Marisa ha ragione. Su certi argomenti ironizzare è molto pericoloso. Con il calcio, poi, si rischia di farsi veramente male. Il calcio non è come la religione: il calcio ormai è la religione, o, almeno, ci somiglia molto. Ne ha mutuato gli aspetti più deleteri: la passione per una squadra viene definita, senza temere di cadere nella blasfemia, “fede”; chi tifa per una squadra ritiene che la sua sia l’unica “squadra rivelata”, mentre le altre sono probabilmente “false squadre”; il calciatore che passa da una squadra all’altra viene trattato da traditore. In casi estremi, purtroppo tutt’altro che rari, c’è gente che si spinge ad ammazzare l’infedele. Il tifoso ritiene inoltre che la sua squadra e i suoi tifosi siano sostanzialmente martiri, dovendo fronteggiare l’odio acclarato di svariati farisei - arbitri, giornalisti, dirigenti calcistici. Del resto, basta leggere alcuni dei commenti lasciati sul forum: uno dice che ce l’ho con la Lazio, l’altro con il Catania; uno sottolinea che il Milan o la Juventus sono state (giustamente o no) rappresentate da due ladri (Macchia e Nonno Bassotto), un altro, scherzosamente ma nemmeno poi tanto, lamenta la mancanza del pippide napoletano in copertina…
Questo è il calcio moderno. O, almeno, così è come io lo vedo. E malgrado tutto, anch’io sono appassionato di calcio, ho giocato a pallone, ho accompagnato mio figlio agli allenamenti, ho perfino “allenato” la sua squadra scolastica. Perciò, lo sapevo che più o meno sarebbe andata così, proprio perché a fare ironia su argomenti troppo seri (e qui NON STO facendo ironia) si corrono rischi.
Ma il fatto è che io scrivo così, è il mio stile (se così posso dire). Collaboro con Topolino ormai da più di 12 anni e chi mi legge sa che se c’è da prendere per i fondelli qualcuno o qualcosa lo faccio più che volentieri. Facevo la PkMail, e basterebbe quello. Ovviamente, mica pretendo di piacere a tutti. Non tutti apprezzano questo genere di umorismo (chiamatelo ironico, sarcastico, satirico, demenziale o semplicemente cretino: sono tutti pareri legittimi e rispettabili), ma questo è quello che faccio e che so fare. Se sfotto è perché quello è il mio registro, non certo perché voglio offendere qualcuno. Se, poi, qualcuno si sente offeso, non so che cosa farci. Scusarsi? Ma, diobuono, come si fa a chiedere scusa a uno (in questo caso, Alle, ma è solo per fare un esempio) che si offende se scrivo che la Lazio ha comprato un giocatore sconosciuto? E perché uno si deve sentire offeso o preso di mira? A me sembra di aver preso per i fondelli un po’ tutti (Materazzi, Iaquinta, Dida, gli schemi di Ancelotti, Gattuso, Cassano, Mancini…) o almeno quella era la mia intenzione. Volevo ridacchiare un po’ su una faccenda (il calcio) che forse è sfuggita di mano a tutti, tifosi e appassionati per primi. Il calcio non diverte più, non fa più ridere. È troppo serio e a me piace sempre meno. Ecco perché quel redazionale è tutto uno sfottò.
Ecco, volevo solo dire la mia. Preciso, qualora fosse necessario, che personalmente non mi sono sentito offeso nei confronti di chi ha criticato l’articolo e nemmeno verso chi mi ha dichiarato imperitura disistima. Pazienza. Personalmente, credo che la stima e il disprezzo, così come l’amore e l’odio, siano sentimenti importanti che vale la pena di conservare per chi si conosce personalmente e a ragion veduta, ma ciascuno ha diritto alle proprie opinioni.
Concludo (per davvero) dicendo che anch’io ho trovato un po’ surreale questa parte di discussione, trovandoci davanti a un numero di Topolino che conteneva almeno due storie bellissime, una delle quali (quella del mio amico Bruno Enna) semplicemente meravigliosa. Gli avevo già fatto i complimenti a voce, ma ne approfitto per ribadirli pubblicamente, che non fa mai male.
Salutoni a tutti.