Topolino e il dilemma parabolico (Enna - Cavazzano): bellissima. Originale, scorrevole, mai noiosa e con un duello finale incalzante e strepitoso. Ottima, rispetto alle precedenti illustrate da Cavazzano, questa è indubbiamente la migliore.
Paperino, Amelia e il mitico Numero Uno (Sarda - Dalla Santa):
bella, in tema con la celebrazione. Nulla di estremamente speciale, ma sicuramente una bella storia.
Ciccio e i sogni da guardia (Ambrosio - O. Panaro):
carina, molto simpatici i sogni paralleli alla realtà. Bene.
...
Come? È di Ambrosio? DAVVERO?! Argh! Ma che dico: orribile un'altra cagata di questo autore che dovrebbero sbattere fuori a pedate dalla redazione.
Eh, eh! Ovviamente scherzo!
Dopo l'orrenda storia della settimana precedente che proponeva realtà improbabili e persino deprimenti, questa l'ho trovata gradevole davvero. Belli anche i disegni di Panaro.
Più che altro una delle tante cose che non mi piacciono di Ambrosio è che ricorre troppo agli equivoci che, alla lunga, stancano.
Lo ha fatto in questa storia, lo ha fatto in quella dell'altra settimana e lo ha fatto in WoM, quando, ad esempio, Clarabella si scordò di avvisare Topolino e non facendolo lo salvò. Vabbè... comunque promuovo questa storia. Mi sono piaciuti davvero i sogni di Ciccio.
DoubleDuck - Souvenir de Paris (Bosco - Mangiatordi): se Hendrik trova DoubleDuck in contrasto con PK, io lo trovo in contrasto con la PIA, che è molto più simile. Pazienza. Se dovessi scegliere, comunque, sceglierei DoubleDuck. Quest'ultima storia l'ho trovata veramente bellissima, anzi di più! I disegni sono grandiosi, evviva Mangiatordi e la computer-grafica. La sceneggiatura, poi... si intravede qualcosa di più fine e "adulto" (in un certo senso) rispetto a ciò che il target standard di Topolino prevede, la vicenda si svolge con un ottimo ritmo infarcito di ottime e poco invadenti gag. La storia, di per sé, non è neanche particolarmente eccezionale, ma considerata all'interno dell'intera serie diventa quasi straordinaria: ritorna un vecchio personaggio che ancora desta innumerevoli interrogativi e, addirittura, porta a mettere in discussione ciò che è successo nella prima serie che noi davamo per scontato non importasse più nulla (
i tre giorni prima che Paperino perdesse la memoria, per intenderci).
Come non evidenziare, poi, l'impostazione delle vignette: con un tocco di presunzione la storia si concede una gabbia più libera del normale, per meglio interpretare la drammaticità delle scene e distinguersi dalla storia standard di Topolino.
Sono entusiasmato. Forse troppo e si capisce anche da quello che ho scritto, ma la suspense è forte e a questo punto non vedo l'ora di conoscere le nuove vicissitudini di DoubleDuck in una (spero) imminente seconda serie.