Io non vivo a casa di Carlo Panaro, quindi non so con chi parla e con chi non parla. Dico solo un paio di cose, poi vado a mangiare con il mio amico Faraci, che oggi mi ha invitato a cotolette e patate.
La prima: ventilare (anzi, dal tuo ultimo posto direi dare per scontata) l'ipotesi che un autore abbia copiato un altro autore non è una cosa elegante, a meno che tu non abbia a disposizione elementi certi, oltre alle tue capacità deduttive.
La seconda: la teoria (una leggenda per alcuni, pressoché un dato di fatto per altri) che la storia della civiltà umana sia stata ciclicamente "visitata" da determinati personaggi (sapienti, maghi o alieni che si voglia) i quali hanno accelerato la nostra storia regalandoci idee e innovazioni - taluni parlano anche di scoperte tecnologiche "casualmente" lasciate in giro affinché noi le trovassimo - non l'ha inventata né Recagno né Panaro. C'è da temporibus, è una teoria affascinante - come tutte le teorie che non possono essere provate - ed è possibile, addirittura probabile, che entrambi gli autori ne abbiano sentito parlare.
Ma, in ultima analisi, a me di questi discorsi complottardi (un po' da quattro soldi, permettetemi) non interessa una mazza. Non voglio fare l'avvocato difensore di Panaro, che credo si sappia difendere da solo, e colgo l'occasione per dire che la sua storia mi è molto piaciuta, una delle sue migliori dell'ultimo periodo. Molto "giusta" per Topolino.
Buon appetito a tutti.