Ero quasi tentato di non prenderlo, questo numero. La prima volta di Casty coi Paperi, analogamente alla sua prima storia con Topolino, non sarebbe stata proprio esaltante e avrei potuto risparmiare 2 euro e 20 cent. Questo diceva il mio Paperone interiore, quello più avaro e arido. Ma quel Paperone ha lasciato posto a un altro, quello segretamente generoso e orgoglioso allo stesso tempo*, che mi ha fatto dare una chance a uno dei più validi (ormai la smetto di dire promettente, il Castellan già da un po' non promette più ma si "limita" a mantenere!) sceneggiatori degli anni 2000 anche in una storia fuori dal suo contesto. Appena in tempo, direi, dato che ho agguantato questo 2843 martedì scorso, poche ore prima quindi che sparisse dalla circolazione delle edicole!
E non sono pentito della scelta, anzi!
Zio Paperone e il Moltiplicatore di Simplicius (Casty/Ferraris) è un'ottima storia di Paperone. Cercando di non ripetere quanto già detto, mi limito ad osservare come l'assenza di Paperino e nipotini sia una svolta quasi inedita che non rovina la storia, anzi la rende più intrigante e penso che questa scelta voluta dall'autore sia stata fatta proprio per far emergere al massimo il carattere di Zio Paperone, libero da qualunque rapporto con altri standard characaters. Con lui alla ricerca di un mitico vaso che moltiplica gli oggetti che vi si mettono dentro (trovata decisamente ciminiana così comelo è il suo originario possessore Simplicius dall'azzeccato nome), infatti, ci è uno stralunato professore che è uno dei colpi di genio della storia. Il professor Repert dai sonni improvvisi, le esplosioni di sorpresa e la memoria corta è un personaggio memorabile e intriso di follia tipicamente castyana, e dà quelle spruzzate ironiche ad una storia che come le migliori storie del Maestro Rodolfo (ma anche di Barks, direi) punta il dito al carattere a volte troppo gretto di Paperone per poi mostrare una morale. La redenzione forse sembra non esserci, ma io voglio credere alle parole di Paperone che mentre fugge promette un acquedetto agli autoctoni!
In una trama dove nulla è lasciato al caso (nemmeno la poca memoria di Repert) Casty mostra come nei risvolti psicologici e morali delle storie avventurose di Paperone non ci sono poi enormi differenze tra Barks e Cimino, e lui ha saputo coniugare i pregi dell'uno e dell'altro per costruire un'ottima storia. Io tra parentesi ho anche gradito assai i disegni di Ferraris, proprio per quell'ibridismo che molti hanno criticato: infatti a me pare stuzzicante e non distraente la moltitudine di ispirazioni grafiche per Paperone, come se fosse un omaggio a moltissimi tra i migliori Paperone all'interno di un'ottima storia che rappresenta a tutto tondo lo Zione.
Il giornale offre poi la nuova puntata della storia sui mondiali che ho saltato non avendo letto le precedenti, una storia abbastanza anonima di Nonna Papera e una di Indiana Pipps curata dallo "storico" Ubezio che però paga il fatto di essere troppo compressa, peccato. Infine si chude con
Paperinik e lo Sciopero di Archimede (Ambrosio/Held), una storia veramente geniale, mi complimento con il troppo bistrattato Ambrosio. Che Archimede non possa solo lavorare per la gloria l'avevamo già visto in parte in
Paperinik e la Crisi Eroico-Finanziara di Pezzin, ma qui ci si focalizza proprio su Archimede, il quale decide di andarsene nel futuro per veder riconosciuto il suo genio. Molto interessante quando l'inventore afferma che uno come lui potrebbe essere ricchissimo e famoso (e nella realtà sarebbe così!), basata sullo stilema de
La Vita è Meravigliosa nel corpo centrale come diceva piccolobush. Però a me i futuri apocalittici piacciono, e questo è descritto con molto estro. I disegni di Held sono molto buoni per gli ambienti, un po' meno per Paperinik e per le maniche di Archimede, ma nel complesso accettabili.
*insieme alle parole di Vito e ai commenti positivi di altri utenti, in realtà