Topolinia 20802, ultimo episodio - L’ago della bilancia (Faraci/Pastrovicchio): L'idea di Topolino giornalista mi è sempre piaciuta molto ed è ripresa in questa saga in modo molto originale. Questo finale è del tutto in linea con la trama, la quale risente un po' delle otto mani che l'hanno scritta, non per la struttura della storia che scorre bene e senza intoppi, ma per la personalità di Topolino e Minnie che, anche se in modo impercettibile, cambia di settimana in settimana.
Nella storia di Savini (secondo episodio) abbiamo una Minnie come la conoscevamo, dolce e ingenua abitante della periferia, che prepara dolci fatti a mano, che fa la spesa...poi diviene più moderna nell'episodio di Vitaliano, ma solo perchè tradita dall'abbigliamento molto più alla moda, non nell'atteggiamento che è sempre quello della ragazza ingenua e infine la trasformazione...Minnie diviene sicura di sè, decisa e certa del da farsi...affronta Penelope e rimette tutto in sesto..il suo intervento è decisivo per l'appartamento di Topolino....
Questo il modo in cui si trasforma Minnie, a grandi linee ovviamente, sicura che chi mi sta leggenso conosce la storia, ma la domanda che mi pongo e che pongo agli autori è: quanto è voluta l'evoluzione dei personaggi in questo senso? Mi spiego, volendo dare per scontato che la storia sia stata condivisa da tutti e quattro gli autori,quello che si voleva fare è dare risalto all'influnza che la città ha su una ragazza semplice di campagna? Oppure si vuole soltanto conoscere in modo più approfondito la personalità di Minnie? Quest'ultima possibilità è quella che più mi piacerebbe fosse vera, una Minnie che se vuole sa essere decisa e determinante, ma che per scelta vive in periferia e conduce una vita semplice fatta di casa, amiche, tè e fidanzato.
Filo conduttore in una sola parola perfetto è Pippo...che è l'elemento che porta continuità tra i due mondi così diversi, lui che può rimanere sempre uguale a sè stesso, non ha bisogno di cambiare, nè abito nè personalità perchè LUI non si fa sopraffare dalle convenzioni sociali, lui è lui e così rimane e lascia noi nel dubbio di cosa doveva dire a Topolino come in un disneyano Godot....
Paperino e la polenta universale (Vitaliano/Cavazzano) Vitaliano ama Paperino più di qualunque altro personaggio secondo me, sembra quasi conoscerlo in un'intimità a i più sconosciuti.
Come sempre accade, ormai da molte storie, viene creata una premessa, in questo caso un talk show disastroso di cui Paperina è la conduttrice e un modo per far alzare gli ascolti.
Data questa tesi si deve risolvere il problema...Paperino e Gastone, come due elmenti antitetici, dinamicità e staticità, cercheranno di arrivare al prestigioso personaggio da intervistare.
Il dinamismo di Paperino lo conduce diretto da Archimede che gli servirà la soluzione...i sei gradi di separazione...parte da qui l'avventura di Paperino incontrando personaggi davvero curiosi e dando vita a gag esilaranti...ma se gli elemneti descritti potrebbero bastare per rendere una storia divertente e godibile, questa storia ha un qualcosa in più, va più a fondo.
C'è una critica al mondo televisivo che spesso si appropria di teorie assurde o di personaggi particolari solo per fare ascolto, infischiandose di scoperte davvero all'avanguardia come l'apparecchio di Archimede che non solo funziona ma potrebbe avere anche molte applicazioni...e che non si fa alcun problema a trasformare un esimio scienziato in un saltimbanco che cucina in televisione.
Infine Paperino che nononstante abbia perso ancora una volta e sia per l'ennesima volta a lucidare monete ha ottenuto di poter guardare la televisione per gioire del successo della sua Paperina e un po' anche della fine del cugino; ma è la calma e la serenità che lo pervade che ce lo rende ancora più vicino.
Paperino e i nuovi allenatori (Sarda/Mazzarello): Davvero non capisco la critica alle storie di calcio da chi non ama il calcio..questa storia è senza dubbio una critica feroce al mondo del pallone e ai tifosi, quindi troverei più logico che ad arrabbiarsi fossero i tifosi.
In questa toria Sarda ha deciso di guardare il "dietro le quinte" del mondo del pallone e sottolineare quanto ciò che interessa ai due presidenti delle squadre sia il buon nome dei loro prodotti non la squadra... per questo cercano allenatori esotici...non bravi, esotici perchè ora la moda è così...
Penso che sia davvero un modo intelligente di far vedere il mondo del pallone ai bimbi e non solo
Zio Paperone e la retroguardia del faraone minore (Cimino/Chierchini) Ciminiana classica ma con i disegni di Chiercini...che non saranno perfetti ma mi riportano alla mia infanzia....e io non posso che perdonargli qualunque tremolio...