Topolino in l'ultimo caso è bellissima, così come era prevedibile che fosse, visto che la coppia Faraci-Cavazzano è da sempre sinonimo di qualità e garanzia. A partire dalla copertina, che sì poteva essere migliore (New_AMZ docet), ma che trovo altamente simbolica nella sua semplicità: ovvero Topolino e Pippo che riaprono la porta dei loro ricordi legati al passato. Passato che, come viene narrato da Tito e Giorgio magnificamente, è motivo di riflessione per un Topolino maturo e pensieroso, per lunghi tratti della storia non molto distante da quello visto in
Topolino e il fiume del tempo (che pure contava qualche pagina in più, ed era a quattro mani [ricordiamoci di Artibani]), ma che rimane irraggiungibile (imho).
Devo dire che, dato il preludio de redazionale che precede la storia, mi aspettavo una maggiore esplorazione dell'amicizia fra Topolino e Pippo (anche se forse ne sarebbe venuta fuori una copia malriuscita del "fiume"), ma di certo questo non intacca minimamente la buona riuscita di questo gioiellino. Il Pippo qui presentato mi è parso comunque ritratto benissimo, senza snaturazioni particolari. Quando vuole è arguto, ma al tempo stesso rimane il solito scioccone.
La "svolta villain" del sindaco forse stona un po', visto come si conclude allegramente la storia di Gottfredson, ma è stata ugualmente una trovata originale e inattesa, così come la parantesi di svago topolinesca, che gioca a bowling in compagnia degli amici di sempre. Poetico e "alla Faraci" il finale, con l'ultima tavola che mi ha fatto quasi sgorgare una lacrimuccia, ricordandomi un po' quel capolavoro di
Anderville. [smiley=commosso.gif]
Gustose le vignette in stile anni '30 e la fedeltà dell'ambiente (ad esempio il manifesto [ogni riferimento a fatti, persone o quotidiani è puramente casuale] con scritto
Wanted Two-Gun Annie in agenzia, preso dritto dritto dal celebre "prequel" della storia), e geniale la gag sui pantaloncini, magnificamente integrata in un vecchio flashback...
Cavazzano sfoggia il meglio di sè, mostrando una perizia nei dettagli davvero eccezionale: vedasi il buco sotto la scarpa di Pippo mentre passeggia con Topolino, o l'inedita scritta
Mickey Mouse sulla sua cassetta della posta, invece del nome italiano.
Suggestiva anche la riproposizione, quasi perfettamente fedele all'originale, della vignetta/flashback sull'incidente stradale di Topolino... Cavazzano del resto non è nuovo a queste cose, si pensi a
Zio Paperone e l'Uomo dei Paperi, dove le stupende "clonazioni" grafiche barksiane fioccavano.
A rendere ancora più d'effetto il tutto ci pensa la colorazione speciale (contornata da balloon e lettering anomali, e dalle sfocature/sfumature degli sfondi), che ormai si sa è un'esclusiva delle storie evento (o da prima pagina) e d'esportazione (e qui rispondo senza volerlo a Malachia), che ne fa la classica ciliegina sulla torta.
Quindi applausi per Faraci e Cavazzano, se li meritano tutti.
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Giusto per tornare all'"affaire" del festeggiamento mancato (ma anch'io spero che non si ritorni a discutere inutilmente, la mia vuole essere solo una osservazione)... nonostante non si citi l'anniversario, è inevitabile accorgersi che forse la redazione ha in qualche modo voluto rendergli merito, senza palesarlo (e ciò rende il tutto ancora più assurdo):
1) la storia in apertura è chiaramente un omaggio "taciuto" a Topolino (questo ormai si è capito) e il redazionale sulla coppia Topolino-Pippo (con degli esempi presi a caso) forse è stato messo lì solo in sostituzione di un qualcosa esplicitamente su di lui, forse.
2) al termine della suddetta storia c'è il promo del gadget-calendario topolinesco, allegato ad uno dei prossimi topi.
3)
Topolino e la rapina del millennio, della Ziche, vede soprattutto Topolino come protagonista, per la prima volta in una saga dell'autrice (nel
Topokolossal spesso era comprimario).
4) il primo redazionale interno del numero è il focus con le rime dedicate a Topolino.
Solo un caso?
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Ah, con molta probabilità il Che Aria Tira doveva essere abbinato allo scorso numero, che ospitava la straniera di Ciccio...