Numero altalenante, questa settimana. Dopo le prime due storie che ne ho lette temevo il peggio, ma sapevo che tenersi da parte Casty mi avrebbe poi ricompensato.
E infatti. Il giorno, se e quando mai verrà, in cui Casty comincerà a non avere più nuove idee sarà un giorno tristissimo per tutto il fumetto. Il suo disegno per me è meraviglioso, morbidissimo ed espressivo, e la sceneggiatura di Topolino e le borbottiglie di Avaloa è solidissima, divertente e coinvolgente. Noto la passione di Casty per regni lontani, sovrani prigionieri e sidekicks piccoli e tenerosi: non è la prima storia così, e non sarà l'ultima, ma se sono sempre così belle, vengano pure. A parte l'omaggio, di richiami a Cimino non c'è poi chissà che, se non un accenno più che vago (grafico e verbale) al leggendario tridentauro. Ah, secondo me Pippo, così, è perfetto. Come lo è l'uso originale che Casty fa della tecnologia.
Quello che mi ha molto deluso di questo Topolino sono le due storie successive. DoubleDuck - Cuore Termico Episodio 2, dopo un ottimo episodio 1, sembra dichiarare di voler prolungare una storia che forse non avrà molto da dire con deviazioni e divagazioni che proprio divertenti non sono. In questo episodio non succede nulla di veramente significativo che faccia avanzare la trama, ma in compenso abbiamo un tormentone vitalianesco che però non fa affatto ridere (triglie e aringhe) e una battuta terrificante (tangenziale o autostrada?), per dirne due. Dobbiamo poi parlare di un escamotage ben poco credibile (le due spie che guardano Cephalopodus Channel, come no) e di un certo numero di tavole in cui è improbabile riuscire a seguire l'ordine delle vignette e soprattutto dei balloon, che sgusciano da tutte le parti tranne da quella dove devono stare. Non so se attribuire questa impostazione a Mazzarello, che da oggi soprannominerò "Xerox" essendo riuscito a disegnare a Paperino la stessa identica espressione di copertina per una buona quindicina di volte (gli occhi a V sono bruttarelli) e dimostrando in generale di saper fare tre espressioni: arrabbiato, stralunato e sornione. Comunque, una storia i cui bassi mi hanno quasi fatto ignorare gli alti.
Non certo meglio l'ennesima Pillola di Pico: mi chiedo quanto ci vorrà a finire la scatola, visto che ormai non hanno più né capo né coda. A parte le vignette che richiedono un extra off-topic per fare la battuta (tipo il calendario lunare), se il target presunto di Topolino è quello che pensa l'autore e se settimane fa ci fu bisogno di spiegare chi fosse Gutenberg, come mai a pag. 95 non viene specificato quale sia la "musica indimenticabile" dedicata alla luna (Beethoven, suppongo)? Così com'è, quella vignetta è totalmente campata per aria, e per questo e altri dettagli la storia non mi è proprio piaciuta.
Poi viene Faccini. Be', sicuramente questa muta è più divertente di quelle che la precedono, però preferisco quando l'assurdo di Faccini ha un contesto (tipo la sfida dei cellulari tra Paperino e Gastone) piuttosto che quando è assurdo tout court come qui, con l'acqua che fa cose impossibili.
La storia straniera, infine, penso sia una delle migliori estere mai pubblicate finora nella gestione De Poli. La puzza di rimaneggiamento del testo c'è sempre, ma la storia va bene anche così. E' leggera ma coerente, i disegni di Fecchi sono sempre splendidi (ricorda un tantino Dalla Santa, sì?) e la rivelazione finale sul duca mi è piaciuta davvero molto.
Ultimo commento sul Gulp della Ziche: fantastico, e se Topolino si fosse limitato a fare quella faccia e fosse stato zitto, sarebbe perfetto.