Non vorrei offendere la professionalità di Carlo Panaro, autore più che esperto, che tra l'altro è iscritto al Papersera e accetta sempre molto gentilmente le critiche. Ma Indiana Pipps e la fonte della grande stella presenta diverse incongruenze che mi lasciano perplesso, e le elenco:
- le Negritas sono un prodotto su ordinazione speciale; come ha fatto Pippo a procurarsene un sacchetto per Indiana?
- il passaggio subacqueo conduce "in una conca al centro delle montagne", ma dai disegni l'oasi non sembra affatto nelle vicinanze di una catena montuosa di quella portata;
- come fa Gilberto a sciogliere i nodi così facilmente e rapidamente?
- come mai, nell'inseguimento, Vic Towers rimane così perplesso dal vedersi lanciare addosso delle... liquirizie tanto da perdere terreno sugli inseguiti? E come mai, se è disposto a sparare dopo averli messi con le spalle al muro, non lo fa mentre fuggono?
E ancora una cosa: lo stratagemma del passaggio subacqueo nell'oasi è stato usato in così tante storie, anche dello stesso Indiana, che non saprei nemmeno più contarle.
Parlando invece dei disegni: che Ottavio Panaro non mi piaccia molto l'ho detto diverse volte. C'è però da dire che i suoi "cattivi con pizzetto" sono veramente tutti uguali. Ma quello che mi ha colpito di più è un dettaglio della partita allo stadio: da quando il campo di calcio ha DUE cerchi a centrocampo? :o
Ciao EGO,
rispondo volentieri alle perplessità tue e degli iscritti che le hanno condivise.
1) Nella storia, leggiamo che Indiana era ospite di Pippo, a Topolinia (lo dice Pippo stesso), quindi, sapendo che porta sempre con sè "quintalate" di Negritas mi è sembrato plausibile che, quando è partito, non se le sia potute portare proprio tutte dietro, ma ne abbia lasciate un po' per gustarle quando sarebbe tornato a casa di Pippo.
2) Purtroppo, i disegni non sono sempre fedeli a quanto scritto nella sceneggiatura: mi è già accaduto con altri disegnatori (sigh).
3) Vic
non è un furfante professionista, quindi ha legato "normalmente", i personaggi, non è come un Gambadilegno per intenderci. Gilberto è un ragazzo molto sveglio e coltissimo, quindi, secondo me, sa come liberarsi agevolmente "lavorando" sui nodi
fin dal primo momento in cui sono stati legati (non potevo certo far durare la situazione tante pagine... il tempo, in una storia, è sempre un po' relativo, a meno che non sia precisato).
4) Anche qui i disegni non sono molto fedeli (ri-sigh) alla mia sceneggiatura. Io avevo scritto che Pippo
a sorpresa gettava il sacchetto
in faccia a Vic, spiazzandolo quel tanto che basta per fuggire. Vic, quindi, veniva centrato in pieno volto, non era stupito ed esclamava "URGH" adattato poi in "UH?" per giustificare il disegno! Non spara subito perchè Pippo e Gilberto fuggono, confondendosi tra la vegetazione (o dovrebbero farlo), perciò non potrebbe mirare bene, rischierebbe di mancarli e di restare senza pallottole, preferisce quindi farlo agendo da vicino.
Il passaggio subacqueo, poi, è un'affettuosa citazione
voluta. Infatti, nella descrizione del deserto mi sono basato su quello della storia di Barks "Zio Paperone e il tesoro delle sette città" che ho nel volumetto "Vita e dollari di Paperon de Paperoni". Nella storia c'è una polla d'acqua circondata dalle palme che mi ha riportato alla mente quella di un'altra storia (altro deserto) contenuta nello stesso volumetto, "Zio paperone e la clessidra magica", dove c'è, appunto, il passaggio subacqueo, così ho pensato di ricordarlo facendo un collegamento tra le due storie. Infatti anche in quella delle sette città si parla di Indiani, i paperi cercano punte di freccia e vagano nel deserto.
Potevo facilmente usare un altro stratagemma, ma la mia intenzione era proprio quella di far venire alla mente, con piccoli particolari, citazioni, le due storie e, se vuoi, un po' anche quella della "dollarallergia". Gli appassionati forse mi capiranno... sono citazioni, strizzate d'occhio, ricordi che tornano con piacere alla mente...
Una piccola annotazione conclusiva. Avete notato che, molto spesso, le storie migliori sono quelle degli autori completi (testo e disegni) americani o italiani? Questo perchè il disegno
coincide perfettamente con la trama che si ha in mente,
fin nei più piccoli dettagli!
Non a caso, alcune delle mie storie migliori le ha disegnate Romano Scarpa (cito lui per non far torto nominando solo alcuni disegnatori attualmente in attività) che possedeva l'impareggiabile capacità di
saper interpretare magnificamente le storie (mie e di altri), così, in pratica, per me è stato come se le avessi...
disegnate io stesso!Un saluto con simpatia.