Sembrano poche settimane che ho comprato l’ultimo numero del "Topo"… e infatti ne sono passate giusto 3! Poco dopo la bellissima saga faraciana, e dopo la bellissima storia con Paperinik, torno a compare “Topolino” per leggere una delle storie più attese della storia del settimanale. E’ quasi un anno che i lettori aspettano
L’Isola di Quandomai di Casty, dalla scorsa estate doveva slittare a ottobre, poi dicembre e infine siamo a marzo e la storia è approdata sulle pagine del “Topo”, dopo che addirittura ne è stato creato un sito a lei dedicato e disegni preparatori giravano per il web e per riviste di critica fumettistica.
Ma tanto hype non sarà stato deleterio a questa storia, per la quale le aspettative erano altissime ancor più del solito parlando del Castellan?
Topolino e l’Isola di Quandomai – Prima Puntata (Casty) risponde alla domanda di cui sopra con un bellissimo NO! Abbiamo in mano solo metà storia, gridare al capolavoro adesso è prematuro, ma già vedere una prima parte che da sola conta già 40 tavole è cosa alquanto gradita, perché l’autore ha saputo prendersi i suoi spazi per raccontare la sua storia con il giusto ritmo. E ci è riuscito, dal momento che la trama alterna momenti divertenti e battute umoristiche assolutamente deliziosi a momenti di suspence e genuina avventura. Per colpa di una tempesta che affonda la nave da crociera su cui viaggiavano Topolino, Minni, Pippo, Pluto, Gambadilegno e Trudy, i nostri eroi finiscono su quella che sembra un’isola deserta e che invece si rivelerà teatro di misteri poco chiari. Il mistero è fitto, molte sono le cose ancora rimaste oscure rigurado a questa strana isola e al destino dei nostri protagonisti. Ciò è dannatamente entusiasmante.
Casty è abile a seminare in modo sibillino indizi che sicuramente serviranno all’autore a spiegare i vari misteri fra una settimana, e anche a immettere nella trama anche un personaggio nuovo, un duca che scatena le gelosie di Topolino. Ovviamente è da ricordare che la trama strizza l’occhio al famoso e bellissimo serial
Lost, di cui Casty è fan, e finezze come il nome Oceanic al transatlantico o
esperimenti scientifici su un Isola non possono che far sorridere lo spettatore di
Lost che rivedrà rimandi e citazioni che lo manderanno in brodo di giuggiole. Il tutto è però per niente invasivo, un piano di lettura in più che non mina il godimento del lettore che non segue
Lost.
Oltre a ciò, l’atmosfera avventurosa e misteriosa rimanda ad alcune avventure di Gottfredson, a me viene in mente
Topolino all’età della pietra. I disegni stessi rimandano a quelle atmosfere, giacchè il tratto di Casty migliora sempre più e ci regala uno stile veramente raro da vedere oggigiorno, ma classico e per me piacevolissimo da vedere e rivedere. Aspetto con ansia il secondo tempo!
Il resto del numero presenta storie che purtroppo sfigurano confrontate col piatto forte:
Archimede e il Salvataggio Strabiliante (Panini, Mazzarello) presenta una trama abbastanza banale, costruita per reclamizzare il gadget presente nel prossimo numero per chi vuole. I disegni non mi piacciono perché Mazzarello non è mai stato nelle mie corde.
Zio Paperone e il Video Orripilante (De Bianchi, Held) è una storia invece gradevole e simpatica ma niente di che, molto bravo Valerio Held.
Sorrisi Anticrisi – Manetta, Rock Sassi e l’Arresto al Risparmio (Bosco, Milano) è una storiellina sciocca, di solito le storie di Bosco corte create per miniserie tematiche come questa mi divertono, ma questa non mi ha detto nulla, nemmeno nel comparto grafico.
Chiude il numero
Agente Speciale Ciccio in… Basta Rape! (Camerini, Ferraris), che purtroppo parla di quel che temevo. Gli G.N.A.M.!!! Sigh, pensavo avessero abbandonato questa serie, invece vedo che è ancora viva. C’era già quando ancora compravo regolarmente il settimanale, e già allora mi diceva poco e niente, ma almeno mi divertiva di più della storia di questo numero che ha davvero una trama banale e sviluppi prevedibili e poco divertenti. E Ferraris non mi piace in questa storia, ha assunto uno stile strano che non mi attira, a pelle.
Per chiudere segnalo l’
Editoriale della direttora, che mi ha fatto molto piacere: parla di
Alice in Wonderland, ovvio, ma lo fa non mancando di citare la prestigiosa riduzione a fumetti e soprattutto riesce a riservare le ultime righe per celebrare la storia castyana. Brava Valentina! Bello anche l’ampio servizio dedicato al film di Burton.
Next, storia di Vitaliano su Vasco Rossi (cantante che non mi entusiasma per niente, ma dalla prima tavola della storia noto che Fausto ha un approccio molto caustico e cinico al Festival di Sanremo e chissà, forse al panorama musicale nostrano, quindi un po’ sono curioso). E ovviamente, waiting for
Quandomai Island Part 2!