Topolinia 20802
Sull'episodio che chiude la saga il mio giudizio è sostanzialmente positivo: preso a sè è una storia più che buona. Non credo quindi che sia una netta inversione del trend della saga, finora crescente. Ciò che forse però a molti, me compreso, lo ha fatto sembrare un po' deludente è l'aspettativa che vi si era creata intorno, alimentata dal terzo episodio, imho chiaramente il migliore dei quattro(e forse non a caso affidato a Casty). Il ritmo narrativo di questo episodio è allo stesso tempo sia un po' troppo veloce sia anche poco avvincente. Anche le gag mi sono sembrate un po' più debolucce mentre sugli elementi "metropolitani" niente da dire, buoni come sempre. L'intreccio si sviluppa secondo uno schema non banale ma all'insegna della classicità (cosa che magari questa serie voleva evitare, il Topolino di quest'ultimo episodio, tolte le primissime e le ultimissime scene, mi è sembrato più il Topolino di sempre che non quello visto finora nella saga). L'uso di Gambadilegno è comunque buono, temevo infatti, da come era apparso in copertina che sarebbe stato il cattivo mentre si limita a fare da spalla regalandoci delle vignette divertenti che mi hanno ricordato molto Faraci, anche se, ad onor del vero, un po' meno brillanti delle sue. I disegni, pur restando nei limiti della decenza, sono i peggiori imho visti finora nella saga; anche quelli di Ghiglione, anche se forse stilisticamente peggiori, erano ad ogni modo più espressivi. Quanto al finale sono d'accordo che la prima serie doveva finire bene per forza ma l'impressione che sia finita troppo bene (caso risolto, topolino riassunto, giornale salvato, cattivo in galera) l'ho avuta anche io mentre mi è piaciuta molto invece la scena finale con Minni. Detto questo comunque ribadisco che è una buona storia di un'ottima saga che di sicuro ha avuto un senso scrivere e che spero abbia un seguito all'altezza nel quale potrebbe esserci, perchè no?, un ritorno di Lafox un villain che, penso anche io, possa offrire ancora spunti interessanti.
Zio Paperone e le palpebre dorate
Dopo le avventure buone ma un po' zoppe degli ultimi numeri Cimino esce con un suo classico. Ottimo spunto narrativo, intreccio portato avanti magistralmente, buona chiusura. I disegni di Gottardo molto buoni anche se io, forse influenzato dalla nostalgia di cui si è già parlato nei giorni scorsi in un altro thread del forum, rimpiango il suo stile estremamente tondeggiante degli esordi che mi piaceva troppo. Trovo poi, ma anche qui siamo in puro campo soggettivo, che Gottardo sia un buon interprete delle storie di Cimino.
Zio Paperone, Rockerduck e il grande kolossal
Storia breve. Personalmente, tranne pochissime eccezioni, odio abbastanza le storie brevi.
Filo e Brigitta e la rimpatriata degli Sganga
La sorpresa del numero, forse per l'ancora poca conoscenza degli autori recenti di Topolino. Leggendo il titolo mi aspettavo la solita storiella piatta e triste da primi anni 2000. Dopo aver messo in scena la traversata delle lumache il numero scorso, Gagnor, che inizia a scalare la mia classifica di gradimento degli autori, mette in scena un tema, volendo anche abusato, come l'affarismo dei paperi in maniera molto originale strappando più di una risata con la satira di un certo genere di pubblicità. Ciò che dispiace è il finale con i parenti che è secondo me troppo buonista e un po' troppo scontato. Comunque imho poco male, considerandolo più che altro una postilla e considerando terminato l'intreccio con il fallimento delle strategie commerciali dei due, la storia non perde comunque di gradevolezza.
Paperino e Paperoga maghi delle indagini commerciali
La storia è carina e per certi versi anche originale ma, imho, mette in scena troppe situazioni già viste e "stanche". Formalmente ineccepibile non è comunque di più, dal mio punto di vista, di un esercizio di stile da parte di un valido autore. Non vorrei poi dire una castroneria ma anche il fatto di venire dopo due storie che già presentavano le stesse tematiche (la rivalità PdP-Rk e l'affarismo) le ha forse tolto un po' di freschezza.