Il punto è che ci sarebbe stato bisogno di fare, per i under14, un lungo discorso introduttivo riguardo l'opportunità di fare un articolo per spiegare cosa si intenda nella televisione americana quando si parla di personaggi "heel" (personaggio cattivo e odiato), "cool-heel" (personaggio cattivo ma simpatico, quale appunto il dottor house), "tween" (personaggio buono ma antipatico, es. chase o cuddy), "face" (personaggio buono e simpatico, es. Cameron), eccetera, e in tal modo spiegare le dinamiche della sceneggiatura che hanno reso quella serie un successo. Quindi le critiche possono scaturire dal fatto che si celebra in senso "positivo" un personaggio tv che è più un "hell" che un "face.
Resto sempre colpito (e lo dico senza ironia alcuna) ogni volta che sento parlare di tecniche di scrittura, teorie e dinamiche della sceneggiatura, composizione del racconto, classificazione e tipologia dei personaggi eccetera. L’idea che si possa costruire un racconto bello, avvincente, divertente (di qualsiasi tipo, dalla narrativa al fumetto al cinema) partendo da norme pre-stabilite e da strutture pre-codificate è semplicemente affascinante.
Immagino le riunioni tra gli scrittori di una serie TV americana che discutono animatamente, magari litigando e tirandosi le bottiglie in testa, se un certo personaggio sia più
heel (ma si dice
heel o
hell?) o
face, se il climax ci vuole qui o lì, dissertazioni sul plot e il sub-plot, dilemmi se la storia verticale non sia troppo orizzontale e se quella orizzontale non sia troppo poco diagonale.
Spero che l’amico Cold non si arrabbi se lo prendo un po’ in giro. Lo faccio per sdrammatizzare. Mi è capitato proprio questa settimana di incazzarmi di brutto nel corso di una discussione di questo genere. A un certo punto mi sono trovato impantanato in una dissertazione “teorico-tecnica” diventata ben presto del tutto surreale, kafkiana. Risultato: due ore a parlare di niente, senza decidere un fico secco.
Si dice che la pratica distrugge la grammatica. A volte penso che se la grammatica è troppa ti riesce difficile anche mettere in fila la frase più semplice.
Per paradossale che possa sembrare, quando si scrive viene
prima la pratica e
poi la teoria. Per meglio dire: c’è gente in grado di scrivere bene, di costruire bei racconti, senza stare troppo a pensare alle teorie, e c’è chi è solo in grado di teorizzare e di spiegare (confusamente e con grandi paroloni) quello che è stato costruito (bene) da altri.
PS
Cold, giuro che non ce l’ho con te. Amici?