, di rilanciare, di divertirsi. Un'impostazione più adulta per il fumetto Disney, e un cool che non dà affatto fastidio. Spero che la prossima mossa sia dimostrare di saper fare un buon uso dei mille cliché spionistici qui utilizzati, un po' come seppe fare Pk che basava la sua straordinarietà proprio sull'approfondimento in chiave Disney di tematiche e scenari propri della fantascienza. Insomma, se la prossima storia dimostrerà di poter avere dietro alle atmosfere alla Alias e alle caratteristiche della fiction di genere un po' di inaspettato cuore, direi proprio che ci potremmo trovare davanti a un prodotto a cui fare tanto di cappello.
Paperino 24 (Vitaliano/Barbaro): Una giornata insieme a Paperino, con tutti i cliché, gli sterotipi e la sfiga del caso. Non un'idea originale, e sicuramente non una storia da considerare più di un riempitivo. Ma anche un interessante esperimento (a ben guardare sono tutte tavole autoconclusive collegate tra loro) con qualche felice intuizione tipo il reprise della gag della candela.
Per il resto una storiella con Paperone disegnata coi piedi (ma che contiene il termine scarpiano Calidornia, progenitrice di Calisota) e una straniera che inizia a mettere in luce uno dei principali difetti di questo tipo di produzione estera finto-italica: trame carine inserite in strutture noiose e dispersive.