A proposito della storia di Cimino, ci andrei piano con le affermazioni di censura, soprattutto da parte di chi non ha avuto la fortuna di leggere la sceneggiatura originale dell'autore, e dunque non conosce il contesto esatto nel quale quella vignetta era stata inserita. Noi stessi presenti a casa sua, appena letta la storia e commentandola tra noi, eravamo certi che la scena, in caso di pubblicazione, sarebbe stata modificata, così come di un'altra sequenza eravamo dubbiosi sulla sua pubblicazione, cosa infatti regolarmente avvenuta (o meglio non avvenuta, ossia non pubblicata), in quanto non rispondente agli attuali canoni redazionali, che per quanto opinabili esistono. Si tratta dunque di modifiche redazionali, possibili su qualunque storia, concordate con lo stesso sceneggiatore, come spiegato anche da Ambrosio sul numero in edicola dei Maestri; le censure sono altre.