#2678
Un numerone questo qui, e lo si vede già dalla copertina che annuncia un dirompente ritorno, e a corredare c'è la tanto discussa storia con Ficarra e Picone. E' un po' triste che si concluda in questo numero il gadget della macchina del tempo, con una settimana di sfasamento rispetto alla storia che lo doveva accompagnare. E a questo proposito vorrei fare un appello ai geni che progettano questi gadget: complimenti, mi avete fatto passare una seratina niente male. E meno male che dovrebbe essere rivolto ai bambini. Mi chiedo dove volete arrivare se indirizzate un prodotto come Topolino ai bambini e poi ci allegate dei giocatolli scadenti.
Il Ritorno di Paperinika (Secchi/Mangiatordi): Bella, bellissima, a mio avviso. Una storia evoluta questa, e per tanti motivi. Prima di tutto per l'idea alla base che è quella di un ritorno, che non è di chissà quale personaggio ma di Paperinika, invisa a molti, utilizzata un tempo solo in un pugnetto di storie di Martina per essere poi ereditata dai brasiliani. E come ritorno questo fa a gara con quello intelligente di Dinamite Bla. Qui il personaggio viene rispettato, vengono citate le sue origini, rimessa in scena Genialina Edy Son, e per la prima volta in un fumetto Disney italiano, viene fatta un po' di retcon. Non ci si limita a far dire a Paperina che era da molto tempo che non diventava Paperinika, ma viene proprio fatto intendere che la carriera dell'eroina era nettamente finita. Il personaggio, ripulito dalle smanie femministe di alcune storie di Martina e dalla demenza palese di quelle brasiliane ci appare più simpatico adesso, meno pretenzioso, più umano. E allo stesso tempo più femminile (e mi riferisco alla bellissima sequenza del costume "ristretto per l'umidità"). Venendo poi alla storia in sè, non posso che elogiare i toni e lo stile utilizzato da Secchi. I dialoghi sembrano usciti dalle vecchie storie di Martina, quello del periodo migliore, senza però i tipici eccessi martiniani. Mi è piaciuto molto il linguaggio, la recitazione dei personaggi, lo humor e le gag che non li sviliscono come purtroppo accade spesso ma li rendono coerenti. E infatti la coerenza di fondo, e un approccio adulto al mondo papero sono le caratteristiche chiave della storia, che Mangiatordi interpreta meravigliosamente. Vitale Mangiatordi infatti porta all'estremo questo approccio adulto, raffigurando i personaggi con espressioni e pose molto realistiche. L'estetica di Mangiatordi trova la sua realizzazione proprio in Paperina, mai così femminile, ma anche nei Bassotti belli grossi, plastici e flessuosi. Tutto questo senza dimenticare le estremizzazioni umoristiche, presenti nelle numerose scene ambientate nell'altro emisfero, con i patemi d'animo di Paperone. Insomma, veramente ottima, che lancia definitivamente due formidabili autori (e ricordiamo che Secchi aveva già messo in mostra il suo stile realistico in una storia con Paperinik di qualche tempo fa), e restituisce al mondo papero quell'adulta serietà che da tempo mancava. E di questi tempi è oro colato. Aspettiamo un sequel.
Zio Paperone e il Rapimento Teatrale (Vitaliano/Cavazzano): Sì, è molto triste che di questi tempi per risollevare le vendite del Topo si punti su questo genere di storie. E' triste che il mondo esterno parli di Topolino solo in queste occasioni, lasciando nell'ombra un sacco di storie altrettanto meritevoli, sulle quali nessun telegiornale spenderà mai due parole. Ma la tristezza a mio avviso si ferma qua, perchè la storia poi così triste non è, anzi nel suo essere ciò che deve essere riesce ad esserlo bene. Non un capolavoro, intendiamoci, ma si fa leggere e tutto sommato è gradevole. Vitaliano mette in scena la sua tipica commedia degli equivoci e dei fraintendimenti e la cosa risulta ancora una volta divertente, anche se surreale. Caraffa e Cappone si integrano dignitosamente nella storia e nel mondo papero, sicuramente meglio di Papernova, del Giorno Prima degli Esami, di Paperica e di compagnia brutta. Insomma, non mi scandalizzerei più di tanto, nè griderei al tradimento. Gli insulti me li serbo per il giorno in cui troverò una storia con Anatroldi o Paper De Sica.