Okay... provo anch'io a tentare un'analisi del numero (prima volta... siate buoni
)
Che aria tira... a Paperopoli (Ziche). Bellissima. Un capolavoro, ho riso come un cretino. Direi la cosa migliore di tutto l'album, alla pari con quella di due settimane fa.
Tutti i milioni di Paperone - Ep. 10 - il mio decimo milione (Vitaliano/Mazzarello). La serie mi è sembrata un po' altalenante, con alcune storie decisamente buone ed altre, al contrario, abbastanza superficiali. Quest'ultimo capitolo riproduce, in nuce, la serie: ha delle belle scene (il sogno, con tutti i nemici lasciati sottintesi, o l'ingegner Kaiser-Panzer), ed altre meno belle (l'idea dei sogni mi sembra decisamente anti-paperoniana, a meno che non lo si interpreti come espressione inconscia del suo intuito per gli affari, ma mi sembra un po' troppo contorto per il target apparente della saga). E vogliamo parlare del broker che, con linguaggio altamente tecnico e competente, parla di azioni che sono "un pacco"?
Il finale è abbastanza anticlimactico, e un po' banale. Ma poteva andare molto molto peggio, di certo. direi un 6. E ovviamente molti auguri allo zione
La grande caccia alla Numero Uno - Zio paperone e la carrozza fantasma (Hedman/Gattino). E invece a me non è poi spiaciuta tanto. Il conte morto "il cui scheletro è stato ritrovato nel fiume" ed il cugino maledetto trasformato in ombra infestante sono idee sufficientemente poco "da bambinetti" da rendermi da sole simpatica questa storia. Il succo è un po' poco e l'azione un po' concitata, è vero - sembra assolutamente una storia da "Mega" - ma mi è piaciuta comunque più di quanto non farebbe una storia "media" di Paperino e Paperoga (ho detto "media" - quella della settimana scorsa era decisamente sopra la media). Il tratto è chiaramente manierismo barksioide, e qui c'eravamo arrivati tutti. Ma è poi un lato così negativo? è un tipo di stile molto inusuale per il topo settimanale, e per quanto nient'affatto originale in se stesso, mi sembra una gradevole ventata di aria nuova in questo contesto.
Topolino nella città dei fantasmi (Venerus/Mazzarello). Dopo il "Che aria tira", decisamente la mia storia preferita. L'atmosfera halloweeniana è stata resa molto bene, ottima l'idea dell'intro di una pagina e mezza, bella la struttura circolare che fa perno sulla zucca (elemento fondamentale per lo svolgersi della storia), coraggiosa e molto apprezzata l'idea dell'allucinogeno (con tanti sentiti calci nel sedere agli argomenti PG-rated). Veramente bella. Unico appunto, non mi i piace il modo in cui Mazzarello disegna Tip e Tap. Sembra che non riesca a renderli significativamente diversi da Topolino, nè, nei casi peggiori, tra loro (quarta vignetta di pag. 88 - sembrano, scusate il paragone macabro ma ha fatto una certa impressione anche a me, le ultime vittime del gas Smilex del Joker). Pessima resa, perdità dell'individualità espressiva dei personaggi. Mi viene in mente quanto alcuni allievi odiavano Carpi perché faceva rifare loro i personaggi seicentomila volte fino a quando non riuscivano a disegnarli nella maniera "giusta" (cfr. "I maestri Disney" 1), e penso che forse non aveva tutti i torti, anzi.
Paperino, Paperoga e la mitica città perduta (Salvagnini/Marini). Probabilmente la peggior storia del numero. Banalotta e poco divertente, imo. Un vero peccato, Salvagnini è uno dei miei capisaldi dai tempi dei Mercoledì di Pippo
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Amelia e la festa di Halloween (Gianatti/Mazzon). Perché tanta antipatia verso questa storia? E' vero che Halloween è una festa importanta, ma lo era anche S. Valentino, eppure dubito che qualcuno si sia tanto lamentato, negli ultimi dieci/vent'anni, delle storie a tema "valentiniano"
L'idea di fondo della storia, è vero, è banalotta, ma i costumi variopinti e baroccosi mi sono piaciuti, e ho trovato gradevoli alcune piccole gag (tipo il costume di Paperoga). Che dovesse vincere Amelia, in una storia di Halloween, era fin troppo telefonato, ma una volta all'anno ci può anche stare. Più che altro, qualcuno mi spiega il perché fell'aria stupita di Rockerduck quando viene indicato? Sapeva perfettamente che Paperone l'avrebbe visto, e allora perché sconvolgersi? Mah...
Paperino e i Pantallegri di Archimede (Petrucha/Fecchi). E anche questa non mi è sembrata affatto così male. Carina la costruzione delle tavole, con le vignette un po' più irregolari del solito, piuttosto fedele e coerente la caratterizzazione di tutti i personaggi, nessun comportamento "folle" o OOC (come invece succedeva nella storia d'apertura dell'albo), sottile l'idea di cosa fa imbizzarrire i pantallegri: devo ammettere che nemmeno io mi ero accorto dei dettagli delle onde nelle prime vignette, le ho riguardate tutte quando i nipoti hanno realizzato e mi sono dato una pacca in fronte per essere stato così poco osservatore. Non ditemi che voi c'eravate arrivati tutti
Rubriche un po' scarne, ma molto spazio è stato rubato dalle presentazioni relative ai sessant'anni dello Zione. Vedremo quanto si riprenderanno settimana prossima