Se uno che ha smesso da qualche anno di prendere con regolarità il
Topo ne acquista un numero, può significare due cose: o quel certo numero contiene una storia che vale la pena di leggere (Faraci e/o Casty) oppure allegato a quel numero c’è qualcosa di interessante. Una volta era il calendario, adesso è il secondo numero del
TopoOscar.
Ma parlando del
Topo, questo numero non mi ha esaltato particolarmente.
I Bassotti e gli insoliti ignoti (Sarda, De Lorenzi) è una simpatica storiellina in cui viene parodizzato il gioco televisivo preserale di Rai Uno di qualche tempo fa condotto da Frizzi. La trama non è banale, con i Bassotti che tentano di capire gli hobby e i lavori dei soggetti scelti per la trasmissione, e la storia scorre gradevolmente. I disegni sono accettabili anche se non eccelsi. A quando la parodia di
Affari Tuoi e de
La Botola?
Dr Mouse (Vitaliano, Perina). Questo commento è riferito alla serie in toto, comprendente anche le prime tre puntate che ho letto sul sito di Topolino. Una serie che è andata avanti coi suoi alti e bassi, per quanto mi riguarda. Il primo episodio lo considero introduttivo e quindi only-lol, ma già dal secondo la trama vera e propria prende piede.
Boh, premettendo che non ho mai seguito il
Dottor House (anche se non credo che ciò c'entri, alla fin fine), mi sento di promuovere questa serie, che presenta un Topolino un po' diverso dal solito, soprattutto per le gag e per il ritmo davvero molto vicino ai serial (e che effettivamente un po' ricorda
Scrubs, come ammette Fausto in nell'intervista). Molto belli anche i disegni di Perina, che da un po' non vedevo e di cui ho notato un interessante maturamento che non ha snaturato il tratto che gli ricordavo, ma che me lo fa apprezzare in maniera diversa.
Bella l'idea dei "nostri" che seguono la serie a casa di Minni, cn Topolino vittima e artefice di battute simpatiche, dal momento che non sopporta il telefilm ma è costretto a vederlo (pena le "solite" terribili diapositive, anche di Bertoniana memoria).
Stupendo il "tentativo di cross-over" finale
con riferimento a Lost L'unica pecca è il finale: cioè, non sono riuscito molto nè a capire nè a digerire il motivo per cui,
solo perchè Mouse schiaccia l'unghia incarnita di Woodleg, quest'ultimo debba confessare... non vedo il nesso logico, boh, forse sono io... ma per me avrebbe potuto solo stare zitto e chiedere a un dottore di curarlo, additando ancora di più alla pazzia di Mouse. Mi sembra così che la confessione sia stata tirata via troppo velocemente e senza un vero pretesto.
Gambadilegno & Trudy e il… programma criminale (Gagnor, Mazzarello) vede una Trudy protagonista, che si improvvisa conduttrice di un
talk show alla
Very Victoria, in cui racconta di donne e di malavita. Inspiegabilmente, Topolino e Basettoni non si preoccupano della diseducatività del programma, ma si contentano di tenere sott’occhio Gamba e la sua girlfriend. Finale scontato, storia passabile.
Pillole di Pico – Le esplorazioni geografiche (Bosco, Gottardo). Le storie di Bosco ai tempi delle sue prima volte mi facevano ridere, e molto. Mi piacevano. Perfino
Paperi nella Torre l’avevo abbastanza gradita. Ma questa è più inutile che più inutile non si può. Un paio di battute simpatiche, ma niente di più. Bravo Gottardo.
Manetta e la sostituzione perfetta (Carrer, Uggetti). Fa effetto vedere Manetta come protagonista ma senza Sassi al suo fianco. E disegnato dalla pur brava Uggetti. Una storia abbastanza assurda e alienante, non molto logica. Bah.
Paperino aviatore sognatore (Gilbert, Fecchi). Ed ecco la seconda buona storia del numero. La migliore, direi. La straniera salva un albo abbastanza depravato, e lo fa con un’avventura in stile molto classico, che non fatica a ricordare i ritmi e le tematiche delle brevi di Barks o di alcune scene di Scarpa. Un Paperino a mio parere molto ben caratterizzato, dove viene messa in evidenza la sua tendenza a voler fare un di più, di raggiungere nuove vette delle sue capacità e possibilità, anche se viene ostacolato e sbeffeggiato. Ci mette impegno e non si arrende. C’è anche la rivalità con Gastone, che sembra vincere ma alla fine è Paperino il vero trionfatore ed eroe della storia, che riesce a mettere a frutto le sue capacità e a salvare una situazione pericolosa. E poco importa se ci riesce in modo improbabile, anzi è proprio anche quella la forza di quest’avventura e soprattutto del personaggio. Una fine gloriosa e meritata per quello che non è sempre e solo un fannullone inconcludente. Non conosco lo sceneggiatore, ma i miei migliori complimenti. Di Fecchi ho visto poco, avevo già visto che era bravo e qui confermo che è molto molto capace.
Next (vabbè, domani), la nuova storia di Casty con De Vita ai disegni. Altro
Topolino, dunque, che sarà mio!