Comprato e letto, dico anche io la mia.
Topolino n°2843. Ad aprire il numero troviamo subito Zio Paperone e il moltiplicatore di Simplicius (Casty-Ferraris), che ha già fatto tanto discutere, con pareri nettamente contrastanti. Io, personalmente, mi sentirei di spezzare una lancia a favore di questa storia, che ho tanto atteso da grande fan Castyano-Paperoniano. Lo spunto non è forse dei più originali e, come già detto, deve molto allo stile di altri artisti, Cimino su tutti (c'è persino uno spassoso bicammello da deserto, molto ciminiano), ma la storia è sviluppata in maniera interessante, con qualche trovata simpatica e intelligente. Dopotutto, per essere un primo approccio, non è affatto male: non potevamo certo aspettarci il capolavoro barksiano al suo esordio con i paperi: sono sicuro che saprà perfezionarsi molto anche in questo universo, un po' alla volta. E' un po' come andare in bicicletta: non si può salirci con tranquillità in quattro e quattr'otto. Speriamo si cimenti di nuovo con queste storie, alla fine. Ah, per quanto riguarda i disegni, ho notato anch'io i cambi di stile improvvisi nelle espressioni di Paperone, ma non gli ho dato tanto peso, perché Ferraris mi piace comunque; attendo ora con ansia di vedere Casty anche ai disegni. Poi si passa all'immancabile 2010 Mondiali al cubo - Quarto episodio (Secchi-Perina), che fà abbastanza pena, ma non troppo. Diciamo che non è al livello dell'ultimo episodio, ma a quello del secondo. La vicenda questa volta si sposta in Giappone, di cui ambiente e abitanti sono tratteggiati abbastanza bene dalle matite di Perina, che come disegnatore non amo particolarmente. Storia un po' smorta e trama deboluccia, ma un paio di gag simpatiche. Quindi è la volta di Indiana Pipps e le perle della saggezza (Ubezio), che si vede costretto a strizzare la storia fino al midollo, mostrando solo il minimo indispensabile perché la trama resti in piedi. Il risultato non è il massimo, complici probabilmente gli eventi che scivolano via troppo velocemente e i disegni: non sono male, i personaggi, ma alcune espressioni si ripetono davvero spesso, a volte anche due, tre volte di fila e le vignette sono, anch'esse, un po' scarne di particolari. Troviamo, quindi, A.A.A. Cercasi la credenza della nonna (Gagnor-O. Panaro). Naturalmente non posso stare a criticare molto quella che è, a tutti gli effetti, una riempitiva, ma la storia si regge in piedi a fatica, ci sono diverse incongruenze e mancano trovate interessanti. Comunque io trovo quantomeno piacevoli i disegni di O. Panaro, il cui stile non sarà originalissimo, ma gradevole, senza dubbio. A chiudere il numero: Paperinik e lo sciopero di Archimede (Ambrosio-Held). La storia mi è piaciuta abbastanza, perché dotata di uno spunto originale e interessante, penso sinora mai sfruttato. Affascinante e inquietante al punto giusto l'atmosfera paperopolesca del futuro e bella la trovata di inserire anche Tuba Mascherata, bravo! Inoltre, non capisco la generale antipatia per i disegni di Held, che io non trovo pessimo, anzi! Concludendo, si son visti numeri di gran lunga peggiori di questo, ma non è certo il massimo, comunque. Mi sentirei di consigliarne lo stesso l'acquisto, quantomeno per leggere la prima prova paperosa di Casty.
_Gunni Helm