Una bella copertina di Mastantuono apre il secondo volume dell’iniziativa, che ho preso solo per la terza storia. La selezione, per quanto discutibile, mi sembra migliore del primo numero.
Topolino e la notte delle stelle (Damianovich, Cavazzano) è una di quelle che un tempo erano le storie evento. Mi aspettavo di più, in realtà, ma è comunque una buona storia con simpatiche caricature di star del cinema e con un onesto giallo di sfondo per il nostro Mickey. Cavazzano… quello di questa periodo è quello che meno preferisco. Solo una domanda: la sceneggiatrice…chi caspita è?!?
Topolino presenta “La Strada” (Marconi, Cavazzano) è una delle mie storie preferite di sempre. Alcuni non la considerano al pari di altre grandi storie, io la reputo uno dei capolavori del fumetto Disney, al pari di Casablanca ma con intenti qui ancora più profondi, celebrare al massimo l’unione tra il mezzo cinema e il mezzo fumetto, tra la potenza dei personaggi del film di Fellini con quella dei personaggi Disney, tra la genialità di Fellini e quella di Walt Disney. Spettacolo. E poi dite quello che volete, ma a me vedere Cavazzano che disegna i personaggi old-style mi fa venire la bava alla bocca.
Topolino…Sulla scena del crimine (Faraci, Cavazzano), è il motivo per cui ho preso l’albo. Peccato che non c’entri una mazza con l’iniziativa sul cinema, ispirandosi a CSI che è televisivo (il tutto giustificato con molte stiracchiature), ma in fin dei conti buon per me che ho potuto finalmente avere questa avventura, unica del ciclo faraciano di Manetta a mancarmi, ma che avevo letto in biblioteca tempo fa. Molto divertente e azzeccata, presenta i nostri due sbirri preferiti più in forma che mai, e introduce un personaggio molto forte come il tenente Bolson. Costui sembra venire dritto dritto da Anderville, essendo un duro della scientifica, con metodi molto più tecnici di quelli soliti del commissariato di Topolinia. E poi il bello è Faraci si diverte ancora a mettere in crisi la figura di Topolino, dato che Bolson sospetta che sia lui il vero criminale, da anni, e che abbia messo in cattiva luce Gambadilegno, che sarebbe un onesto cittadino. Le conseguenze di un inculcamento del genere nella mente dei due poliziotti sono divertimento e gaffe assicurati, per una delle storie del ciclo più riuscite e divertenti, anche perché ha goduto della divisione in due tempi.
Si chiude con Paperino missione Bob Fingher (Chendi, Carpi), la prima della PIA, storia alquanto simpatica nel calare Donald nei panni dell’agente segreto QQ7. Si ricorda per molte gag di Paperino alle prese coi congegni di Archimede, e per gli splendidi disegni di Carpi, che ci regala un Bob Fingher molto credibile e diabolico, con fattezze da bulldog.
Gli articoli sono tutti e quattro abbastanza soddisfacenti, direi: il primo ben introduce alla storia della Notte degli Oscar, il secondo parla del cinema italiano del dopoguerra e delle possibilità drammatiche dei personaggi Disney, il terzo il cinema poliziesco e le parodie Disney di questo genere,e e il quarto si concentra sulle pellicole di 007. Insomma, niente di pretenzioso, ma assolvo al loro dovere.