Zio Paperone, Paperica e il Concerto del Comandante (Vitaliano/Cavazzano): 'ste storielle vip hanno stufato. Non concettualmente, eh, sia mai che mi lasci andare al solito pregiudizio sulle vipposità, è però tutta la struttura e i meccanismi relativi con Paperone che recluta questo e quello e ogni volta rimane sconcertato dalle manie del cantante o del calciatore di turno ad essere ormai logore. Però nulla si può dire di troppo negativo dal momento che le fanno sempre meglio, con signori disegnatori e signori sceneggiatori. E ormai Vitaliano è diventato un maestro del genere, rendendole sempre uguali ma nel contempo diverse, cattive, buffe. Insomma, quest'ultima col Vasco la promuovo, dannatissimo Vitaliano.
Topolino e l'Isola di Quandomai - Seconda Puntata (Casty): Il secondo episodio fa arrivare le agognate risposte, introducendo il concetto di tunnel temporale. L'idea che si apra una finestra che dà su un futuro distopico caratterizza tutta questa seconda puntata, più corta della prima, e adibita all'azione e alle spiegazioni. Il futuro distopico ritratto da Casty è inoltre non poco debitore di certe atmosfere desertiche e piene di insetti mostruosi che si possono ritrovare nella Nausicaa di Miyazaki, altra sua grande passione. Inoltre le colorazioni tendenti al giallo di questa seconda parte (ma anche le tinte lievi e "solari" della prima) ci ricordano quanto nelle storie di Casty il colore, come nelle ultime storie di Bottaro, non sia un semplice optional ma parte integrante della narrazione e della resa artistica. C'è persino un lievissimo velo di pessimismo dal momento che il futuro dell'umanità non viene cambiato e la missione resta quella di chiudere i tunnel il prima possibile per evitare di essere invasi dai suoi abitanti. Al di là di questo va notato quanto niente sembri messo a caso, e come alla fine della narrazione tutto ma proprio tutto (si pensi al maggiordomo Maxim, o al Salvateci o Sparateci di Pippo, ma anche alla tregua con Gambadilegno, per una volta credibile) trovi una risoluzione anche umoristica. Insomma ancora una volta Casty insegna cosa significhi fare una saga, come trattare i personaggi e soprattutto come dare alla storia contenuti tali da rendere legittima e persino utile la suddivisione in più puntate.