(Contiene SPOILERucci)
E dopo le soddisfazioni date dal Gran Librone delle Risposte, che si scopre essere addirittura del 2006, Vitaliano torna ad allietare un ventaglio di storie alquanto anonimo, con Topolino e l’Occhio di Macchia (Vitaliano/Pastrovicchio). La storia, a cui si ispira un divertente Che Aria Tira… (Ziche), è la prima che vede Fausto impegnato con un Mickey “classico”, escludendo la breve performance del Ballo delle St(a)elle e che per di più riprende Macchia Nera dopo la parentesi ultraheroica, presentandocelo più gottfredsioniano che mai anche grazie ai disegni di un Pastrovicchio che lo rendono massiccio e fluido al punto giusto.
La parte da leone la fa il giallo su cui si basa la storia: ben costruito, vira brillantemente in maniera inaspettata dopo una falsa conclusione, il che non può non richiamare alla mente il Casty dell’Ingannevole Gemello o del Fantomatico Fox: l’ideale per dare nuova linfa ad una trama che sarebbe stata altrimenti ben realizzata ed impreziosita da alcuni segnali di stile (come le minacce di Macchia) ma pur sempre banaluccia e che, invece, deve essere riconsiderata sotto un’altra luce. Un Vitaliano che calibra attentamente la trama, quindi, e rinuncia, visto il genere di storia, ad un po’ della solita ironia pur non sacrificandola completamente, grazie al buon Pippo (Faccio il bagno tutti i mesi!). Quello che forse manca è la linearità: sarebbe stato preferibile rendere il tutto un po’ meno prolisso, nonostante sia apprezzabile la volontà di inserire una gran quantità di particolari.
Per quanto riguarda i personaggi, Vitaliano ha sempre dimostrato di saperli caratterizzare tutti a puntino; in questo caso, tuttavia, Topolino merita un discorso a parte. Deliziosa la sua ingenuità (accentuata dall’espressività del buon Pastro) che lo identifica come l’uomo qualunque in situazioni più grandi di lui (senza rinunciare, tuttavia, all’eredità delle avventure passate che gli hanno conferito grande fama, come ci mostra l’incipit della storia) e piacevole il fatto che una volta tanto esca sconfitto. Un po’ più negativo che in questa sua sconfitta risulti sempre e comunque una marionetta nelle mani di Macchia: la storia sembra risolversi da sola, senza l’apporto del suo protagonista, che per quanto minimo ed ininfluente sarebbe stato gradito. Insomma, ci sta che Topolino venga gabbato e ne esca pure sconfitto, ma un minimo di brillantezza da parte sua lo avrebbe reso un po’ meno vittima delle circostanze per quanto umanamente debole ed impotente.
Piccolo dettaglio, comunque, che non intacca una gran bella storia che riconferma le poliedrica capacità di un Vitaliano che sta crescendo sempre di più.
Anonime le altre storia, tra cui spicca l’ennesimo e deprimente Ciccio. Si distacca dal piattume solo Paperino Intercettato Speciale (Laura & Mark Shaw/Andersen) che fonde la classica guerra familiare e la commedia degli equivoci portandoli agli estremi in una serie di scene fresche e dinamiche con cui si sposano bene i disegni del flessibile Andersen.