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    Re: Topolino 2720
    Risposta #75: Giovedì 17 Gen 2008, 23:16:44
    Dalla rubrica sui nasi: il rinoceronte è in via si estinzione perché si ritiene che il suo corno abbia proprietà magiche.. ok, e l'avorio invece non c'entra niente... !?!  >:(

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      Re: Topolino 2720
      Risposta #76: Giovedì 17 Gen 2008, 23:18:30
      Dalla rubrica sui nasi: il rinoceronte è in via si estinzione perché si ritiene che il suo corno abbia proprietà magiche.. ok, e l'avorio invece non c'entra niente... !?!  >:(
      Ahimè, no
      L'avorio è quello degli elefanti, i rinoceronti hanno dei corni dello stesso materiale dei capelli, non c'entra davvero con l'avorio!
      --- Andrea

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        Re: Topolino 2720
        Risposta #77: Giovedì 17 Gen 2008, 23:35:45
        Mi scuso con chi ha scritto la rubrica, allora, ignoranza mia :-[
        Però, le foto dei rinoceronti uccisi lasciati in terra con il corno tagliato, mi dispiacciono ancora di più se penso che nascono quindi dallo sfruttamento commerciale esasperato di questa credenza.

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        FL0YD
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          Re: Topolino 2720
          Risposta #78: Venerdì 18 Gen 2008, 00:29:42
          Mi scuso con chi ha scritto la rubrica, allora, ignoranza mia :-
          Ho cercato sul web, e gli usi principali del corno dei rinoceronti è sia quello di fare particolari medicinali (specie nella medicina cinese) che quello di fare impugnature per pugnali di pregio...  :-X

          Citazione
          Però, le foto dei rinoceronti uccisi lasciati in terra con il corno tagliato, mi dispiacciono ancora di più se penso che nascono quindi dallo sfruttamento commerciale esasperato di questa credenza.
          eh sì... comunque sia, uccidere un animale per presunti effetti magici o assurdi ornamenti estetici sono cose che fanno vergognare di essere umani!
          --- Andrea

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            Re: Topolino 2720
            Risposta #79: Venerdì 18 Gen 2008, 21:01:38
            L'avorio è quello degli elefanti, i rinoceronti hanno dei corni dello stesso materiale dei capelli, non c'entra davvero con l'avorio!

            A essere pignoli, dello stesso materiale delle unghie.
            Io lo fermai dicendo:"De,t'arresta!
            Non infierir su questi due tapini:
            Io so che l'intenzion lor fu onesta!
            Se l'uno ha scritto versi sbarazzini
            E l'altro li ha illustrati con pupazzi
            L'han fatto per

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              Re: Topolino 2720
              Risposta #80: Venerdì 18 Gen 2008, 22:35:59
              Beh, la cheratina è sia nelle unghie che nei capelli...
              È così che muore la libertà, sotto scroscianti applausi.

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                Re: Topolino 2720
                Risposta #81: Sabato 19 Gen 2008, 01:10:11
                A essere pignoli, dello stesso materiale delle unghie.
                Come dice giustamente Schroeder, dello stesso materiale delle unghie e dei peli e capelli. Ma, in questo caso, a voler essere pignoli sono proprio capelli, cementati tra loro, e le unghie non c'entrano niente.
                --- Andrea

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                  Re: Topolino 2720
                  Risposta #82: Sabato 19 Gen 2008, 14:37:27
                  Come dice giustamente Schroeder, dello stesso materiale delle unghie e dei peli e capelli. Ma, in questo caso, a voler essere pignoli sono proprio capelli, cementati tra loro, e le unghie non c'entrano niente.
                  Tiè.
                  « Ultima modifica: Sabato 19 Gen 2008, 14:38:05 da maghetto »
                  2 dicembre 2003 - ore 9:09am

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                    Re: Topolino 2720
                    Risposta #83: Domenica 4 Mag 2008, 20:55:52

                    Per quanto Ambrosio ambrosieggi alla grandissima ammiccando dalla copertina e poi all’interno con il suo ‘ggiovane QQQ Blog: Duck School Musical (Ambrosio/D’Ippolito) che cita spudoratamente il wii, il numero è interessante per ben altre cose, come ad esempio la breve facciniana Paperino e la Filastrocca Malaugurante (Faccini/Piras) che raggiunge un vertice di demenza mai visto prima nella vignetta finale con le tre civette sul comò, o Zio Paperone e i Polli da Tartufoli (Cimino/O. Panaro). Ma c’è di meglio, ovvero…

                    Topolino e il Tocco di Fuoco (Panaro/Casty) :  Panaro, il tanto a lungo biasimato Panaro. Colui che un tempo aveva scritto per Romano Scarpa un pugno di sceneggiature perfettamente rientranti nel suo stile, l'autore de L'Artista Vagabondo o La Formula della Ricchezza, che si chiudeva con quel pensiero di Paperone così umoristico e nel contempo poetico da fare invidia a Barks. L'autore che da anni e anni ormai si era dato alle brevi "umoristiche", pare su richiesta della redazione, perdendo così ogni briciolo di interesse per un lettore sopra i due anni di età. L'autore che negli ultimi tempi sembrava volersi riscattare agli occhi di certi nerdacci cattivi cattivi che l'avevano soprannominato per via della sua vacua prolificità "Carlo un tanto alla dozzina Panaro", dapprima iscrivendosi sul forum del Papersera, rispondendo in modo impeccabilmente gentile alle critiche, poi realizzando una storia-omaggio a Don Rosa, scialbotta in sé ma importante per il messaggio "continuativo" all'interno.
                    Bé qui Panaro ha un ritorno di fiamma per ciò che faceva un tempo, presentandoci nuovamente una lunga, interessante e ben articolata, e con protagonisti un Topolino e Pippo vacanzieri, invischiati come al solito in un mistero, che vedrà protagonisti un gruppetto di volti nuovi creati ad hoc per disseminare il sospetto negli occhi del lettore. Insomma, i presupposti standard per una storia standard, che è già molto visto che da tempo nella sua produzione di storie tanto articolate non se ne vedevano. Se a questo aggiungiamo il sapore Scarpiano di sottofondo che ritorna a deliziare il lettore, non sembra sbagliata la scelta della redazione di affidarne il comparto grafico a Casty.
                    Casty, il tanto a lungo incensato Casty. L'abbiamo conosciuto come uno sceneggiatore particolarmente dotato, con un occhio di riguardo dapprima per le belle avventure, poi per lo stile Scarpiano e infine per quello Walsh/Gottfredsoniano, abbiamo poi avuto modo di apprezzarne le doti di "progettista", quando si è iniziato a vedere un filo conduttore unico che abbracciava l'intera sua produzione, rendendola un corpus omogeneo e di altissima qualità. E infine lo abbiamo apprezzato come copertinista e come disegnatore delle sue stesse storie, quando ci ha dimostrato di poter essere un autore completo e un ottimo artista della matita. Bé qui Casty compie un ulteriore passo nella metamorfosi da sceneggiatore a disegnatore, giungendo a disegnare una storia altrui, con sommo scorno dei fan che al sentirne la notizia già temevano di aver perso l'autore più interessante che da un decennio offriva il Topo. E invece no, perchè in questo caso la mano assolutamente Scarpiana di Casty sposa lo stile analogo di Panaro, creando un connubio stilistico molto gradevole e retrò che non potrà fare a meno di sorprendere chi ormai non ci sperava più. Intendiamoci: non è che sia un bene che le già esigue storie di Casty si diradino ancora di più in favore di questa attività di disegnatore per altri, e sarebbe meglio per via del rapporto qualità/quantità che Casty tornasse a disegnare solo le proprie, e neanche tutte, per poter avere una sua presenza fissa all'interno del Topo, come accadeva un paio d'anni fa. Ma tant'è, il matrimonio c'è stato e ha permesso la creazione di una storia davvero simpatica, nonchè il ritorno, in sordina ma pur sempre ritorno, del Panaro di una volta.
                    L'effetto complessivo, si diceva è quello di una fusione stilistica tra due artisti sulla stessa lunghezza d'onda, che amano alla follia gli stessi autori, e gli stessi personaggi: notevole a questo proposito il modo "buono" e un po' ingenuo con cui Panaro tratta i suoi attori, rispettandone le caratteristiche e senza snaturarli in modo fighetto anche quando sono alle prese con soggetti obbrobriosi tipo Il Mostro di Halloween. Insomma, Panaro pur non elaborando trame apprezzabili da anni e anni dimostra di sapere ancora come far muovere i personaggi, senza scadere nella farsa, e l'effetto finale è quella di leggere una storia bonaria, ricca di personaggi bonaccioni e "caldi" (Gerry ad esempio è bellissimo graficamente parlando), certamente priva di alcune uscite surrealmente folli tipiche delle ultime sceneggiature castyane, ma che fa concludere la lettura con il sorriso sulle labbra.

                    Universi Pa[pe]ralleli: Episodio 4 (Vitaliano/Camboni): Si conclude in modo buffo e divertente con un episodio un po’ più lungo questa saga Vitalianica. Viene da chiedersi perché non abbia ingranato sin dal principio ma si sia lasciata la parte esplorativa tutta nell’ultimo episodio. Un vero peccato perché poteva venire fuori davvero una storiella esplosiva in pieno stile Papernovela.

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                    Bramo
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                      Re: Topolino 2720
                      Risposta #84: Giovedì 17 Set 2009, 21:58:16
                      Ho preso in prestito in biblioteca questo "Topo" per la storia disegnata da Casty... in un periodo di Castyte acuta, e considerando chhe è gratis, anche se non è sceneggiata da lui mi sono sentito mosso dalla curiosità e ho letto Topolino e il tocco di fuoco.
                      Ok, di certo non supera le storie di Casty in quanto a sceneggiatura, ma Panaro se la cava più che bene! Realizza un'avventura davvero dal sottofondo scarpiano, con Topolino e Pippo in vacanza sulle nevi che ovviamente si imbattono in un mistero... Plot di partenza visto ovviamente milioni di volte, e anche vedere attentati ai due amici di sempre non è nulla di estremamente innovativo. Impianto classico, come si diceva. Ma la creazione di personaggi ad hoc come il giornalista alla Angus Fangus e soprattutto Gerry (quoto ciò che disse Grrodon, entra nel cuore quel personaggio, anche grazie ai disegni) rende già con un quid in più l'avventura, farsi ingannare sapendo che sta succedendo dal pensare a un "facile" colpevole è stata per me una gioia, e noto di essere stato uno dei pochi colpito dal colpo di scena che non aveva capito chi fosse il colpevole!
                      Panaro quindi in forma smagliante, ma Casty non è da meno: io sono tra quelli che quando lesse Le macchine ribelli non fu affatto entusiasta dei disegni del Castellan, mi parevano brutti! Certo non erano ancora affinati come quelli che ci arriveranno ne Il mondo che verrà o nelle Borbottiglie, ma riguardando tempo dopo l'esordio ai disegni già li rivalutai. E anche in questa prova dà prova della sua abilità, uno stile deliziosamente retrò che so apprezzare nonostante sia abituato e non disdegni affatto stili dal tono più moderno e movimentato, che a volte le nuove leve ci hanno proposto.
                      Insomma, una buonissima storia, che mi spinge ora a rovistare nella mia collezione alla ricerca delle storie gialle di Panaro disegnate da Scarpa!
                      Sbirciando il resto del numero, ho apprezzato la simpatica ciminiana Zio Paperone e i polli da tartufoli, mi ha divertito il non-sense di Faccini in Paperino e la filastrocca malaugurante e ho ridacchiato nel leggere il Q-Blog.

                       

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