Le mie considerazioni sul numero della settimana:
Dr. Mouse (episodio 2): bella, bella. Continua bene la parodia del medico più bastardo della TV al consueto ritmo continuo di gag esilaranti e situazioni al limite del surreale. Topolino davvero ben calato nel personaggio, come non lo avevo visto praticamente mai. Nonostante le indoli dei due personaggi siano agli antipodi questa interpretazione non la trovo affatto straniante, anzi. A mio parere nel parodizzare Vitaliano ha anche strizzato l'occhio alle imitazioni di House della Gialappa's, come ad esempio nei momenti in cui Mouse fa quello che gli dice Minni Lisa credendo che lei le abbia chiesto il contrario. La mia è solo un'idea, magari ho preso un abbaglio, ma fa aumentare un sacco la vena comica della storia.
Zio Paperone e la regina dei giaguari: Cimino=alta qualità. Un Maestro che non delude mai. Se un Topo pubblica una sua storia il livello generale ne risente sempre in positivo. E questa bella avventura esotica nello stile classico del Maestro svolge bene questa funzione svolgendosi linearmente lungo un piano narrativo semplice ma efficace, come solo Cimino fa da ormai una vita. Belli i disegni di Mazzarello tranne che per la cupola del deposito che è davvero inguardabile: tanto sarebbe valso non farla.
Paperino Paperotto e il caso della banana antimerenda: una frittolata pazzesca, scialba, inconsistente, strafottente nei confronti della natura del personaggio, scontata, noiosa, brutta. Storiaccia firmata Ambrosio che ho a malapena terminato di leggere. Non aggiungo altro.
L'ispettore Manetta in Operazione dollaro bucato: bel poliziesco di Valentini, in verità molto semplice e prevedibile, però come filler centrale senza troppe pretese va molto bene e mi soddisfa. Bellissimi i disegni espressivi di Pastrovicchio e la presenza della mitica birra Duff nella camera da letto di Manetta. Che trasgressione
Paperino e il giorno fortunato: altra storia centrale di Concina, che si regge su uno spunto narattivo non male, però alla fine si sente che è uguale a tante, troppe altre che si svolgono sullo stesso tema. Si fa leggere, ma niente di più. Non apprezzo molto i disegni di Milano.
Ciccio-Ermes messaggero degli dei: esclusa la dicitura Paper-greci della didascalia (molto infantile, molto inutile) la storia mi è piaciuta: spensierata, tranquilla, divertente. I disegni da galleria d'arte di Vian poi hanno reso la lettura una contemplazione. Ogni vignetta zeppa di dettagli perfetti invitava ad un tuffo nel mondo greco raffigurato, o almeno ad una minuziosa visione. Fra le storie meglio illustrate che abbia mai visto, che non fa che accrescere il già alto valore di Vian.