E inizia così la grande avventura, già annunciata qualche tempo fa sul forum del Papersera, che porterà ad analizzare i numeri della fascia 300 di TOPOLINO LIBRETTO.
Si parte con il #300, che ci offre:
- la prima parte di TOPOLINO E IL MOSTRO VOLANTE (Ennio Missaglia/Onofrio Bramante), 32 tavole;
- PAPERINO PIANISTA (1961, DONALD DUCK - THE QUEST FOR QUIET, ?/Tony Strobl-John Liggera), 10 (13) tavole;
- I TRE PORCELLINI E LA RADIO A DOPPIO TAGLIO (1961, THE LI'L BAD WOLF - TWO-WAY FRAY, ?/Jack Bradbury), 4 (5) tavole;
- CIP & CIOP E L'EBBREZZA DEL VOLO (1960, CHIP'N'DALE - THE MAGIC SPELL, ?/Pete Alvarado-Steve Steere), 6 (
tavole;
- TOPOLINO E L'ACQUA BASSA (1958, MICKEY MOUSE, ?/Paul Murry), 1 tavola;
- ARCHIMEDE PITAGORICO E LA FORMIDABILE ESCA (1957, GYRO GEARLOOSE IN "FISHING MYSTERY", Carl Barks);
- PAPERINO E LE DECISIONI EROICHE (tavola domenicale di Bob Karp/Al Taliaferro), rimontata su 2 pagine;
- BIANCANEVE AL CASTELLO DEI QUATTRO VENTI (Roberto Catalano/Luciano Capitanio).
- copertina e retro di Giuseppe Perego.
Già in copertina Paperino è bersagliato dalla stessa natura che lo ha creato: questa volta è un verme (?) racchiuso in un'anguria a fargli vedere le stelle.
Apre il numero la prima parte di una classica avventura a puntate, TOPOLINO E IL MOSTRO VOLANTE, un classico giallo, tipico del periodo, con un unica, mastodontica pecca: Topolino risulta fin troppo antipatico, trattando Pippo come uno stupido (che non è, e non mi stancherò mai di dirlo!) e risulta solo un maestrino saccente con grossa dose pignoleria. Peccato, perché lo scheletro di base della storia è ottimo e poteva essere sviluppato meglio: ciò non toglie, beninteso, che l'avventura sia misteriosa e affascinante e che la fine della prima puntata lasci con il fiato sospeso! Parliamo poi dei disegni: Bramante è, ovviamente, un bravo artigiano, e il suo tratto, qui ancora molto acerbo, è tuttavia molto, molto curato... anche migliore di quello del più navigato De Vita padre.
Segue un lotto di brevi americane. In primis, ecco spuntare PAPERINO PIANISTA (1961), simpatica ten-pages resa ottimamente dai morbidi disegni di Tony Strobl. La trama è molto ben pensata e decisamente scorrevole, ripresa in parte della barksiana PAPERINO E LA LOTTA DEI RUMORI (1955). Seguono vicende "forestali": la prima, I TRE PORCELLINI E LA RADIO A DOPPIO TAGLIO (1961), è la classica avventura in cui Ezechiele viene ostacolato dal solerte Lupetto nella cattura dei porcellini; la seconda, invece, ha titolo CIP & CIOP E L'EBBREZZA DEL VOLO (1960), e contrappone la strega di Biancaneve ai due chipmunks Cip e Ciop, dando vita a una storiella simpatica ma un po' confusionaria.
Passata una simpatica autoconclusiva di Murry, ecco finalmente una delle perle del numero: la breve ARCHIMEDE PITAGORICO E LA FORMIDABILE ESCA (1957), veloce storiella incentrata sul personaggio di Archimede. In questa storia, in cui il geniale inventore è affiancato dall'inseparabile Edi, Archimede trova un nuovo metodo di pesca, ma viene sospettato dagli altri dilettanti pescatori, che lo cacciano dalla loro sede.
Ultima storia del numero è la bella BIANCANEVE AL CASTELLO DEI QUATTRO VENTI (1961). Si tratta di un'avventura con protagonisti Biancaneve e i sette nani, genere molto usato nel periodo, sia da Guido Martina che da altri autori. Questa volta tocca a Catalano, che orchestra un buona sceneggiatura, anche se non paragonabile alle storie simili di Scarpa e Guido, abbellita ulteriormente dai disegni di Capitanio, che, al pari di Bramante, si dimostra un buon disegnatore, anche se il suo tratto si svilupperà ulteriormente, fino a raggiungere la sua massima grandezza nel 1969/1970, con storie quali ZIO PAPERONE E L'ANTIDIDOLLARO e ZIO PAPERONE E L'INFLUSSO MONETARIO. Nonostante il tratto sia un po' incerto, la grafica è comunque molto dettagliata e mai tirata via. Buona storia di chiusura quindi.
Di certo l'insieme generale del numero non fa che confermare la grandezza di TOPOLINO LIBRETTO di quegli splendidi e indimenticabili anni.
Saluti.
GGG.