Paperinik e il mistero a impatto zero (Bosco/Freccero): La prima cosa che risalta agli occhi in questa storia sono i disegni, Freccero mi sembra stia facendo dei progressi incredibili,ma Bacci88 potrà sicuramente dire qualcosa di più tecnico al riguardo. Per quanto riguarda la sceneggiatura, vale più o meno il discorso della settimana passata, quando il soggetto non scaturisce dalla mente dello sceneggiatore è difficile riuscire ad ottenere una storia originale. Questa premessa però è un po' meno vera negli ultimi numeri e così in questo. Bosco, che già in lavori precedenti mi era piaciuto molto, mi ha convinto in questa storia. La nausea che il tema può scaturire sta raggiungendo livelli molto elevati, almeno per quanto mi riguarda, ma c'è tra le pagine un ampio respiro, in cui il messaggio ecologista c'è, ma non è la parte preponderante. Come sempre, dal mio giudizio viene premiata la caratteriazzazione dei personaggi e questa volta è di Archimede la sfaccettatura che prende luce. Come una pietra nata grezza che piano piano viene lavorata, anche Archimede sta prendendo nelle pagine del libretto una sua personalità. Geniale come sempre manifesta quella punta di orgoglio e di invidia che sospettavamo ci fosse in fondo a lui, ma che non era mai risaltata; inoltre viene indirettamente a delinearsi e a rafforzarsi il rapporto con Paperone che ancora una volta chiede a lui di occuparsi della faccenda, come del resto ci si sarebbe aspettati, ma gli preferisce un progetto meno caro. E' di sicuro ben sceneggiata, con elementi di mistero che poi si svelano in modo credibile e Paperinik visto finalmente come Vendicatore (come ha fatto notare Plottygatt) merita una nota positiva a favore di Bosco che ritorna a traccaire e a delineare i personaggi in modo sempre più appropiato. Nel complesso mi sembra una buona storia, partendo soprattutto dal presupposto che nasceva confinata in un recinto dettato da imposizioni editoriali.
Pippo reporter - Finale di campionato (Radice/Turconi): Quando una serie nasce col piede giusto è difficile che si rovini (a parte storici esempi Uaz Uaz Uaz).; infatti anche questa nuova trovata del nostro Pippo reporter regge il confronto con le precedenti. Disegni e colori meravigliosi, un piacere per gli occhi. Il soggetto, nonostante sia un po' abusato, intendo lo scambio di persona e "l'autorapimento" che si capiva fin dalle prime pagine, è infarcito di tanta ironia che scorre bene e mette in luce le doti creative dell'autore che gioca sul suono anglofono e sui doppi sensi in un modo davvero delizioso. Divertente, come sempre è cercare Topolino "citato" tra le vignette e trovare le orecchie nella fotografia sulla scrivania di "Basettoni" è davvero carino. Quello che mi piace di queste storie, è il lavoro che si intuisce esserci sotto; si può leggere in mille particolari, nei colori utilizzati, nei vestiti di Minni e Clarabella nei mobili delle fattorie che si possono vedere o nell'abbigliamento degli impiegati dell' ufficio del sindaco, nel modo di esprimersi dei personaggi. Si intuisce, dicevo, la ricerca che l'autrice deve aver fatto da un punto di vista di documentazione storica. Credo che in definitiva sia questo particolare che si respira in tutte le vignette e che rende queste storie particolarmente piacevoli.
Paperino e la polena perfetta (Badino/Guerrini):Che dire...la storia migliore dell'albo. Devo premettere che non sono del tutto oggettiva. Guerrini è Guerrini nel mio cuore... Lo preferisco a chiunque, sì sì sì, va bene è un'eresia forse di fronte ai Maestri, ma che ci posso fare mi piace mi piace e mi piace, quindi passatemi l'adorazione della storia. Il soggetto è carino e ben si presta alla comicità intrinseca del tratto guerriniano ( Come dimenticare Paperino & il quadriequivoco).
Ogni vignetta dove c'erano le polene è stata una risata senza fine ( particolarmente divertenti Polen-ta e pollena)... Non dico altro tanto non sono oggettiva...
Ripariamo con Orazio, 7° e ultima lezione - Mobili (Bosco/Uggetti): Sono finite, ma una nota positiva questa volta c'è: Minni che urla "aiuto un topo"...sì è abusato, ma mi fa sempre ridere un sacco ( ricordo c'è stato anche un Che aria tira... della Ziche con lo stesso soggetto che mi ha fatto ridere tanto)
Zio Paperone e la spedizione astromineraria (Cabella): date le venti pagine a disposizione direi un ottimo lavoro, (nonostante la spedizione nello spazio). Molto carina, per niente scontata, nonostante il tema piuttosto usato in passato, sia la spedizione che i pasticci di Paperino. Devo dire che Cabella se la cava proprio bene, ribadisco che è un peccato avergli dato così poche pagine, perchè il soggetto si prestava a scorci molto divertenti.