Topolino e la foca (Ambrosio/Intini)Premessa, non ho visto il catone animato, quindi per me è come leggere una storia "originale". Trovo che Intini sia bravissimo anche per i Topi, anche se lo adoro nei Paperi. E' senza dubbio molto adatto al tipo di storia, che dovrebbe essere breve, incisiva, divertente; non lo è però. O meglio, arranca un po', costretta in poche pagine, mancano a mio avviso delle vignette "senza parole", alla Faccini per intenderci, a cui il soggetto si prestava molto. Non penso, come ho letto in altri post, che il finale, diciamo tecnologico, stoni con il resto della storia, è un finale come un altro, che credo non aggiunga nè tolga niente alla struttura. Ci sono delle potenzialità del soggetto enormi, che si sarebbero ben adattate ad una storia breve. Quello che sento mancare è la velocità delle azioni. Mi è sembrato davvero molto bello il lato della personalità di Topolino che viene messo in luce, determinato nel "punire" Pluto, fino quasi a lasciarlo senza cena. Credo che questa storia voglia a suo modo essere uno spaccato di vita di Topolino che non è a lavorare in Centrale o dietro qualche indagine,ma nella vita (oltrettutto abbastanza soltitaria eheheh) di tutti i giorni, alle prese con i conti, non compra i biscotti troppo cari a Pluto. Ci sono poi delle chicche nei disegni, tipo Pluto che sogna la scatola di croccantini con le ali mi ha fatto tanto ridere.
Pippo Reporter - Un ombrello, un cappello, un monello (Radice/Turconi)Non voglio aggiungere molto a ciò che è già stato detto, se non che ho adorato e amato questa storia, la migliore di tutte quelle della serie, che se non si fosse già abbastanza capito sono un atto d''amore dell'autrice verso il mondo Disney. Si intravede in ogni vignetta il lavoro e la ricerca fatta per dare forza e consistenza alle avventure, ma nei capitoli precedenti c'era bisogno dei personaggi per rendere la storia credibile. In questa, invece, i personaggi, ormai con una propria personalità ben delineata possono accogliere, quasi in ombra, uno spaccato di vita degli anni venti. Non ci sono parole per descrivere la piacevolezza di vedere Chaplin, per una stimatrice del Maestro, su il proprio fumetto preferito. Si dà una datazione precisa all'ambientazione, 1921, anno in cui il film vide la luce e regalò al mondo una gioia infinita che si è poi perpetuata negli anni.
Tanta è stato il piacere nel leggerlo che una volta chiuso l'albo mi sono precipitata a rivedere il film!!! Quello che è meraviglioso, oltre alle scene color seppia del finale che sono di una tenerezza e di una dolcezza unica, che riassumono in poche vignette l'essenza del film, il lato umano e il lato comico, a proposito complimenti per la scena di Chaplin che scherza con la moglie del poliziotto una delle più divertenti, è la "regia" dell'inseguimento da parte di Pippo del monello che ricalca e ricorda l'inseguimento di Charlotte da parte del poliziotto... insomma bella bella bella... Unica cosa che mi sento di suggerire, che mi sarebbe piaciuto vedere: Il Maestro che nutre una certa "simpatia" per Minnie; data l'assenza dell'evenescente Topoolino e la fama di Chaplin.....
Ah dimenticavo....ma è ridondante i disegni sono meravigliosi... (Una curiosità: forse non tutti sanno che il bimbo che interprea il Monello Jackie Coogan ha poi interpretato Zio Fester ne La famiglia Addamas)
Zio Paperone e l'imperatore telematico (Panaro/Panaro)Piacevole l'inizio in media res, piacevole lo svolgimento della struttura narrativa, piacevoli i disegni. Di fondo la storia si basa su degli intrecci molto usati, ma vengono qui proposti in un modo molto particolare. Mi spiego meglio, non sono fini a se stessi per far si che la storia giunga alla fine, ma ci mostrano uno Zio Paperone pronto a capitolare nei confronti della tecnologia, ormai conscio di quanto questa possa farlo guadagnare, insomma uno Zione che guarda avanti che è al passo con i tempi, cosa che non è del tutto scontata. Mi piace molto questo ondeggiare di Paperone tra "i bei vecchi tempi del Klondike" e i tempi moderni, che riesce a dare continuità al suo fluire attraverso la ricerca del guadagno, visto qui quasi come metafora del propria essenza e del proprio modo di essere, penso a quando Rockerduck gli dice di nuotare nel mare dato che è abituato a nuotare nei dollari. Non so se l'autore volesse mandare queso messaggio, forse no, ma è quello che mi ha suscitato e proprio per questa "sensazione" considero questa storia buona, premiando la delineazione di una parte del carattere del nosto Zione preferito.
Sorrisi anticrisi - Archimede e la svendita fantasiosa (Bosco/Mazzon)Riempitiva divertente, forse una "velata" denuncia al consumismo, ma non saprei....
Brigitta agenzia asso di cuori - Missione fallita con successo (Nigro/Soldati)Originale il soggetto, divertente l'intreccio, molto belli i ricordi di Brigitta delle "malefatte" di Paperone. Una curiosità: Quando Paperone porta Brigitta al mercato a "recuperare" le verdure si vede che nella prima vinetta a sinistra è senza ghette, all'inizio pensavo che se le fosse tolte per non far rumore evitando di farsi scoprire, invece poi ho notato che magicamente ricompaiono...probabilmente un errore...
Il numero è molto bello soprattutto per la storia di Pippo Reporter... il livello si mantiene buono ormai dall'inizio dell'anno, secondo me.