Non vedo il motivo per massacrare una storia che non sarà un classico ma i suoi pregi li ha, eccome. Il plot è assai originale, l'atmosfera dark avvolge il tutto nel mistero. So che molti aborrono la commistione fra topi e paperi, ma nel cinema avviene normalmente, e non vedo perchè non possa avvenire anche nel fumetto. Particolare attenzione va rivolta ai tre disegnatori, i bravissimi Rodriques, Ferioli e Ferraris, che qui si cimenta nello stile "classico", da me assai gradito. In particolare, il Topolino di Ferioli è graficamente strepitoso, con Pietro anni30 e Macchia Nera stile Gottfredson (non si toglie mai il cappuccio, al contrario di molte storie italiane, dove è presente addirittura in borghese). Bello il cameo di una delle faine del "Vento fra i salici"; buono Pluto, che riprende i primi piani molto espressivi dei film di Norman Ferguson.
La prima parte, quella di Rodriques, è tecnicamente la migliore, con i paperotti alle prese con gli animali fuggiti dallo zoo. Concordo con la svista del fuso orario, ma la Egmont ci dimostra che è possibile fare una storia originale senza i vari Paperica, Gattoso e Papertotti. Il finale è spiritoso, e non capisco perchè Mickey non debba mai azzuffarsi.
"Topolino" continui così, come una volta, con storie italiane in testa ed in coda e le straniere nella parte centrale.
PS: per quanto riguarda le altre storie, "PP8 e la stada per Appaloosa", al suo quarto ed ultimo episodio, mostra alcuni segni di stanchezza. Simpaticissima "Clarabella e l'evasa in casa", mentre "Zio Paperone e il mistero degli occhi gialli" debbo ancora leggerla, e non posso esprimere un parere in proposito.
PPS: Copertina superlativa.