Tre storie. tre storie! Di cui una triplice Castyana e la doppia fine della storia di Vitaliano. Questo è il Topo che vorrei, poca roba ma di carattere e con una lunghezza degna. Di filler ne basta uno, grazie.
Topolino e il Mondo di Tutor - 1°, 2° e 3° Parte (Casty): Sembrava impossibile fare meglio dell'
Isola di Quandomai, soprattutto a distanza così ravvicinata. E invece con non poco sconcerto da parte degli appassionati dopo pochissimi numeri ecco tornare Casty in forma smagliante prima con la breve
Topolino e i Mostri in Giardino e poi con la stupenda
Topolino e il Mondo di Tutor suddivisa in ben tre episodi, tutti pubblicati nello stesso numero di Topolino (con tanto di copertina castyana), trasformato così in un albo assolutamente atipico (anche perché le due storie rimaste sono a loro volta gli ultimi due tempi di una storia a puntate di Vitaliano iniziata nel numero scorso, per un totale di sole due storie nello stesso numero!). Ed ecco così che completamente alla sprovvista una storia mai annunciata né attesa da nessuno balza ai vertici della produzione Castyana posizionandosi insieme al
Mondo che Verrà, al
Dominatore delle Nuvole e alla sopracitata Isola. Casty sfodera il gottfredsonianissimo Eta Beta delle grandi occasioni facendolo così incontrare per la prima volta con la zia Topolinda di scarpiana memoria, ormai stabilizzatasi come personaggio fisso. La storia mostra una sapiente costruzione, ricca di solpi di scena, momenti umoristici e persino qualche lacrimuccia, merce rara di questi tempi in questo tipo di fumetto. E oltre al classicismo c'è pure spazio per la sperimentazione e l'utilizzo di tecniche narrative atipiche: l'unico capitolo narrato in tempo reale è infatti il centrale mentre quello iniziale e il finale vengono narrati in differita per mezzo di flashback che servono a straneare e alimentare la suspance. Il primo episodio esaurisce il fattore indagine svelando quanto di strano sta succedendo nel pianeta: specie per specie, gli animali stanno votando e progressivamente si teletrasportano via in un altro mondo, illusi dalla promessa di essere trattati meglio. Un'idea originale e pazzerellona che non manca di mostrare il suo lato più triste e angosciante, specie nella scena della sparizione di Pluto, che pur essendo contrario all'esodo viene costretto a seguire la maggioranza. Le idee e gli spunti si sprecano, e nessuno andrà perduto, a cominciare dal contadinotto fanatico della fantascienza che li insegue per tutta la prima parte per mostrar loro le prove, per arrivare alla mosca Ramòn che per modi e parlata ricorda tantissimo la pulce Ted di Bone. Degna di menzione è anche l'idea pazza nel più puro stile Walshiano delle mentine che permettono di parlare con gli animali, modo sicuramente più originale e buffo di superare l'ostacolo del linguaggio senza ricorrere ai solitissimi traduttori universali.
Il secondo episodio, più breve, è quello d'azione per eccellenza, dove i due per cercare di riprendersi gli animali si infiltrano nel mondo di Tutor e si ritrovano in un ambientazione distopica e desolata, mentre è nel terzo che viene risolto ogni nodo, e per giunta in differita grazie al trucchetto di lasciare Eta Beta di fronte al dilemma morale per fare il cliffangher, salvo poi riprendere da un po' di tempo dopo dando modo ai due di spiegare all'U.N.O. (azzeccatissima parodia dell'O.N.U.) l'accaduto come era stato fatto all'inizio. Molto bello poi il finale in cui viene fatta curiosamente luce sulla natura del mondo di Tutor che si scopre trattarsi
. Questa visione un po' pessimista avvicina parecchio la storia a
Quandomai (e non è l'unico punto di unione visto che si scorge una nave chiamata Tristan Oceanic II) anche se lancia un bellissimo messaggio sul finale, quando è il narratore a riprendere il filo delle vicende dicendo che
non è possibile sapere se il futuro appena visto è stato sventato o no, ed esortando il lettore a fare del suo meglio per non farlo accadere
. Un messaggio ecologista veramente azzeccato e intelligente: si capisce perché la storia sia stata improvvisamente pubblicata tutta in una volta nello stesso albo, ancora una volta a impatto zero per festeggiare l'Earth Day. In definitiva l'ennesimo capolavoro: si ride, si piange, si ha paura e ci si emoziona. Il tutto con gran fantasia, cosa che oramai pareva impossibile in ambito Disneyano. Grazie Casty.
Paperino, Paperoga e il Grande Mou - 3° e 4° Parte (Vitaliano/Gervasio): La storia si conclude come era iniziata con due episodi che mostrano Mou novello Due impadronirsi della realtà. Simpatica e delirante quanto basta (e molto meno insensata del paradosso temporale del penultimo episodio della saga delle farfalle). Però basta.