Occhiata soddisfatta al numero della settimana:
Paperinik e l'effetto dinamite: Enna si è guadagnato un posto fisso nel mio cuore tra i migliori sceneggiatori sulla piazza, un gruppo ristretto ma dal quale ci si aspetta sempre il meglio. Stile frizzante, trama coivolgente e un uso di Paperinik duro e interessante accoppiato in maniera tremendamente originale al misantropo Dinamite Bla; magnifiche le battute poste di quando in quando tra le scene: oltre ad essere un maestro della poesia non disdegna la pura ironia (Ahh! El Pappacabras!
). E che finale, spiazzante a dir poco. Mai avrei potuto immaginarlo. Applausi. Il risultato è una vera perla, che ci ricorderemo a lungo anche grazie ai meravigliosi disegni di Freccero, originali quanto recanti tracce dello stile prezioso di Carpi. Un marchio di fabbrica.
Due Passi nel parco: la storia è semplice e carina. Non un capolavoro ma direi che dolce sia l'aggettivo più giusto per definirla. E i disegni di Faccini, così caricaturali, così rilassanti riescono a trasmettere con efficacia incredibile la sensazione di silenzio assoluto. Promossa.
Zio Paperone e i pellicani pipistrellati: io amo Cimino e ringrazio ogni giorno il cielo che continui a deliziarci con perle nuove ogni giorno. Quando mi sono apprestato alla lettura, conscio che sarebbe stata un quarto d'oro indimenticabile, mi sono reso subito conto che quella che leggevo era una Cimino d'annata, come quelle storie antiche che si vedono solo sui GC (grazie a Dio), con il suo canovaccio tipico, rispolverato a nuovo, con le sue battute veloci, la sua trama ricca e complessa, la sua semplice maestosità. La più bella ciminiana che abbia letto da un anno a questa parte, un capolavoro assoluto. E come se non bastasse, è stato puro godimento leggere questa storia con i disegni del Maestro Cavazzano, che è ormai giunto ad una linea grafica quasi definitiva, morbida, moderna, pura, pulita, eccelsa. Uno stile che adoro, il risultato di una lunga evoluzione. E forse non è un caso che stia a questa storia: come dire, i Maestri si attraggono.
Q-Galaxy (ep.3): più comunemente detto "come rovinare un numero che mi stava facendo sognare". Storia brutta, forse meno brutta delle altre due, ma brutta. Un'accozzaglia di trame e sottotrame, banale, quanto solo presunta, epicità e odioso utilizzo smodato dell'insulso prefisso -astro. Ma quante volte l'ha detto? Insuperabili le astromucche che producono l'astromilk, proprio da bambini di tre anni. Ma non voglio spendere fiumi di parole su una storia che merita sono indifferenza. Anche i disegni di Gula sono poca roba rispetto a Pastrovicchio.
Una noticina alle ciak: in effetti sono state ben scarse e non facevano ridere, però va considerata una loro funzione più prettamente didascalica più che umoristica. Sapere però quale sia il valore alle ciak di Faccini (per me il #1 del genere) fa ben sperare in suo ritorno in un vicino futuro. Intanto tempo cinque giorni e ci godremo finalmente una Faccini completa con tanto di citazione a Scarpa (questa si chiama citazione...).
In definitiva, un numero magnifico, sul cui trend si dovrebbe continuare. Certo Q-Galaxy macchia la purezza del tutto, ma basta ignorarlo.