Massimiliano, mi sembra una buona occasione per parlare di Paperin di Boscoscuro. Senza dubbio non ha avuto molto successo; che idea c'era dietro? Che cosa è mancato secondo te?
Paperin di Boscoscuro non parte come una serie "istituzionalizzata", come "Le storie della Baia" per intenderci. Ma nasce da una singola storia, la prima tutt'ora inedita. Consegnata quella, chiesi alla redazione di poter scrivere altre avventure con questi personaggi perché a loro, in un certo modo, mi ero affezionato.
La serie ha indubbiamente sofferto per la "rarefazione" della pubblicazione e certe sue caratteristiche non sono "passate". Faccio solo due esempi. Picus Sapiens, il "Tuttologo" di corte, ha un vero "Tallone d'Achille". Non ha mai aggiornato le cartine della regione, costringendo sempre, in questo modo, i cavalieri a fare tortuosi giri. Filo Sganga, che nella serie ha un ruolo assolutamente marginale, cambia sempre mestiere. Di più, ne "l'inverno degli inganni", non compare nemmeno ma, da un piccolo particolare, possiamo intuire come sia diventato un imprenditore.
Presentando personaggi che sono "vecchi", ma al tempo stesso "nuovi", sicuramente una pubblicazione più ravvicinata degli episodi avrebbe giovato (prima di questo, l'ultimo risaliva al marzo del 2006). Ma, assemblare un numero di "Topolino" vuol dire tenere presente decine di fattori, dunque, non sempre le nostre richieste possono essere accolte.
Trame anche per me non esaltanti... però sono curioso di vedere gli episodi giacenti disegnati da Chierchini, a questo punto.
(E mi chiedo pure perchè non rispettare l'odine degli episodi... )
Le trame sono semplici, vero. Ma, all'epoca, si andava in quella direzione. Quindi...
Non era nemmeno fondamentale rispettare un preciso ordine per la pubblicazione delle storie. Almeno, dalla seconda in poi questa esigenza non si avverte. Solo la prima, avrebbe dovuto essere la prima per via di una microcontinuity che vedrete, spero, in un futuro prossimo...