I miei commenti a questo numero:
Paperino Paperotto e la strada per Appaloosa (ep. 4): a saga conclusa posso definirmi più che soddisfatto dell'ottimo operato di Enna che si dimostra un geniale sceneggiatore. Pur sulla falsa riga della più vecchia Strada questa storia se ne discosta abbastanza per svolgimento e trama, avendo in comune solo il titolo o poco più. Il finale mi è piaciuto, molto movimentato con i suoi buoni colpi di scena, le sue battute, la trama interessante. Un plauso particolare al dettaglio del favore di Millicent che viene "svelato" nel modo più giusto a mio vedere in stile scherzelletta di castyana memoria. Importante perché uno dei leitmotiv dell'intera vicenda, per quanto inutile allo svolgimento. Unico punto a sfavore sono stati i disegni: quattro disegnatori diversi non fanno bene per quanto bravi e navigati nel tratteggio di PP8. Uno o due al massimo sarebbero stati perfetti, per me Urbano e Tosolini.
La saga straniera: insulsa. Dal mio canto al livello o meno delle nostre più comuni riempitive. Trama troppo semplice e scialba, frammentata in tanti episodi inutili (uno su tutti quello di Nonna Papera) in cui alla fine nonostante il colpo di scena finale Paperino non svolge nessun ruolo, nemmeno apparente. Non abbiamo, infatti, visto come sarebbe il mondo senza Paperino ma come sarebbe il mondo se afflitto sa un terribile black-out. Ristampati in sei paesi europei, ma non vale niente. E' il caso che in Danimarca invece di fissarsi inutilmente di imporre ai loro disegnatori (poveri a loro!) lo stile barksiano, insegnassero agli sceneggiatori a fare meglio il loro lavoro. Tristezza per i disegni di Ferraris, ormai snaturati e mescolati nell'anonimato del tratto egmontiano. Tuttavia Amelia a pag. 105 ultima vignetta è del nostro Ferraris, vestigia di un'altra epoca.
Clarabella e l'evasa in casa: per essere un filler mi è piaciuta abbastanza, anche se semplice e senza colpi di scena. Sempre ottimi i disegni di Perina che trovo ora giunti ad un livello di messa a punto ottimale: da un inizio cavazzaniano ad un arrivo (per ora) estremamente personale. Ottimo [smiley=thumbsup.gif]
Zio Paperone e il mistero degli occhi gialli: purtroppo anche questa è una storiellina, e da Gentina ci si può aspettare di più. Il fatto è che pur partendo da un incipit che ha del potenziale rimane una semplice storia a gag (abbastanza fesse a dirla tutta) priva di mordente, che ho fatto fatica a terminare. Il finale però è abbastanza interessante (l'animale è imprevedibile) e la salva per un soffio. Non bellissimi questa volta i disegni di Gottardo, non al massimo della forma.
Domanda agli utenti più esperti di me: poiché la mia conoscenza di Topolino libretto post 2600 è prossima allo zero, vorrei sapere se il covo di Gamba che si vede nella odierna storia di Bosco è stato accettato come canone e si vede sempre nelle storie. Il dubbio mi viene dal fatto che l'ho vista precisa e identica nella storia di Vitaliano Gambadilegno e la rapina da fumetto, letta nei Mitici.