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Topolino e il mondo di Tutor,capitoli 1,2 e 3 di Casty: Prima di tutto una doverosa premessa: non amo Casty. Non è il mio autore preferito.
Analizzando la storia si può vedere che ci sono più piani di lettura e vorrei qui esporli.
Piano narrativo: La trama è svolta in modo molto coinvolgente, è fresca e pulita, senza salti logici e con un finale piuttosto originale. La particolarità della scelta dei personaggi è abbastanza evidente, ne vengono utilizzati solo tre, Topolino, Eta Beta, Pluto, a mio avviso al meglio delle loro possibilità. Topolino diviene vignetta dopo vignetta consapevole di ciò che avviene e da notare non lo diviene per intuizione, ma per osservazione e conoscenza dei fatti; siamo di solito abiatuati a vedere Topolino intelligente che capisce le cose fin da subito, qui invece lo troviamo incerto, dubbioso, ma lontano da quella che è la verità che si svela ai suoi occhi con l'avvicendarsi degli avvenimenti che si sussegnuono ad un ritmo direi perfetto. Un Topolino umile e non presuntuoso, invaso dai sensi di colpa di aver inconsapevolmente trattato male Pluto. Credo che Casty stia regalando a Topolino una personalità molto stimolante e interessante che mi auguro possa essere presa in eredità da tutti glia altri autori. Eta Beta si trova come personaggio funzionale alla storia, presente solo perchè era necessario inserire un espediente per poter parlare con gli animali, non è determinante la sua figura, potrebbe benissimo essere sostituito. Non capisco una cosa: Se Eta viene dal fututo, è un fututo precedente al 2800? Per forza di cose altrimento avrebbe dovuto sapere quello che era avvenuto o, come spiega Casty nel finale, non era avvenuto, egli avrebbe dovuto sapere. Avrei preferito un altro personaggio accanto a Topolino proprio per evitare di dare una data precisa al futuro da cui proviene Eta. Pluto è invece il personaggio che risulta indispensabile alla struttura narrativa, il tramite tra l'oggi e il domani. La dolcezza che anche nella rappresentazione grafica gli viene attribuita è davvero commovente. Si da al cane di Topolino un ruolo importante che è quello di salvatore del proprio padrone e di portavoce dei bisogni del mondo animale.
Il finale come dicevo è notevole, anche perchè temevo venissero fuori i soliti alieni che mi avrebbero fatto gettare il libretto dalla finestra.
Rapporto tecnologia-natura: E' interessante notare come viene ipotizzato un futuro in cui la tecnologia si pone al servizio dell'uomo e non si ribella ad esso, anzi viene descritta come amica fedele che creata in un momento di sobrietà dall'uomo lo guiderà quando questo sarà ubriaco ed è davvero dolce vedere come Tutor cerca di creare per gli animali un mondo perfetto. Questo a dimostrazione che tecnologia e natura possono esistere e che la prima è neutra diventa buona o cattiva solo a seconda dell'uso che se ne fa.
Piano politico: Scorgo tra le vignette una sottile polemica conto i "grandi" che ci governano, arroccati sulle loro posizioni senza prendere in considerazione la possibilità di fare un mea culpa neppure di fronte all'evidenza, gridano all'ingratitudine degli animali invece che capire i propri errori.
In conclusione una storia davvero bella, ma...c'è un ma molto penalizzata dalla precedente "Isola di quando mai" che tratta pressapoco lo stesso argomento. L'isola non mi aveva per nulla convinta e credo, dopo aver letto questa, che mentre Casty la stava scrivendo ha creato Tutor che ha iniziato a vivere di vita propria creando un mondo fututo tutto suo e devo dire quasi perfetto.
Piano grafico: Ve lo risparmio tanto Bacci è molto più competente di me!! Comunque i disegni mi son piaciuti abbastanza. Una cosa che ho davvero adorato e che vorrei adottare è il riccio che ride con cui parlano Topolino ed Eta, dolcissimo!
Zio Paperone e l'orto Bio,disegni di Alessandro Gottardo,testo diAugusto Macchetto: Storia carina, ben disegnata. Non molto da commentare. (Anche perchè altrimenti il post non finisce più)
Paperino,Paperoga e il grande Mou (capitoli 1-2-3 e 4).Testo di Fausto Vitaliano e disegni di Marco Gervasio
Storia difficilmente commentabile, data la complessità sottesa all'argomento scelto e allo svolgimento della trama, mai causale in nessun punto, forse costretta in esigenze redazionali, ma sfruttata al meglio. Paperino e Paperoga sono perfetti per questo tipo di narrazione, si prestano alle esilaranti battute di Vitaliano in modo egregio e in modo eccezionale Gervasio ha saputo dargli vita.
Ci sono delle sequenze, in particolare quando Paperino è al telefono con Paperina che potrebbero essere mute, c'è una comprensione del pensiero di Vitaliano da parte di Gervasio incredibile, quasi fosse scritta e sceneggiata dalla stessa persona. Non è possibile riportare ogni esilarante particolare presente nella lunga storia, ma vale la pena scrutare ogni vignetta, perchè quasi in ognuna c'è motivo per una risata. Il divertimento, come in una commedia, è il filo conduttore di tutta la storia, che ha un ritmo talmente incalzante che aspettare una settimana è stato davvero difficile. Il personaggio di Mourinho è usato davvero bene, ne ricalca i lati più famosi e quando tiene il corso per allenatori si piange dal ridere. Tra le righe si scorge qualcosa però di molto più profondo e malinconico, che in qualche modo imbibisce tutta la storia ed è l'estremo bisogno di una realtà virtuale a scapito di quella vera, il bisogno di "sentirsi" davvero sul campo da calcio invece di esserci sul serio che si svela come una catarsi conclusiva nella fine che "ultimate mundial" nel bidone della spazzatura e Paperino e Paperoga che ritornano "bambini" col calcetto e i bambini che impazzano per il videogioco. Bella storia, che solo il nostro Vitaliano può riuscire a reallizzare!!!Ultima, ma ultima davvero: scommetto che nell'idea originale di Vitaliano l'espessione di Murinho nella vignetta finale fosse un ghigno di sfida nel portare i due sventurati nella realtà virtuale e non un sorriso bonario!!!!
Una nubulina un po' prolissa....