Scusate il ritardo infinito, ma prima non ce l'ho fatta:
Paperino, Paperoga e il grande Mou (Vitaliano/Gervasio): Mi preservo un lungo commento alla fine della storia.
Topolino e gli scacciafantasmi (Ambrosio/Sciarrone): I disegni di Sciarrone sono, a mio avviso, funzionali alla storia, l'estremo minimalismo degli scenari e le espressioni dei personaggi quasi "stirate" regalano dinamicità alla composizione grafica, ma al solito Bacci saprà essere più preciso e soprattutto competente di me. A mio parere sono molto belli, forse sperimentali dati i precedenti lavori dell'autore, ma essenziali al punto giusto da rendere l'ambentazione nella casa dei fantasmi molto suggestiva. La trama, pur non avendo visto il cartometraggio, non è originale, quindi mi limito a commentare i guizzi di modernità che Ambrosio ha voluto apportargli. L'uso del cellulare è usato magistralmente poichè diviene mezzo per modernizzare l'ambientazione e non scade nell'anacronistico oggetto moderno scaraventato in un passato remoto in cui i nostri si trovano a collaborare. L'inserimento di un oggetto tecnologico all'interno di una storia "antica" poneva Ambrosio di fronte al grosso pericolo di snaturarla; non è successo, la storia è fresca e diverrtente, con un ritmo incalzante e un uso dei tre personaggi abbastanza buono; le riserve sono nei confronti di Topolino che rimane a metà strada tra il pauroso e l'incerto delle origini e il responsabile e maturo degli ultimi anni, ha paura ma non troppa, vuole scoprire, ma scappa, il che avendo voluto dar luce a questa sfaccettatura della sua personalità lo avrebbe reso più umano, resta invece sospeso a mezz'aria. Una storia nel complesso degna di nota, sospendendo il giudizio su Vitaliano, la migliore del numero.
Agente speciale Ciccio in: non mangiate quella torta (Pesce/O.Panaro): Penso che gli Gnam siano nati per cercare di utilizzare un personaggio come Ciccio che potenzialmente potrebbe avere un ruolo oltre a quello di dormire e di mangiare, ma è rimasto un progetto che non si è realizzato.
La Storia è da un punto di vista narrativo e di costruzione molto ben organizzata, se il protagonista fosse stato un altro, penso a Double Duck per esempio, l'avrei trovata veloce e frizzante, ma con Ciccio perde molto. Perde molto perchè per utilizzare un personaggio in un modo diverso da quello abituale si deve farlo maturare nel tempo, porre il cambiamento su delle basi solide, così da rendere credibile ciò che avviene. Questa storia mette in luce proprio questo, è divertente, è fresca e incalzante, intricata al punto giusto, ma per tutto quello che non è Ciccio, lui è scontanto e non credibile allo stesso tempo, come se recitasse un ruolo che non è il suo. Credo per come è caratterizzato in questo momento che i misteri dovrebbe svelarli "per caso" e non per intuizione.
Un ottimo soggetto sciupato da una interpretazione poco adatta.
I disegni mi sono piaciuti, spiritosi e divertenti al punto giusto.
Zio Paperone e l'aglio dell'ocara (Lepera/Gottardo): La trama della storia è ben curata, non spicca per originalità, nè per colpi di scena, ma si fa leggere, scorre davanti agli occhi come un alito di vento tiepido, nè caldo nè freddo che non lascia sulla pelle alcuna sensazione e di cui non si serba per molto il ricordo. Amelia è un personaggio così poliedrico che dispiace vederlo sprecato così. L'uso dell'aglio può essere usato un miliardo e più di volte, in modo sempre diverso e nuovo, ma il personaggio deve essere caratterizzato meglio. E' uno dei personaggi "secondari" di cui si conosce meglio la vita privata, ha amiche che conosciamo, parenti che conosciamo, ha Gennarino, vive in Italia, ci sono gli elementi per renderla protagonista di una miniserie tutta sua e la vediamo sempre nel tentativo di ideare un nuovo piano per rubare la numero uno e finire sempre o quasi sconfitta da uno spicchio d'aglio più o meno potente.
(Se qualcuno soffre di insonnia......)