Paperinik e la scheggia orbitale (Vitaliano/Freccero): Come in una finale dei mondiali decisa ai rigori il primo lo si fa calciare (di solito) alpiù esperto e deciso, così la prima storia di una serie "su commissione" è affidata all'ormai certezza chiamata Vitaliano. Non delude, come ormai non succede da tempo, utilizza l'armadillo come sfondo, quasi cameo di una storia ben più profonda, ben più importante. Come già era successo nel numero di San Valentino Paperinik diventa mezzo per conoscere e esplorare l'intimo di Paperino; non l'Amore con la a maiuscola narrato da salati, ma l'amore tra zio e nipote che mima in modo eccellente quello tra padre e figlio.
Si riescono a notare gli ingranaggi ormai rugginosi che si formano negli anni in questo tipo di rapporto, ma si sente forte e chiaro il bisogno di Paperino di essere considerato dallo zio, di significare qualcosa per lui, perchè a volte "saperlo" perchè non può essere altrimenti non basta, c'è bisogno di una dimostrazione reale e tangibile. Tutta la storia nel suo piano narrativo verte su una avventura di Paperinik che deve salvare il Deposito, ma i pensieri di paperino prendono il sopravvento ed è come se in trasperenza noi vedessimo e leggessimo di Paperino e non di Paperinik. Paperino sa che se Paperone sapesse otterebbe la stima tanto cercata, ma in fondo al suo cuore non vuole che sia grazie a Paperinik che possa riuscire ad ottenere la considerazione di Paperone, ma che lo zio lo ami perchè è Paperino e la catarsi finale, quando "il re è nudo" Paperone si confessa è dichiara di aver sempre saputo che qualcosa di eroico in paperino c'era...questo è importante per Paperino tutto il resto può tornare nell'oblio delle car-can
Paperino e l'energia blablà (C. Panaro/Mazzarello) Non per ripetermi, ma le storie a sfondo ecologista non mi piacciono, mi annoiano, soprattutto quando queste potrebbero essere adatte ad un opuscolo informativo sulla raccolta differenziata. Il piano narrativo comunque scorre bene, si crea un intreccio interessante, ma, immagino, i paletti redazionali abbiano impedito si dare un po' di respiro alla storia.
PdP Economics - Reddito e lavoro (Bosco/O. Panaro): Ogni volta sono più simpatiche e poi anche istruttive, penso che i bimbi che le leggono avranno degli insegnamenti per il futuro....quando la poesia dell'infanzia lascerà il posto alla più prosaica età adulta....
Superpippo e l'imprendibile Dottor Sbadiglior (Ferrari/Meloni)
Penso che si dovrebbe aprire una discussione su Superpippo, su quale sia il suo ruolo, la sua personalità il suo senso. Se potessi entrare nella mente di uno sceneggiattore penso che troverei perplessità nel fare una storia con Superpippo protagonista. Non ha una doppia personalità come Paperino/Paperinik, non è nemmeno folle in tutte le due le identità come Paperoga/Paperbat, ma risulta un po' e un po', un Pippo con i superpoteri, ma senza l'intelligenza necessaria..infatti ha bisogno di Gilberto, che a mio avviso diviene copratagonista essenziale per dare un senso al supereroe.
Zio Paperone e la bimillenaria nera (Panini/Amendola) Quando Amelia assume una personalità così delineata è sempre un piacere. E' così bello quando i personaggi sono caratterizzati secondo delle regole reali, non solo stereotipi buono/cattivo, con quella variazione di grigi che rende una storia bella. Questo è uno di quegli esempi.