CUT
Non tanto per il fatto che la tua sia una voce dissonante con le altre,perchè qua mica stiamo in un regime papersierista dove tutti devono gridare "HEIL CASTY!!",ma perchè ritieni che ai "bimbi" debbano essere proposte storie da "bimbi"?Penso che un bambino possa e debba leggere storie che non lo appiattiscano su una trama che si sviluppa solo all'interno di se stessa,ma che abbia rimandi esterni,così sarà ovvio per il lettore,a storia conclusa,voler approfondire chi erano i personaggi di quella storia,a quali eventi si faceva riferimento.Le buone storie non possono dividersi in storie da bambini piene di azione alla cartone giapponese,prive di approfondimenti e di trame corpose e dove tutto è bello,grazioso e semplice da un lato e storie da aldulti dove possiamo mettere citazioni,scene forti,trame complesse da un altro.Tanto per cominciare,se così fosse,nesuno arriverebbe mai a leggere le seconde,perchè abituati da bambini a cose semplicistiche,non si può pensare che semplicemente aumentando d'età una persona impari a leggere cose più "mature".In secondo luogo trovo sbagliate la prima classificazione così come la seconda.Perchè una storia leggera(e dico leggera,non inconsistente,quella è una cosa a parte e ignorabilissima)dovrebbe essere definita a priori una storiella da bambini(dando alla parola in questo caso un significato alquanto deleterio che non merita),e perchè,di contro,una storia dove ti mettono arrovellamenti emotivi che ti deprimono e morti ogni 2-3 pagine dovrebbero essere fumetti da adulti?Che hanno poi di adulti questi ultimi?a me oggi come oggi,dopo aver letto anche quelli,posso dire che mi paiono da storie da rincog.......si,da quelli lì.
Forse stò uscendo un pochino dall'argomento base...
Vabbe',in definitiva quello che volevo dire è questo.Una buona storia piace a chiunque,non si può dire che non è adatta a un bambino perchè per comprenderla del tutto questo dovrebbe andare a cercare chi sono i personaggi di cui si parla,anzi!Si può invece dire che una storia che fa precise differenze sull'età del lettore non è una buona storia.Un Q-galaxy che quando hai 7-8 anni può(ma non dovrebbe manco per sbaglio) sembrarti una storia bella di supereroi,e che non ti dice una cicca ma anzi ti fa venire voglia di andare ai servizi quando hai qualche anno in più non è una bella storia.
Un fumetto giapponese che quando hai 7-8 anni non comprendi,trama complessissima e violenta,ma che ti sembra tanto eccezionale quando hai fra i 15-16 anni,e che poi sui 17-18 ti chiedi come facevi a leggertelo,non è una bella storia.
Una storia che a 7-8 anni ti emoziona,ti tiene col fiato sospeso,che verso i 15-16 anni rileggi e continua tranquillamente a interessarti,emozionarti e spaventarti,che rileggi poi sui vent'anni e non ti frega minimamente se l'avevi letta a 7 anni,perchè tanto ti piace lo stesso,non è cambiato un rigo da quando la leggevi da piccolo,quella è una bella storia!
(I miei esempi,in ordine di citazione:1)ambrosiate varie-2)evangelion che davvero oggi non sò come ho fatto a leggerlo-3)Barks,Rosa,Verne,Stevenson,Gaiman e tutti gli altri autori che mi accompagnano da una vita
)
Sulla storia di Pippo reporter invece,mi trovi d'accordo sull'inversione dei sessi,quando avevo letto Duchess Ellington ero rimasto un pochino perplesso....
Volete un tè?