Salve a tutti essendo un novizio probabilmente sbaglio topic, risultando anche brontolone
Il modo (il circolo chiuso che chiuso non è) superficiale con cui Ambrosio risolve il problema dell'inquinamento al fine di velocizzare e incastonare il suddetto nella storia è davvero pieno di falle…tante da essere un'unica falla sconclusionata! altro che inquinamento eco-sostenibile! Poveri gli economi ambientali! Sono così addensate che persino mio cuginetto, che non è prossimo alla laurea come il sottoscritto in Scienze Naturali, ne ha scovate alcune di spiazzanti!
Cito:
- "Perché è certo che le rane non facciano male sulla Terra?" (il bimbo non conoscendo il concetto di specie alloctone e specie autoctone si chiede il perché di quella frase ed oltretutto la ritiene giusta a priori, fissando un concetto sbrigativo, fuorviante e sbagliatissimo in partenza)
- "Ma, dopo che la fabbrica non inquina più, le rane dove vanno?"
Ecco questo per testimoniare ancora che in realtà i bimbi spesso sono molto più recettivi e attenti alle sfumature più di quanto lo siamo noi che abbiamo una visione d'insieme….
Bisogna essere meticolosi poiché i bambini spesso imparano dai particolari!
Ecco perché il linguaggio è essenziale! Pensiamo a Tolkien, quando scrisse la sua opera magna per allietare i suoi bimbi, prima di dormire. A prescindere dalla cultura storico-narrativa e dal suo genio, era molto in disaccordo con l'idea di dover scrivere un "libro per bambini" secondo i canoni buonisti dell'epoca. La narrazione era molto descrittiva e fiorita, attenta ai particolari, ma spesso ometteva informazioni, celava il gusto del mistero ed il lettore intuiva e fantasticava su un mondo che diventava profondamente reale e magico. Ecco perché ritengo inquietante Ambrosio quando asserisce che sia giusto dare sempre tutte le informazioni legate ai personaggi Disney ogni qualvolta ci si imbatta in uno di loro. Vi è IMHO un grosso errore concettuale:
Confonde la caratterizzazione del personaggio (un ampio spettro di caratteristiche su cui l'autore possa lavorare ma dalle quali non possa uscire) con la tediosa ripetizione seriale che renderebbe troppo rigida una storia. Letta una il bambino si stancherebbe, e la giudicherebbe una storia per poppanti! Il bello dei fumetti Disney è proprio il contrario! Quando ero bambino per conoscere realmente Pippo ho dovuto leggerne di vignette….ognuna era diversa ma in tutte ritrovavo le stesse caratteristiche stabili e confortanti, allo stesso modo però il personaggio si evolveva e provavo il desiderio di leggerne ancora!
Concludo, sempre IMHO, dicendo che è giusto pensare al mercato e che si stia scrivendo a dei bambini, bisogna ponderare e scegliere le parole giuste caro Ambrosio, certo che si, ma ciò significa esattamente l'opposto che intendi tu ovvero: non lesinare sui dialoghi e ampliando il dizionario del lettore che in caso di puro smarrimento ha comunque la facolta di chiedere l'aiuto da casa se non conoscesse il significato di una parola….si chiama curiosità che stimola la fantasia e lo spirito critico! mai provata?
P.S.
Non sarebbe stato un numero perfetto se avessero lustrato a nuovo un "Operazione foglia" anziché lo strafalcione a puntate eh eh
Saluti!