Sono d'accordo con Grrò, e in generale sono sempre più convinto che un po' di filologia genuina come questa non farebbe altro che rendere più stimolante e intelligente un fumetto Disney.
Giusto per non lasciar finire la discussione con due commenti d'accordo tra loro su questo tema, controbatto velocemente (perché già altre volte non ne siamo usciti fuori vivi
) solo per dire che invece per me ci starebbero pure certi rimescolamenti non filologici, in storie come questa... secondo me può anche esistere un marasma di storie che usano i "nostri" come dei semplici attori (come ho già detto altrove, riferendomi a come i caratteri e le dinamiche interpersonali dei personaggi disney siano rappresentativi di tutte le umane debolezze e virtù), senza rispettare troppi vincoli o preoccuparsi di incongruenze,ma convinvendo pacificamente assieme ad un filone di storie che invece può anche seguire la sua
continuity o un certo rigore filologico (come di fatto sta facendo Casty)... insomma, ci sta che topolino strizzi l'occhio ai suoi lettori più navigati,"colti" o adulti, ma senza trascurare un pubblico occasionale, infantile o comunque poco attento ai fumetti.
Anche io, da lettore che posso dire abbastanza
nerd, leggo spesso con piacere storie "apocrife", che mi contraddicono Barks, Gottfredson, Scarpa o qualche altra filologia disneyana, ma che magari hanno il pregio di essere divertenti o particolari...
Il problema è, semmai, quando certe trame sono balzane, certi accostamenti ridicoli e, nell'insieme, la storia insignificante e superflua, che magari segue qualche moda o scimmiotta qualche film!
Ma, appunto, questa è un'altra storia....