L'avventura continua! Questa volta tocca al #301 del 3 settembre:
- la seconda parte di TOPOLINO E IL MOSTRO VOLANTE (Ennio Missaglia/Onofrio Bramante), 28 tavole;
- PAPERINO E I PICCOLI PIRATI (1957, CHIP'N'DALE IN SALTY SAILORS, ?/Jack Bradbury), 6 (
tavole;
- ARCHIMEDE PITAGORICO E IL CERVELLO IN TENSIONE (1961, GYRO GEARLOOSE - BRAIN-STRAIN, ?/Carl Barks), 7 (9) tavole;
- PAPERINO E IL POSTO PERDUTO (striscia giornaliera di Bob Karp/Al Taliaferro);
- TOPOLINO E LA GOLETTA NASCONDIGLIO (1961, MICKEY MOUSE - CLIPPER SHIP CAPER, Carl Fallberg/Paul Murry), 11 (15) tavole;
- I TRE PORCELLINI LAVORATORI CONTRO VOGLIA (1959, THE THREE LITTLE PIGS IN OUTSMARTED SMARTIES, Carl Fallberg/Jack Bradbury), 4 (5) tavole;
- TOPOLINO E LE BREVI VACANZE (tavola domenicale di Bill Walsh/Manuel Gonzales), rimontata su 2 pagine);
- PAPERINO COSMONAUTA (Gian Giacomo Dalmasso/Pier Lorenzo De Vita);
- copertina di Paul Murry ripresa da MICKEY MOUSE #77 (1961);
- retro di Giuseppe Perego.
Iniziamo la lettura con la seconda parte dell'avventura TOPOLINO E IL MOSTRO VOLANTE (1961), che si riconferma un appassionante giallo con, tuttavia, alcuni punti debolucci. Esempio: come già detto, la caratterizzazione del protagonista, tipica di molti autori del periodo, fra cui, oltre ovviamente a Missaglia, il pur bravo Gian Giacomo Dalmasso, che la inserisce ad esempio in storie celebri quali CAPODANNO E LA TORTA PAPERA (1963). Per fortuna la vicenda si sviluppa in modo piuttosto interessante e la conclusione è simpatica. Se Missaglia, comunque, avesse osato di più e avesse dato al protagonista una differente caratterizzazione, l'avventura sarebbe risultata molto migliore, oltre che scorrevole. Bramante si dimostra abile tanto nel disegno dei characters quanto in quello dei paesaggi.
Segue una poco memorabile storiella del filone Paperino/Cip e Ciop. La trama è alquanto debole e i disegni, pur piacevoli, di Bradbury, risultano molto tirati via. Il titolo è PAPERINO E I PICCOLI PIRATI.
Dopodiché, ecco apparire nuovamente Barks, presenza fissa in questo periodo del giornale. La storia in questione, ARCHIMEDE PITAGORICO E IL CERVELLO IN TENSIONE (1961), è più lunga delle storielle canoniche dell'inventore: questo dettaglio è forse motivato dal fatto che i testi non sono di Barks, ma anonimi. Nonostante ciò, tuttavia, la trama è molto originale e utilizza un duo (Archimede e Paperino) che personalmente adoro. La storiella si evolve in modo ottimo, che contrappone la superficialità del papero all'eccessivo (in positivo o in negativo?) genio di Archimede. Gradevoli i frequenti richiami al romanzo ROMANZO CRUSOE di Daniel Defoe (1719), e anche l'inaspettato finale (qui rimpicciolito al massimo) ha un suo percome.
Buono anche il breve giallo TOPOLINO E LA GOLETTA NASCONDIGLIO (1961), realizzato in modo classico e tutto sommato prevedibile dal grande Carl Fallberg, sceneggiatore assolutamente non estraneo a questo tipo di storie. E' forse la brevità della storia (11 tavole contro le solite 24) a determinare la sua non elevetissima qualità, almeno nella sceneggiatura. I disegni di Murry sono infatti molto curati e ricchi di grazia, come nelle figure "arrotondate" delle teste dei personaggi.
Segue I TRE PORCELLINI LAVORATORI CONTROVOGLIA, altra prova decisamente sottotono di Fallberg, seppur migliore della storia analoga presente sul #300. I disegni di Bradbury, comunque, rimangono sempre di buona fattura e soddisfano a pieno la sceneggiatura.
Chiude l'albo la seconda storia italiana dell'albo, di meno ampio respiro della precedente: PAPERINO COSMONAUTA (1961) è la classica avventura di Paperino e Gastone in cui troviamo tutti gli elementi necessari a farcela risultare indigesta: cuginastro spocchioso, Paperina stupida civetta ("O Gastone, nulla è abbastanza buono per un eroe del tuo stampo", dice la ragazza mentre lo coccola e lo ciba amorevolmente... credo sia una delle peggiori interpretazioni del pur frivolo personaggio), Paperone avvoltoio, Qui, Quo, Qua e Paperino eccessivamente ingenui. Insomma, una storia, seppur consueta e molto "italiana", assolutamente mal sceneggiata dal pur bravo Dalmasso. Nota di merito per i bei disegni di De Vita padre, molto scorrevoli e in alcuni punti insolitamente morbidi, che ricordano in parte il tratto del figlio Massimo. Le ambientazioni e i personaggi di sfondo però non lasciano dubbi in merito, in quelli infatti Pier Lorenzo è inconfondibile!
Da notare, infine, la massiccia quantità di tavole domenicali e strisce USA presenti in questo tempo sul periodico, che, seppur rimontate abbondantemente, conservano la loro grande ironia e spensieratezza, e danno al giornale un tocco in più di allegria. Qui ne abbiamo due esemplari: una striscia di Donald e una domenicale di Topolino.
Detto ciò, passo alla chiosa finale: il #301 è ovviamente un buon numero, migliore del precedente, ma di qualità bassa se confrontato con il successivo, un fantastico must ricco di buoni autori che troverete recensito domani sera!
Saluti.
GGG.