Un "Topo" soprendente, quello di questa settimana. L'ho comprato solo per la storia di Faraci/Ziche in apertura, che però a dispetto dell'avere Manetta e Rock Sassi come protagonisti mi "spaventava" un po' per il fatto che l'avventura fosse legata al Giro d'Italia. Mi sono ritrovato con i miei timori sbugiardati, e con un resto del giornale per niente male, anzi.
Topolino, Rock Sassi e Manetta in: Una Maglia Rosa in Giallo (Faraci/Ziche) è il fiore all'occhiello del numero. Negli ultimi tempi le storie promozionali del "Topo" sono sempre più incentrate su elementi di attualità e di grande interesse, come gli Earth Day o i 150 anni dell'Unità d'Italia, e questo dal mio punto di vista è solo un bene, perchè permette di far conoscere il giornale come qualcosa di adatto a tutti e di immerso nella realtà in cui vive anche a chi non segue i fumetti grazie ai passaggi su Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport e agenzie come l'ANSA. E' solo un modo in più per vedere la duttilità di questi personaggi e la sensibilità della direttrice e degli autori verso questi temi.
Mi gettava un po' nello sconforto una storia sportiva, ma il collegamento anche stavolta è con i 150 anni dell'Italia unita: inoltre, gli autori sono sempre una garanzia e la fiducia se la meritavano. L'hanno ripagata. La storia a dispetto del titolo non è apprezzabile come giallo, che si riduce a una trama classica per questo genere e anche facilmente intuibile, ma nelle gag e nell'ironia marchio di fabbrica del Faraci. Tito negli anni ha dimostrato di non essere solo un gag-man, ma di saper scrivere anche storie serie, profonde e commoventi, ma da un'avventura di Manetta e Rock Sassi mi aspetto solo un gran divertimento. E l'ho ottenuto, mi sembrava di esser tornato indietro nel tempo a metà anni '90 leggendo le prime storie dei due ispettori, a parte per i disegni che stavolta non sono di Cavazzano. Ma poco male, il tratto prettamente caricaturale di Silvia Ziche è perfetto per rappresentare una storia folle, a tratti demenziale e assolutamente perfetta nei tempi comici. Una metanarrazione strisciante e per questo non invasiva ma comunque riconoscibile si inserisce nei battibecchi tra Topolino e Minni o in battute come "ho i guanti un po' sudati" e offre alcuni punti in più alla storia; il ciclismo è ben presente ma non in modo tedioso o didattico, e viene posto l'accento soprattutto alla ricorrenza tanto importante per il nostro Paese, pensando che è scritta da una persona che come me non se ne intende sento la storia ancora più vicina. Promossa, insomma.
Promossa, veramente a sorpresa, anche Da Catorcio a Fuoriserie - Il Mio Amico Biff (Gagnor/Amendola): la sopresa è dovuta al fatto che Roberto Gagnor io lo ritengo un ottimo sceneggiatore, uno dei migliori degli ultimi anni, ma allo stesso tempo vedo il suo talento sprecato in queste storielline brevi che mi dicono sempre poco, anche dal punto di vista della comicità su cui questi filler puntano. Stavolta, il miracolo: anche qui c'è una componente giallistica assolutamente sciapa e prevedibile, ma anche qui non è il cuore della vicenda, che invece consiste nel far ridere il lettore e con me c'è riuscita un sacco! Gamba che fa il verso a Topolino è bellissimo, Manetta che scambia figurine con Rock è perfetto. Complimenti a Gagnor, non ad Amendola che invece sforna tavole che mi paiono arronzate, con un Gamba squadrato e con gli sfondi poco curati. Anni luce lontano dai suoi disegni di alcuni anni fa.
Paperino e il Tesoro tra le Nubi (Panini/Limido) è una storia difficile da giudicare: anche qui non c'è nulla di originale, ma la storia è stata ideata da una classe elementare e quindi si può in parte giustificare la cosa. La storia è comunque ben sceneggiata, e la caratterizzazione di Paperino e quella di Paperone sono veramente riuscitissime. Mettiamoci di disegni stre-pi-to-si! di Carlo Limido e otteniamo una prova di qualità.
Paperino e il Condotto col Botto (Mark & Laura Shaw/Gervasio), collaborazione italo-danese, è una storia banalotta ma non male davvero. Abbiamo un Paperone tremante quando sotto stress che ricorda la versione barksiana della dollarallergia, abbiamo Paperino pasticcione, abbiamo un pochettino di pathos e un'ambientazione non usuale. Abbiamo anche un Marco Gervasio più cavazzaniano di Cavazzano che ci consegna però delle tavole a mio parere molto belle.
Brigitta Agenzia Asso di Cuori - Ladri per Amore (Nigro/Barbaro) è la meno riuscita del numero. La serie non mi ha mai preso, e questo episodio non fa differenza mostrando ben poco di interessante, a parte i disegni del bravo Graziano Barbaro che comunque qui non è al suo meglio, pur essendo sempre apprezzabilissimo.
Insomma, ho investito bene il gruzzoletto. Ho trovato un "Topolino" capace di farmi ridere, sorridere e appassionare con le sue storie dopo una dura giornata, il tutto avendo sempre un occhio di riguardo per il mondo reale che circonda il giornale. Non è poco, è segno che la politica della De Poli continua a funzionare, almeno per quanto mi riguarda.